I nonni sono custodi e detentori di un patrimonio valoriale e culturale senza eguali. Ci sono cose che solo i genitori dei nostri genitori sono in grado di insegnare. Ragù, pasta, torte fatte in casa seguendo il vecchio ricettario, lavori a maglia, orli dei pantaloni e abiti rattoppati, verdura a chilometro zero coltivata con cura nell’orto in giardino, canzoni e ritornelli di una volta canticchiati durante il bucato, battute in dialetto e interminabili partite a briscola, balli di coppia imparati in balera, detti e proverbi senza tempo, racconti e aneddoti che non vengono spiegati nei libri di Storia e i valori, quelli inossidabili, che sopravvivono allo scorrere del tempo. Entrare nella vecchia casa dei nonni e trascorrere del tempo insieme a loro, è un’opportunità preziosa ed arricchente. Vediamo quali sono i dieci lasciti dei nonni ai nipoti.
Cucinare come una volta
Oggi i menù dei ristoranti propongono qualsiasi piatto, ma sono pochi i cuochi in grado di riprodurre i sapori originali della tradizione. È inconfondibile il profumo del ragù di nonna, e insuperabili sono le distese di tortellini e tagliatelle impastate e disposte sulle teglie. I più fortunati conservano in casa il vecchio ricettario di famiglia con le ricette della tradizione. C’è chi con i nonni produceva in casa la conserva di pomodoro e il mosto del vino.
Cucire
Fino agli anni Settanta nelle scuole italiane l’economia domestica era una materia di studio per le alunne femmine, che prevedeva l'insegnamento del cucito. Oggi fare la maglia e l’uncinetto, cucire, ricamare o semplicemente rattoppare i vestiti sgualciti e fare l’orlo dei pantaloni sono attività meno comuni, rimaste appannaggio di anziani, sarti o dei pochi che, incuriositi, si iscrivono a un corso di cucito o chiedono a una nonna di imparare.
Coltivare l’orto
Tanti nonni amano avere il loro orticello in giardino o in campagna da curare con amore e dedizione. Conoscono i ritmi delle stagioni e le esigenze delle piantagioni, nonostante non abbiano magari mai letto un libro a riguardo. Una volta raccolte ceste di frutta e verdura a chilometro zero, spartiscono il bottino tra figli e nipoti.
I più fortunati continuano a portare avanti tradizioni come quella di fine estate o autunnale della vendemmia e della produzione del mosto d’uva o quella della produzione di conserve casalinghe (confetture, frutta sciroppata, passata di pomodoro) alla fine dell'estate.
Canzoni di una volta
«Nel blu dipinto di blu», «Papaveri e papere», «Romagna mia». Sono tante le canzoni della tradizione italiana che i nonni canticchiano in casa mentre sbrigano faccende domestiche o fuori casa. Anche la musica del passato rappresenta un enorme lascito culturale per le nuove generazioni.
Ecco una lista di canzoni italiane degli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta del Novecento:
- Mamma, Luciano Tajoli (1940)
- Nel blu dipinto di blu, Domenico Modugno (1958)
- Papaveri e papere, Nilla Pizzi (1952)
- Romagna mia, Raoul Casadei (1954)
- Grazie dei fior, Nilla Pizzi (1951)
- Il tuo bacio è come un rock, Adriano Celentano (1960)
- Guarda che luna, Fred Buscaglione (1959)
- Tintarella di luna, Mina (1960)
Dialetto
Il dialetto è un patrimonio linguistico che sta andando perdendosi, specialmente in alcune zone d'Italia. Eppure, la nostra identità passa attraverso anche il nostro linguaggio. Gli anziani che continuano a parlarlo sono i custodi di lingue che stanno scomparendo, nonostante i dialetti rendano le nostre radici riconoscibili.
Giocare a carte
Briscola, burraco, scopa, scala 40 sono i giochi a carte più amati dai nonni. Tanti di loro sanno giocare pure a dama e a scacchi, giochi da tavola appassionanti. Giocare a carte, tra l’altro, è un’attività rilassante e che, al tempo stesso, richiede memoria, tranquillità e concentrazione. Sarebbe un peccato ritrovarsi in viaggio con amici e non saper giocare a briscola…
Balli di coppia
Nelle sagre di paese o in balera, sono ormai quasi solo gli anziani ad affollare la pista, con valzer, balli di coppia e lisci travolgenti. Dopo di loro, chi si scatenerà davanti al palco?
Detti e proverbi
«A caval donato non si guarda in bocca». «Gallina vecchia fa buon brodo». «Bisogna battere il ferro finché è caldo». I nonni sono fonte di detti, proverbi e massime impensabili, che puntualmente si rivelano efficaci e veri.
Ecco una lista di proverbi di una volta:
- Chi si loda si imbroda
- Chi va piano va sano e lontano
- Amico di tutti e di nessuno, è tutt’uno
- Il bue dice cornuto all’asino
- Il giorno di Santa Lucia è il più corto che ci sia
- L’Epifania tutte le feste porta via
- Rosso di sera bel tempo si spera, rosso di mattina mal tempo s’avvicina
- Chi va con lo zoppo impara a zoppicare
- Chiodo schiaccia chiodo
- Col padre e con il padrone, hai sempre torto e mai ragione
- Tirar l’acqua al proprio mulino
- L’erba del vicino è sempre più verde
- Quando piove col sole il diavolo si sposa
Racconti storici
I nonni hanno assistito a eventi storici che hanno segnato la Storia recente, dalle Guerre Mondiali agli Anni di Piombo, dal rapimento di Aldo Moro alla caduta del Muro di Berlino. Grazie alla loro veneranda età, i nonni sono in grado di raccontare aneddoti storici, a volte con minuzia di particolari, rivelando particolari che non si trovano sui libri di scuola e che non vanno persi.
Valori
Gli anziani sono detentori degli inossidabili valori di una volta. Dignità, spirito di sacrificio, resilienza. C’è una frase che è diventata famosa sul web, e recita: «Siamo nati in un’epoca in cui le cose rotte non si buttavano, si aggiustavano». È una massima che vale per vestiti, giocattoli, e amori.