«Ma come ti sei vestito?». «Alla tua età non sai ancora allacciarti le scarpe, vedi di crescere!». «Stai ingrassando, smettila di abbuffarti». «X, invece, cos’ha preso nella verifica di matematica?». «Possibile che non ne combini una giusta?». Sono le tipiche esternazioni di un genitore ipercritico. Mamme e papà, a volte inconsapevolmente, si trasformano in giudici svalutanti danneggiando, con i loro commenti, l’autostima dei figli. Errare è umano, tuttavia è opportuno prestare attenzione alle parole quando si valuta l’operato dei piccoli, specie se sono nella delicata fase di crescita e stanno sviluppando le loro competenze e la loro personalità. I paragoni con il primo della classe o con il fratello o la sorella più diligente e la svalutazione o la derisione delle loro prestazioni e del loro modo di vestirsi, mangiare, rapportarsi con gli altri, comportarsi, rischia di demolirne autostima. Quali sono i segnali di un genitore ipercritico?
Sottolinea limiti e difetti
I genitori ipercritici evidenziano puntualmente le mancanze, i difetti, i limiti dei figli e non si dimostrano quasi mai soddisfatti dei loro risultati. I loro commenti sono spesso esternazioni giudicanti e quasi mai osservazioni equilibrate e costruttive.
Critiche distruttive
«Ma come ti sei conciato?». «Stai ingrassando». «Sei troppo magro!». «Sei un buono a niente!». «Alla tua età non sai soffiarti il naso?». «Quel tuo amico è uno sfigato». I genitori svalutanti si lasciano andare a giudizi critici, piccati e velenosi sull’abbigliamento, sui cambiamenti fisici, sulla qualità di cibo nel piatto, sulle prestazioni scolastiche e sportive, sulle compagnie di amici. Al contrario, una critica costruttiva (e non distruttiva) sarebbe: «Diventare grandi significa anche imparare cose nuove e prendersi cura di sé. Dimostrarmi che sai soffiarti il naso da solo».
Ha aspettative eccessive verso il figlio
I genitori svalutanti hanno eccessive pretese e aspettative nei confronti dei figli (che a volte rispecchiano le loro aspirazioni, più che quelle dei figli) e tendono al perfezionismo. Desiderano che i piccoli rientrino nei loro canoni preconfezionati e diventino "perfetti".
Confronti sminuenti
«Tuo fratello/sorella/cugino invece…». «Cosa hanno preso gli altri nell’interrogazione?». Il perenne confronto con l’altro è uno degli elementi che caratterizzano i genitori altamente critici, che lede l’autostima dei piccoli.
Distanza emotiva
I genitori altamente critici generalmente sono poco affettuosi e hanno difficoltà a dimostrare il loro amore e calore umano e a creare relazioni emotive profonde con i figli.
È controllante
L’assenza emotiva viene compensata da un’ingombrante onnipresenza fisica. Il controllo quasi maniacale e sfiancante è una caratteristica tipica dei genitori sminuenti. Vogliono essere costantemente al corrente di ogni dettaglio della vita dei figli, lasciando loro poco spazio per esprimersi in autonomia e per sviluppare l’indipendenza.
Effetti sui figli
Elevati livelli di criticismo dei genitori si riflettono sui destinatari di quei commenti sminuenti: i figli, con i rischi che ne conseguono. Se il modus operandi della mamma o del papà nel gestire il piccolo è sminuirlo e commentarlo, il figlio rischia di assimilare quel metodo e di utilizzarlo contro di sé, auto-criticandosi con il metro di giudizio usato per anni dal genitore con lui.
I figli dei genitori ipercritici rischiano di avere strascichi negativi quali:
- Paura di sbagliare e del giudizio altrui
- Bassa autostima e poca fiducia in sé
- Ricerca di approvazione negli altri
- Valutazione di sé sulla base del giudizio altrui
- Difficoltà a creare amicizie durature nel tempo
- Tendenza sistematica all’autocritica
- Propensione a interpretare gli errori come fallimenti
- Arrendevolezza di fronte agli ostacoli
- Rischio di ansia e depressione
- Rischio di abuso di sostanze
- Perfezionismo
- Sviluppo di un disturbo ossessivo-compulsivo
- Rischio di sviluppo di un disturbo alimentare