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La povertà educativa in Italia è in crescita. Secondo i dati più recenti, 4 minori su 10 non vanno a scuola. Questo è quello che emerge da un'indagine realizzata da Fondazione L’Albero della Vita (FADV) con la supervisione scientifica dell’Università degli Studi di Palermo. Lo studio è stato presentato a Roma lo scorso 17 ottobre, presso la Camera dei Deputati. E lancia un allarme grave per il nostro paese.
La povertà educativa in Italia è molto alta. E questo si riflette con forme di disparità sociale che aumentano la condizione di fragilità dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Il 74% delle famiglie vive in condizioni di povertà estrema, con il 50% dei minori che non riescono a consumare tre pasti al giorno. Una situazione davvero preoccupante se si guardano anche alle condizioni di vita dei più fragili.
Lo studio sulle famiglie italiane di Fondazione L’Albero della Vita (FADV)
Fondazione L'Albero della vita, tra agosto e settembre del 2022, ha realizzato uno studio, con la supervisione scientifica dell'università di Palermo. La ricerca ha coinvolto 454 beneficiari del programma nazionale di contrasto alla povertà "Varcare la soglia", che, al momento, è attivo a Milano, Perugia, Genova, Napoli, Catanzaro e Palermo. I dati di questa indagine sono stati presentati a ottobre scorso al palazzo Theodoli-Bianchelli della Camera dei deputati.
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Isabella Catapano, direttrice generale di Fondazione L'Albero della Vita, leggendo i risultati dell'indagine, spiega: "Colpendo i minori nel periodo più vulnerabile della loro esistenza la povertà materiale ma soprattutto educativa determina uno svantaggio che difficilmente potrà essere colmato. I risultati del nostro rapporto sono preoccupanti. E' inaccettabile che ancora oggi ci siano bambini che non abbiano mai letto un libro o visitato una mostra, o addirittura non frequentino la scuola. Da anni siamo impegnati in prima linea nel contrasto alla povertà educativa, ma riteniamo imprescindibile che si lavori, insieme Pubblico e Privato Sociale, per migliorare l'accesso ai servizi socio-educativi per le famiglie a rischio di marginalità sociale, rafforzare le competenze genitoriali e far emergere le risorse dei giovani".
Il 41% dei minori non frequenta la scuola media superiore
Secondo quanto emerso dai risultati della ricerca, il 74% delle famiglie intervistate vive in condizioni di povertà estrema. Per il 63% non è facile acquistare materiale scolastico e abbigliamento per andare a scuola. Le famiglie si sentono inadeguate, hanno scarsa fiducia nella scuola, anche se l'80% dei bimbi pensa che sia proprio un'opportunità per trovare nuovi interessi e costruire il futuro. Mentre il 74% pensa sia un mezzo per avere più fiducia in se stessi. Nonostante questo, il 41% dei minori non frequenta la scuola media superiore.
Nelle famiglie che vivono in una condizione di esclusione sociale ed economica, la metà dei minori presi in esame non riesce a mangiare tre pasti al giorno. Solo il 21% fa passeggiate all'aria aperta (contro il 41% dell'era pre-Covid). Diminuiscono anche i minori che praticano sport: siamo passati dal 29%, registrato prima del 2020, al 21% di oggi.
Il 59% dei bimbi intervistati dice di vivere in una casa fredda, mentre il 59% non si sente sicuro nel suo quartiere. I minori, poi, non sanno cosa fare nel tempo libero. Solo il 17% del campione preso in esame legge, mentre il 28% disegna. Il 97% non è mai stato a un concerto e ben il 71% non è mai andato in vacanza durante l'anno, per i problemi economici della famiglia.
I minori hanno difficoltà a esprimere le emozioni
Secondo quanto emerso, poi, i minori presi in esame hanno difficoltà a esprimere le loro emozioni. Il 38% dice di non saper esprimere felicità, mentre la percentuale scende al 13% quando bisogna comunicare le proprie emozioni. Il 15% non sa a chi chiedere aiuto in caso di necessità. Solo il 59% dice di sapere come divertirsi in compagnia di amici, anche se non è facile esprimersi anche in queste occasioni.
Dall'indagine, infine, è emerso un grande divario tra Nord e Sud, in particolare riguardo ai titoli di istruzione titoli dei genitori che, inevitabilmente, si rispecchiano su aspettative e prospettive per i minori.
