Quando sono piccolissimi e scoprono quanto è bello giocare, vogliono avere sempre qualcuno accanto che mostri loro come fare o sia di supporto nella fase di gioco. Man mano che crescono, però, potremmo notare sempre più autonomia nei nostri figli. A che età i bambini iniziano a giocare da soli? Quali sono i segnali che possiamo cogliere per capire che ormai, da questo punto di vista, sono autonomi e indipendenti?
Ci sono bambini che imparano prima a giocare da soli e altri che impiegano un po' più di tempo. Inoltre, i piccoli di casa non sono tutti uguali. C'è, infatti, chi preferisce giocare in modo autonomo, divertendosi di più, e chi, invece, prediligere il contatto mentre gioca con gli adulti di riferimento o con altri bambini.
A che età i bambini imparano a giocare da soli?
I bambini intorno all'anno di età dovrebbero già essere in grado di riuscire a stare da soli e giocare senza che sia presente accanto a loro nessun altro. Magari si mette davanti allo specchio e parla con se stesso oppure gioca con le macchinine per qualche minuto da solo o magari usa qualche gioco creativo come i mattoncini o altro. Niente di troppo elaborato o di eccezionale, ma di solito intorno ai 12 mesi di vita i nostri figli cominciano a dimostrare una certa autonomia da questo punto di vista.
Ovviamente ci sono bambini che imparano prima a giocare da soli e altri che, invece, ci mettono un po' di più. Dipende molto dalle attitudini personali del bambino, dalle sue capacità, dall'ambiente in cui cresce, dal livello di apprensione dei genitori (a volte tendiamo a non volerli lasciare soli per paura, ostacolando però il loro apprendimento).
Come insegnare ai bambini a giocare da soli
Fin dai primi mesi di vita, bisognerebbe invogliare i bambini al gioco libero, incentivandoli a crearsi da soli un metodo di intrattenimento. Creare uno spazio dedicato con un tappeto, una palestrina o lasciar libero il bimbo di scoprire l'ambiente, sempre sotto la stretta sorveglianza degli adulti, potrebbe aiutarli a essere più autonomi dal punto di vista del gioco. Siamo sempre più abituati a strutturare in maniera rigida la giornata dei nostri bambini, proponendo attività sempre nuovi e non dando loro la possibilità di sfogarsi liberamente.
Ogni tanto dovremmo fare in modo che si "arrangino", anche da soli, con i giochi a disposizione, non essendo sempre noi i primi a stimolarli, ma lasciando loro un po' di libertà. Se li vediamo giocare da soli, non dobbiamo, infatti, intrometterci. Dobbiamo, ovviamente, continuare a sorvegliarli, anche a distanza, magari facendo altro. Ma dobbiamo lasciare i nostri figli liberi di sperimentare, perché il gioco permette loro di apprendere tante cose utili per la crescita. Creare un ambiente stimolante è importante, così come rispondere alle loro richieste di gioco, ma lasciando comunque un certo margine di autonomia.
Lasciamo che i bambini sperimentino il gioco libero, che inventino nuovi modi di intrattenersi e, perché no, anche la noia. Spesso, infatti, le nuove generazioni non riescono ad affrontare i "buchi vuoti" nel calendario di attività quotidiane, perché non sono abituate a non avere niente di programmato da fare.