Nato nell'ambito delle politiche europee per tutelare il benessere dei bambini e favorire l'uguaglianza tra i generi, il progetto 4E-PARENT si propone di aiutare i padri ad essere maggiormente coinvolti nell'educazione dei propri figli e nella distribuzione dei compiti di cura all'interno dell'ambito familiare.
Il progetto è nato nel 2023 con il supporto dell'’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e i finanziamenti dell'Unione Europea, e punta ad uno sviluppo d'iniziative e servizi sul territorio nazionale per imprimere un cambio di abitudini e mentalità a quel modello tradizionale che da secoli vede le madri come le vere (e spesso uniche) protagoniste della vita in famiglia.
«L’Italia è un Paese con welfare familistico e che privilegia tuttora modelli di genere e di maschilità tradizionali, come indicano i dati sull’occupazione femminile, scesa dopo l’epidemia di COVID-19 al 50% (la media europea è del 66,5%)» si legge nella nota di presentazione sul sito del'ISS, la quale sottolinea anche la carenza di servizi per la prima infanzia e una legislazione antiquata che non riconosce un congedo parentale egualitario.
Da qui la necessità di un approccio paritario che, oltre a sostenere concretamente i genitori, possa erodere tutti quei presupposti di emarginazione e disuguaglianze sociali che spesso sfociano in episodi di violenza di genere.
Attraverso gruppi d'ascolto, sportelli pedagogici, consulenze giuridiche e vere e proprie lezioni per imparare a cambiare i pannolini o sbrigare le faccende domestiche, 4E-PARENT si è dunque attivato per mettere a disposizione una rete nazionale d'iniziative che permetta ai papà di ritagliarsi un nuovo ruolo all'interno delle proprie famiglie.
Dopo mesi di lavoro, queste proposte sono infine state raccolte in una mappa realizzata dall'associazione Maschie Plurale in collaborazione con l’agenzia di editoria scientifica Zadig.
Una volta compilato un modulo di partecipazione, da febbraio 2024 i papà potranno dunque consultare la "Mappa delle risorse di sostegno per i padri", la quale è stata suddivisa sia per regioni che per aree tematiche, così da aiutare gli utenti nella scelta del progetto più idoneo alle proprie esigenze.
«Nella mappa – fanno sapere dall'ISS – sono incluse associazioni e istituzioni ispirate al principio dell’uguaglianza di genere e a una genitorialità collaborativa fin dai primi anni di vita». Sempre secondo gli organizzatori, tutti servizi approntati soddisfano determinati criteri:
- Assenza di elementi misogini e omotransfobici
- Offerta di servizi e proposte a libero accesso e senza finalità commerciali
- Assenza di conflitti d'interesse
Al progetto, partecipano anche il Centro per la salute del bambino (CSB), l’associazione "Il Cerchio degli Uomini", la società di consulenza "Deep Blue", le già citata "Maschile Plurale" e "Zedig", nonché la rete per lo sviluppo delle bambine e dei bambini International Step by step Association (ISSA), il Comitato Italiano per l’UNICEF, l’Associazione culturale pediatri (ACP) e l’Istituto Ricerca Intervento Salute (IRIS).