«Un parto che ha del miracoloso» così il dottor Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino, ha descritto la prima nascita al mondo di un bimbo, grazie alla PMA, da parte di una donna affetta da sindrome di Alström.
É successo all'Ospedale Sant'Anna di Torino dove una donna di 32 anni, affetta da una malattia rarissima che spesso provoca infertilità, ha partorito un bimbo.
La donna è diventata mamma grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), in particolare è stata sottoposta a una stimolazione ovarica, le sono state quindi prelevate chirurgicamente le cellule uovo, fecondate poi esternamente con i gameti maschili. A questo punto gli embrioni formati sono stati studiati geneticamente per individuare eventuali alterazioni dei cromosomi, dovute alla sindrome dalla quale era affetta. La tecnica utilizzata si chiama ICSI e grazie alla precisione e allo studio attento del team dell'Ospedale Sant'Anna ha permesso al bimbo di venire alla luce sano e in ottima salute.
Il piccolo è nato a 38 settimane, da un parto cesareo, programmato a seguito di una leggero peggioramento delle funzioni cardiovascolari e metaboliche della sua mamma, ma da subito è stato evidente che stesse benissimo, 3 kg e 110 di pura allegria.
La donna, ha spiegato ai giornali, subito dopo il parto, pensava che mai nella vita sarebbe potuta diventare madre, nonostante lo desiderasse molto, a causa della sindrome di Alström da cui è affetta.
La rarissima sindrome, che conta pochi casi al mondo si manifesta con gravi problemi di vista e udito, tendenza all'obesità, diabete, disfunzioni cardiache, renali ed epatiche, e spesso infertilità.
Ma la collaborazione tra le diverse equipe mediche, a partire da quella di procreazione medicalmente assistita, di cui si è occupato il dottor Andrea Carosso, passando per l'ambulatorio di gravidanze a rischio universitario guidato dal dottor Luca Marozio, ha permesso alla donna di coronare il suo più grande desiderio: quello di sentirsi chiamare "Mamma".