Il Comune di Milano tornerà a registrare i figli dei bambini nati all'estero da due padri, seppur con il riconoscimento del solo genitore biologico.
A darne notizia è stato lo stesso sindaco Beppe Sala che in un video-social realizzato insieme all'assessora ai Servizi Civici e Generali del Comune di Milano, Gaia Romani, ha spiegato come un simile cambio di direzione rispetto al quadro degli scorsi mesi sia dovuto ad una risposta del Ministero dell'Interno in merito ad un quesito che posto proprio dall'Amministrazione milanese dopo lo stop di inizio anno ai riconoscimenti e alle trascrizioni degli atti di nascita dei figli delle coppie genitoriali.
«Avevamo chiesto al Governo di poter trascrivere in anagrafe gli atti nascita dei bambini con due papà, con riferimento quantomeno al genitore biologico – ha spiegato il primo cittadino meneghino – Questo per evitare che il minore si trovasse in Italia, nella nostra città, senza alcun atto che certificasse il legame con la sua famiglia, con le innumerevoli difficoltà connesse».
Basti pensare al fatto che un bimbo non registrato non può ottenere la residenza né la carta d'identità, il che fa venir meno diritti essenziali come l'istruzione, visto che i non reisdenti non possono accedere alle graduatorie degli asili nido.
Da oggi però il Comune di Milano potrà valutare gli atti prodotti all'estero nei quali si attesta il legame biologico tra il bambino e il genitore per poi, eventualmente, procedere alla trascrizione parziale del minore.
«In questi giorni riattiveremo la procedura per le famiglie di papà che necessitassero la trascrizione dell'atto di nascita del proprio bambino o bambina – ha spiegato poi l'assessora Romani – Poi ricontatteremo personalmente quelle famiglie che, rientrate in Italia, verso febbraio/ marzo non si erano potute vedere riconosciute neanche questo piccolo passo e che ancora ora sono nel limbo, tra mille difficoltà e preoccupazioni».
Si tratta dunque di un piccolo passo avanti che, come ricordato da Sala, permetterà alle coppie di papà di « fare un passaggio in meno in tribunale e avere una certezza in più», anche se il cammino verso un pieno accoglimento sociale e giuridico delle famiglie omogenitoriali appare ancora lontano.
Con la trascrizione parziale, ad esempio, il legame con l'altro padre non viene in alcun modo tutelato o riconosciuto, cosa che priva il minore del diritto di avere un altro genitore con diritti e doveri di cura nei suoi confronti.
In tempi dove a Roma si discute di reati universali e tutela di non meglio precisati valori "tradizionale" però, anche un sottile spiraglio può dare luce e speranza a chi non vuole smettere di lottare per la propria famiglia.