L’aria di mare ha benefici su grandi e piccoli. È come un aerosol naturale a cielo aperto, che non ci obbliga a rimanere ingessati su una sedia con una mascherina o un boccaglio sulle labbra inspirando una soluzione fisiologica. Tuttavia, quando si ha un neonato o un bambino piccolo con sé, è raccomandabile seguire delle accortezze, evitando, per esempio, di andare in spiaggia nelle ore più calde e assicurandoci di tenere il bambino all’ombra.
Sulla scelta dell'orario in cui è consigliabile tornare a casa o in hotel influiscono il mese, la temperatura, il meteo della singola giornata. Ma è caldamente raccomandato ai genitori, anche dal Ministero della Salute, di andare al mare con il bimbo al mattino presto e/o nel tardo pomeriggio, prediligendo fasce orarie lontane dalle ore centrali.
Da tenere sotto controllo, oltre all’orologio, è la temperatura esterna: in giornate particolarmente calde e afose, potrebbe non essere indicato andare al mare con un bambino a prescindere dall'orario per il rischio di un colpo di calore. Inoltre, va tenuto conto del fatto che, anche se quel giorno non è uscito il sole e il cielo è costellato di nubi, la pelle delicata del piccolo potrebbe comunque scottarsi e, quindi, va ugualmente protetta.
A che ora andare al mare
È opportuno tenere il neonato lontano dal sole ed evitare l’esposizione nella fascia oraria che va dalle 9 del mattino alle 18 di sera. A raccomandarlo è il Ministero della Salute, che scrive:
Nelle piscine aperte o in spiaggia evitare l’esposizione diretta dei bambini al sole dalle ore 9.00 alle 18.00.
In estate, dunque, è bene andare in spiaggia con il bebè prima delle 10 del mattino e dopo le 18 di sera, quando i raggi del sole sono meno diretti.
Particolare riguardo meritano i piccoli di 6 mesi o meno, che dovrebbero essere tenuti al riparo dal sole diretto, nel loro passeggino, sotto un ombrellone o in una tenda UV. Il Ministero della Salute è categorico nel caso di lattanti 0-6 mesi: «I bambini sotto i sei mesi di vita non devono essere mai esposti al sole diretto» recita. Inoltre, anche se mantenuti all’ombra o se la giornata è uggiosa, i neonati vanno protetti con la crema solare, poiché il rischio che si scottino è altissimo.
Oltre all’esposizione ai raggi solari, è necessario prestare attenzione alla temperatura esterna: il bimbo va protetto da un eventuale colpo di calore. Nelle ore centrali della giornata, infatti, è meglio rimanere direttamente a casa o in hotel o, comunque, in uno spazio fresco, poiché, come precisa il Ministero della Salute, «anche sotto l’ombrellone, non si è protetti dal caldo, né dai raggi solari». Se è già stato svezzato, è bene idratare frequentemente il neonato con l’acqua.
Ovviamente, le tempistiche dipendono anche dal clima del singolo giorno, dalla temperatura, dal mese. Se, per esempio, fuori splende il sole cocente d’agosto, e i meteorologi annunciano un anticiclone africano in corso, è raccomandabile prestare attenzione al termometro già prima delle 9 del mattino e anche dopo le 18 di sera.
Come proteggere il neonato in spiaggia
Oltre che prestare attenzione all’orologio, è raccomandabile tenere il piccolo all’ombra in spiaggia e ripararlo dai raggi del sole. Come? Ecco una serie di utili consigli da seguire per proteggere il bambino dall’esposizione solare:
- Tenere il neonato al riparo dai raggi solari, per esempio sotto a un ombrellone o a un gazebo. alzare la capotta del passeggino o utilizzare un ombrellino per gli spostamenti
- Spalmare su ogni area della pelle una crema solare specifica per la pelle delicata dei neonati, con un fattore di protezione molto alto, da ri-applicare almeno ogni due ore (anche se la protezione solare è resistente all’acqua)
- Mettergli un cappellino a tesa larga in testa che gli protegga viso e collo
- Vestirlo con body e abiti in cotone o tessuti naturali, come il lino, che lascino traspirare la pelle, prediligendo il bianco o le tinte chiare, che non attirino i raggi del sole
- Mettergli gli occhiali da sole per proteggergli gli occhi dal sole e dalla sabbia
- Ricordiamoci inoltre quanto sia importante l'idratazione del bambino, specie nelle giornate più calde, per cui offriamo da bere al bambino anche se apparentemente non sembra aver sete.