L'inizio della scuola primaria segna l'avvio di una serie di costanti – e anche istituzionalizzati – scambi comunicativi tra genitori e insegnanti, finalizzati alla conoscenza dell’alunno, a risolvere problemi o criticità o anche solo legati a momenti, più informali, di condivisione. In queste interazioni comunicative, la prima decisione che gli insegnanti e i genitori si trovano a prendere, è se utilizzare l’informale "tu" o il più formale" lei".
«Ci diamo del "tu" o del "lei"?». Questa scelta, apparentemente semplice e scontata, ha profonde implicazioni sulla natura della relazione che si viene a instaurare tra docenti e genitori.
Il Tu come elemento di prossimità
L'utilizzo del "tu" all'interno dell'ambiente scolastico può essere interpretato come un segno di prossimità e informalità. Questo approccio facilità una comunicazione più aperta e diretta tra genitori e insegnanti, creando un ambiente in cui gli ostacoli e i problemi vengono affrontati con maggiore apertura.
Entriamo nello specifico nei vantaggi e criticità nell’uso di questo registro informale.
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Vantaggi del "Tu" nella relazione genitori-insegnanti
- Relazione più spontanea e amichevole: l’uso del "tu" contribuisce a creare un clima accogliente, dove le conversazioni sono guidate da una sincera volontà di collaborare per il benessere dello studente.
- Emersione delle problematiche: l’utilizzo di un registro confidenziale contribuisce a instaurare un senso di confidenza reciproca tra genitori e insegnanti. Quando si percepisce che la comunicazione è basata su un linguaggio informale, i genitori si sentono più inclini a condividere le proprie preoccupazioni o dubbi.
- Coinvolgimento dei genitori nel processo educativo: darsi del tu contribuisce a creare un ambiente scolastico più inclusivo e stimolante che influenza positivamente il benessere degli alunni.
Rischi del "Tu" nella relazione genitori-insegnanti
- Ridotta distanza tra i ruoli: l'adozione del "tu" potrebbe generare una confusione tra le diverse e specifiche funzioni dei ruoli all'interno del contesto educativo.
- Atteggiamento troppo informale: la mancanza di rispetto per i ruoli può sfociare in un atteggiamento troppo informale, che potrebbe non essere adeguato all’ambiente scolastico. Il rispetto della specificità dei ruoli è essenziale per garantire una dinamica educativa sana e costruttiva.
Il Lei come simbolo di rispetto e formalità
D'altra parte, alcuni genitori e insegnanti preferiscono mantenere un approccio più formale utilizzando il "lei". Questa scelta può essere vista come una manifestazione di rispetto e cortesia e permette di mantenere un certo grado di distanza, considerato appropriato in un contesto educativo.
Vediamone i vantaggi e le criticità.
Vantaggi del "Lei" nella relazione genitori-insegnanti
- Rispetto formale dei ruoli e distanza professionale: tale scelta linguistica crea un confine chiaro tra il contesto educativo e le relazioni personali. Il "lei" implica una formalità che definisce il ruolo che gli insegnanti hanno all’interno dell’ambiente scolastico.
- Possibile percezione di maggiore professionalità: una formalità nella comunicazione può essere interpretata come un segno di rispetto per il ruolo educativo e una volontà di mantenere una distanza appropriata. Allo stesso tempo, questa formalità non implica necessariamente una mancanza di empatia. Gli insegnanti possono comunque dimostrare comprensione e supporto nei confronti dei genitori senza compromettere la loro posizione professionale.
Rischi del "Lei" nella relazione genitori-insegnanti
- Possibile percezione di freddezza nella comunicazione: l'utilizzo del "lei" nei rapporti tra genitori e insegnanti può portare a una possibile percezione di freddezza nella comunicazione. La formalità associata al "lei" potrebbe essere interpretata come distante o impersonale, specialmente nella scuola dell’infanzia e primaria in cui ci si aspetta una maggiore apertura e familiarità. La mancanza di un tono più informale potrebbe contribuire a una sensazione di rigidità, ostacolando la creazione di un ambiente scolastico accogliente e inclusivo.
- Rischio di trasmettere poca empatia verso le esigenze dei genitori: la formalità e la distanza associate al "lei" potrebbero far sembrare gli insegnanti meno accessibili o meno comprensivi verso le sfide personali che i genitori si trovano ad affrontare. La mancanza di un approccio di vicinanza potrebbe rendere difficile per i genitori condividere apertamente le proprie preoccupazioni o richiedere supporto.
Come si può ben notare, dunque, la scelta di utilizzare il "tu" o il "lei" non è mai una decisione banale. Riflette la complessità delle relazioni umane e la varietà di approcci educativi. Non esiste una via giusta o sbagliata, ma è essenziale che sia una decisione consapevole e mirata, volta a favorire una relazione educativa efficace e positiva.