Una scuola che da la possibilità ai suoi alunni di concentrarsi sullo sport e sulla salute fisica e mentale, può sembrare un sogno ma è la realtà. Si chiama “Curvatura sportiva” il progetto al quale ha aderito la scuola media “Iqbal Masih” del quartiere Baggio, a Milano. La classe sarà composta da 20 alunni, 10 maschi e 10 femmine e inizierà le sue attività nell’anno scolastico 2023-2024. Per far fronte alle tante domande che la scuola si aspetta, ha indetto dei test attitudinali che si terranno nel mese di aprile.
L'istituto ha aderito infatti all’Accordo di rete nazionale delle scuole secondarie di primo grado ad indirizzo sportivo sperimentale “Scuola Media dello Sport: lo sport aiuta a superare gli ostacoli della vita”. L'obiettivo è quello di crescere alunni sani nel corpo e nella mente, competitivi ma che imparino a rispettare se stessi e gli altri.
La scuola si trova anche in una posizione strategica per permettere ai ragazzi di fare sport all’aperto. Infatti a pochi passi c’è il Parco delle Cave, un'area verde dove poter correre e divertirsi respirando a pieni polmoni.
Curvatura Sportiva: le materie scolastiche che curvano verso lo sport
Come si intuisce dal nome del progetto, “Curvatura sportiva”, tutte le materie che verranno proposte nelle 33 ore settimanali agli studenti "curveranno" verso lo sport. «Vogliamo riavvicinare e affezionare i ragazzi allo studio partendo dallo sport che è una dimensione che a loro piace molto» ci dice la preside dell'Istituto Carmen Lanzotti.
Il corpo docenti della scuola ha deciso di aderire a questo progetto, che attualmente coinvolge altre 62 scuole italiane, anche per curare gli strascichi che il periodo di lockdown pandemico ha lasciato sugli studenti.
«I ragazzi, smettendo di fare sport, hanno sviluppato scorrette abitudini alimentari e problematiche a livello relazionale. Si sono isolati, chiusi in se stessi, e hanno iniziato a preferire anziché una relazionalità in presenza, una relazionalità mediata dai social network che è sfociata talvolta anche in episodi di bullismo, cyberbullismo e body shaming» continua la preside.
Proporre lo sport come leitmotiv delle loro giornate ha l’obiettivo di farli innamorare nuovamente del loro corpo, promuovere uno stile di vita sano a 360°. Praticando diversi sport i ragazzi scopriranno i propri talenti e magari diventeranno anche competitivi a livello regionale e nazionale.
Conoscere le regole del fairplay ( rispettare l'avversario, essere onesti, dire no alle discriminazioni) costituiranno la premessa per “imparare a rispettare le regole, concentrarsi, aiutare i propri compagni di classe e di squadra, favorire lo spirito di inclusione e accettazione dell’altro”.
L’obiettivo è che i ragazzi percepiscano lo sport come una materia interdisciplinare fondamentale per il loro benessere e per la loro vita.
Il programma scolastico
Spesso erroneamente a scuola si guarda all'ora di educazione fisica come un momento di svago, perché gli alunni non si trovano più seduti immobili con la testa china su un libro, ma finalmente possono correre e saltare. Non bisogna pensare ai 20 alunni che faranno parte della classe sperimentale dell' Iqbal Masih come a ragazzi che faranno solo sport, trascurando le materie di studio.
«Lo sport serve anche a imparare a pianificare, strutturare e gestire bene il tempo, quindi nessuno sconto per gli alunni della sezione sportiva, dovranno, come tutti, imparare ad organizzarsi» ci la preside Carmen Lanzotti.
Il regolamento didattico, che si trova sul sito della scuola, è molto chiaro. Partecipare a eventi sportivi e poter fare più ore di sport non esonererà i ragazzi dai loro impegni, dedicarsi ai compiti e allo studio è alla base della loro crescita personale.
I ragazzi staranno tra i banchi di scuola per 33 ore ogni settimana, svolgeranno le curriculari 2 ore di educazione fisica, alle quali si aggiungeranno 3 ore di potenziamento distribuite in due pomeriggi.
«I due rientri potranno essere o di un’ora e mezza ciascuno o uno di un'ora e l'altro di due ore, questo dipende dalla disciplina sportiva impartita, se per esempio nel pomeriggio sono previste attività in loco, due ore potrebbero essere superflue, se invece i ragazzi dovranno svolgere attività che vanno praticate al di fuori dall’ambiente scolastico, come la pesca sportiva due ore, considerando anche i tempi per lo spostamento» spiega la preside.
Tra le attività sportive proposte dalla scuola ce ne saranno alcune proposte per moduli mensili o bimestrali di attività sportive particolari da svolgere al di fuori delle mura scolastiche, come il tiro con l'arco, la pallamano, il calcio a 5, orienteering e il baseball. A queste attività si potranno aggiungere anche nuoto, tennis e scherma.
Lo sport come materia interdisciplinare
«Come da statuto lo sport è una disciplina che non solo va praticata ma anche studiata» spiega la preside. Infatti durante l’ora di italiano i ragazzi analizzeranno le pagine dei giornali sportivi e scopriranno che il linguaggio con il quale l’attività sportiva viene raccontata è cambiato nel tempo.
Studieranno la storia delle olimpiadi, in scienze comprenderanno la stretta relazione tra la ginnastica e il corretto funzionamento del corpo umano. Lo sport sarà anche un’occasione per parlare di inclusione e conoscere realtà diverse, nell’ora di tecnologia infatti i ragazzi analizzeranno insieme al professore le tecnologie applicate all’ambito paralimpico. Non mancherà l’ora di educazione civica nella quale i ragazzi impareranno le regole del faiplay.
Il test d’ingresso
Per far fronte alle tante richieste la scuola ha indetto delle prove di ingresso che verranno giudicate da una Commissione di professori di Educazione Fisica dell'istituto. Ad avere una corsia preferenziale di accesso saranno gli alunni che arrivano dalle scuole primarie del complesso, partiranno infatti già con 4 punti.
Attenzione, ascolto, concentrazione e abilità, gli altri elementi valutati per arrivare a un totale di 18 punti. Le prove fisiche previste sono le seguenti:
- Percorso motorio misto
- Salto con la funicella
- Salto in lungo da fermi
- Prova libera di abilità con la palla
- Test di velocità e resistenza
L’alimentazione: bandito il junk food
Un istituto che ha come obiettivo la crescita in salute per i suoi alunni, promuove anche un’alimentazione corretta, dicendo no al cibo spazzatura.
«Per praticare bene sport, con l’ausilio di esperti provenienti da società dilettantistiche, è necessario nutrirsi bene. E i ragazzi approfondiranno questo concetto studiando scienze dell'alimentazione» spiega la preside. Niente pacchetti di patatine o merendine a merenda, ammessi solo snack leggeri e vitaminici: frutta, yogurt, centrifugati, cereali, frutta secca, crackers e verdura.
Lo stesso varrà per il pranzo che dovrà dare il giusto apporto proteico e calorico ai giovani sportivi: «I ragazzi mangeranno a scuola ma portandosi il pranzo da casa. Una docente di scienze specializzata in dietistica darà dei consigli su cosa portare ai ragazzi, in base a quella che sarà l’attività sportiva del pomeriggio».
Lo sport come palestra di vita
Tantissime sono le associazioni sportive che partecipano al progetto insieme alla scuola, per permettere ai ragazzi di cimentarsi in più attività possibili ma anche per far conoscere le realtà che sul territorio si occupano di permettere a tutti di fare sport.
Questo in accordo con il quarto obiettivo dell’Agenda 2030 dell’Onu: Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti. Lo slogan al quale la scuola si rifà è di Nelson Mandela e recita:
Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione.(Nelson Mandela)
«La scelta della nostra scuola parte da un'attenta analisi dei bisogni manifestati proprio dai nostri alunni, e vuole rispondere alle loro necessità con lo sport, un linguaggio che piace, che conoscono e che può aiutarli a tornare a stare bene» conclude la preside Carmen Lanzotti.