A che età i bambini possono tornare da soli a casa da scuola?

I nostri figli spesso ci chiedono di essere un po' più indipendenti. La paura di ogni genitore è che, in sua assenza, possa capitare qualcosa di brutto, che i ragazzi non riescono ad affrontare. Per questo si è sempre un po' restii ad assecondare queste richieste, che però fanno parte della crescita. A che età i bambini possono, ad esempio, tornare a casa da scuola da soli?

Se da un lato ci sono dei riferimenti di "legge" che dobbiamo tenere a mente, per permettere ai nostri figli di uscire da soli senza un adulto dalla scuola frequentata, dall'altro lato bisogna anche considerare quando ragazzi e ragazze si sentono pronti e lo sono davvero. Una valutazione non facile da fare, ma che è fondamentale per aiutare i bambini a essere più indipendenti e crescere.

I bambini possono tornare a casa da soli?

Il tema è sempre di stretta attualità. Se alla scuola primaria i bambini devono essere accompagnati da una persona adulta, cosa prevista anche per l'uscita, quando i ragazzi crescono, molti genitori si chiedono se è possibile farli andare e uscire da soli, essendo cresciuti e avendo bisogno di sentirsi un po' più autonomi.

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Da che età i bambini possono uscire da soli?

Per quello che riguarda la scuola primaria, le regole sono chiare. I bambini devono essere accompagnati da un adulto a scuola, che deve aspettare che l'alunno entri nell'istituto. In caso di ritardo, infatti, è necessaria la presenza di una persona maggiorenne che possa firmare i moduli preposti per l'ingresso.

Anche all'uscita deve essere presente una persona con più di 18 anni: un genitore o chi ne fa le veci, ma anche una persona autorizzata presso la segreteria scolastica. È fondamentale, infatti, che ogni individuo che va a prendere gli alunni alla scuola primaria siano stati autorizzati dai genitori e abbiano consegnato un documento valido di identità, così da essere riconosciuti dalle insegnanti.

Per quello che riguarda, invece, la scuola media, esistono pareri un po' discordanti e ci sono casi in cui ogni istituto prende decisioni autonomamente. In linea di massima, però, la regola vuole che sia garantita l'uscita autonoma (e anche l'ingresso autonomo) degli studenti delle scuole secondarie di primo grado, a patto che i genitori o il titolare della responsabilità genitoriale abbia firmato a inizio anno l'autorizzazione.

A che età è prevista l'uscita autonoma da scuola

Fino a qualche tempo fa, avremmo dovuto rispondere a questa domanda con questa risposta: 14 anni era il limite per permettere ai ragazzi per uscire autonomamente da scuola. Di fatto era consentito solo agli studenti delle scuole superiori. I minori di 14 anni, infatti, dovevano essere accompagnati e prelevati all'uscita, fuori dagli istituti, dai genitori o da una persona che loro avevano autorizzato. Per chi prendeva lo scuolabus, invece, era necessario che un genitore o un referente, sempre autorizzato, aspettasse l'arrivo del mezzo scolastico alla fermata.

Tutto è cambiato con un decreto della Legge di Bilancio del 2018. Ogni anno, all'inizio della scuola, le segreterie scolastiche consegnano un modulo ai genitori, da firmare e compilare, per autorizzare o meno l'uscita autonoma dei ragazzi, solo ed esclusivamente per la scuola media. Si tratta di una sorta di liberatoria che viene firmata per sollevare le scuole da ogni responsabilità: ovviamente il ragazzino deve sapere come raggiungere casa, senza mettersi in pericolo. Il modulo firmato vale anche per chi prendere lo scuolabus, quindi può fare ritorno a casa dalla fermata da solo, senza che nessuno lo aspetti.

Si tratta di una modalità di uscita solitamente prevista dalla scuola secondaria di primo grado. Difficilmente un bambino della scuola primaria è in grado di tornare a casa da solo, anche se esistono casi in cui un ragazzino o una ragazzina di 9-10 anni è completamente autonomo. Spetta a scuole, in primis, e ai genitori, poi, capire quando può essere pronto o meno lo studente.

Come capire quando i ragazzi sono pronti

Far tornare a casa i propri figli da soli non è una decisione facile da prendere. Talvolta si tratta di una necessità, visto che magari i genitori lavorano e non c'è nessuno che possa andare a recuperarli. Altre volte, invece, si tratta di un modo per far crescere il proprio figlio, dandogli fiducia e facendolo sentire per una volta grande.

Bisogna però fare molte valutazioni, per capire caso per caso se si è pronti o meno ad affrontare il rientro a casa da soli. Per comprendere se i nostri figli sono pronti a quello che rappresenta un grande scatto nella crescita, ecco cosa possiamo domandarci:

• Quanto dista la scuola da casa?
• Quanto è sicura la strada che da scuola porta a casa?
• Quali sono i potenziali pericoli e rischi?
• Sarà da solo durante il tragitto di ritorno?
• Qual è il grado di maturità di nostro figlio o di nostra figlia?
• È capace di prendersi cura di sé durante il tragitto da casa a scuola?

Tante domande a cui dare una risposta. Chiedendo anche ai ragazzi cosa ne pensano di questa opportunità, per poter responsabilizzare i nostri figli se si sentono pronti ad affrontare questo importante momento di crescita.

I bambini possono andare a scuola da soli?

Da notare come esistano due pesi e due misure per l'ingresso e l'uscita da scuola dei minori. Se, infatti, al ritorno c'è bisogno di autorizzazioni, leggi, consultazioni e altro, per l'ingresso autonomo a scuola non c'è bisogno di niente. Noi possiamo mandare i nostri figli a scuola autonomamente, senza firmare alcun modulo, ma dobbiamo apporre mille firme per la sua uscita in solitaria, senza un adulto di riferimento. Del resto, è comprensibile perché non esistono tutte queste regole per l'ingresso.

In questo caso, infatti, è solo ed esclusiva responsabilità dei genitori, mentre nel caso dell'uscita è responsabilità della scuola, a cui affidiamo, dal momento del suono della campanella di inizio delle lezioni, i nostri figli e che devono prendersi cura di loro fino alla fine dell'orario scolastico. Farli uscire da soli senza le dovute autorizzazioni sarebbe una presa di responsabilità troppo grande per le scuole, visto che, fino a prova contraria, sono i genitori a dover decidere cosa è meglio per i loro figli.