La didattica DADA è una didattica sperimentale in Italia che prevede, essenzialmente, l'assegnazione di un'aula a una specifica materia, e non a una specifica classe di studenti e studentesse come siamo abituati. Un po' come accade negli Stati Uniti d'America e nel Regno Unito (in alcuni casi): lo vediamo spesso accadere nelle fiction e nei film di genere teen-drama, con i ragazzi che si spostano di aula in aula al suono della campanella di fine lezione.
In Italia – in particolare a Roma, ma ci sono casi anche a Mantova, Catania e Foligno, per esempio – ci sono alcune scuole che da tempo stanno sperimentando questo approccio didattico: si chiama DADA, appunto, ed ecco come funziona.
Cos'è la didattica DADA
DADA è un acronimo che sta per Didattiche per Ambienti Di Apprendimento. Questo approccio è stato adottato dal 2014 da due licei scientifici pubblici romani, il J.F.Kennedy (conosciuto in quanto scuola in cui è ambientata la serie "Skam Italia") e l'A. Labriola.
Da allora queste due scuole funzionano proprio per ambiente di apprendimento: le aule sono assegnate a uno o due docenti che insegnano la stessa materia, e quindi alla materia in sé, e non alla classe. I ragazzi, dunque, a ogni cambio d'ora si spostano di aula in aula.
Il modello anglosassone
Generalmente, ogni aula nelle scuole britanniche e americane è assegnata a una specifica classe o gruppo di studenti, come accade in Italia, ma spesso assegnata a un o una insegnante. Un esempio: la classroom potrebbe essere assegnata alla classe di Ms. Brown per l'anno scolastico. I primi anni accademici, infatti, i gruppi di alunni e alunne sono affidati principalmente a un solo insegnante.
Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa regola generale, specialmente nelle scuole superiori. Qui infatti le aule possono essere assegnate a una specifica materia anziché a una classe. Questo significa che la classroom potrebbe essere utilizzata da più classi durante il giorno per lezioni di una specifica materia.
Se quindi la classroom è assegnata alla materia di scienze, diverse classi di diversi livelli potrebbero utilizzarla, a rotazione quotidiana.
Rispetto all'Italia c'è però una sostanziale differenza: le scuole superiori non funzionano per curriculum comune per la classe, ma ogni studente e ogni studentessa sceglie le materie (con una base valida per tutti) a seconda della specializzazione.
I benefici
Le motivazioni dietro a questo modello sperimentale risiedono principalmente nella volontà delle scuole di migliorarsi sempre di più, tenendo come base la struttura scolastica nazionale, ma implementando le buone pratiche. Buone pratiche che, nello specifico, presentano effettivamente dei benefici.
Prima di tutto: rispetto a una classe "normale", una classe DADA resta sempre assegnata a una materia e questo chiaramente permette comodità dal punto di vista degli strumenti e dei materiali. Un po' come le aule di informatica o quelle di scienze, nelle quali le strumentazioni restano fisse e disponibili. Anche le aule di letteratura o matematica, in questo modo, saranno attrezzate ad hoc.
Gli ambienti così attrezzati sono quindi considerati più "attivi", o comunque più stimolanti dal punto di vista concreto. Studenti e studentesse hanno la possibilità di farsi fautori attivi della propria istruzione, imparando anche attraverso l'esperienza diretta.
Le scuole DADA parlano inoltre di "energizzazione": spostarsi durante i cambi d'ora fa sì che questi siano riempiti meglio, con l'ottimizzazione dei tempi altrimenti morti, favorendo il movimento e di conseguenza la concentrazione successiva.