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29 Febbraio 2024
12:30

A scuola arriva anche l’educazione idrica per imparare a non sprecare l’acqua

Il MIM e ACEA hanno presentato un programma triennale dedicato a scuole elementari e medie per insegnare ai giovani l'importanza dell'acqua. Ai ragazzi verrà mostrato come evitare sprechi, in che modo l'acqua viene usata per l'agricoltura e in che modo funzionano le infrastrutture che gestiscono le risorse idriche.

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A scuola arriva anche l’educazione idrica per imparare a non sprecare l’acqua
Educazione idrica a scuola

Conoscere l'importanza dell'acqua e imparare a non sprecarla sarà fondamentale per il futuro del nostro pianeta. Per questo il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e l’amministratore delegato di ACEA, Fabrizio Palermo, hanno sottoscritto un protocollo per portare l'educazione idrica nelle scuole italiane e mostrare ai più piccoli il ruolo cruciale giocato da questo elemento per le nostre vite.

L'iniziativa interesserà le classi delle elementari e delle medie per i prossimi tre anni e promuoverà la conoscenza di tutto ciò che riguarda il settore idrico, dalle infrastrutture coinvolte all'impiego dell'acqua nei processi agricoli e industriali, nonché le buone pratiche da adottare tutti i giorni per evitare ogni tipo di spreco.

«Vogliamo partire dalle scuole per affermare l’importanza di questa risorsa fondamentale affinché i ragazzi si abituino a farne un uso consapevole e oculato – ha dichiarato Valditara –  Avere cura delle risorse naturali è un tassello fondamentale dell’educazione civica e ringrazio ACEA per il suo decisivo apporto a questo progetto».

Gli studenti potranno dunque approfondire il funzionamento delle dighe, il sistema di gestione delle risorse idriche – ora forte anche del contributo dell'Intelligenza Artificiale – e l'impatto che il cambiamento climatico può comportare nel nostro rapporto con l'acqua.

Per farlo, il Ministero e ACEA metteranno a disposizione un'offerta di video, materiali fotografici e quiz interattivi per aiutare ragazzi e ragazzi a fare proprio l'argomento, destinando anche sessioni di formazione per il corpo docente.

«È necessario un maggior coinvolgimento dei giovani per affermare la cultura dell’uso sostenibile dell’acqua affinché, adottando stili di vita rispettosi, si possa incidere sul cambiamento climatico, formando i cittadini di domani» ha commentato l'Ad Fabrizio Palermo, il quale ha anche parlato di un contest trasversale dedicato al «tema dell’acqua quale risorsa».

Le prime regioni coinvolte nel progetto saranno Campania, Molise, Lazio, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta, ma presto tutti i territori aderiranno ad una proposta che rientra nel pacchetto di strategie previste per l'Agenda 2030, il programma varato dalle Nazioni Unite per garantire un futuro più sostenibile al pianeta.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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