Questa storia che la scuola debba finire, a un certo punto dell'anno, è irritante e incomprensibile. Certo, potremmo usufruire di un centro estivo ma, almeno da queste parti, se a scuola giocano arrampicandosi sugli alberi, nei centri estivi faranno parapendio. Anche il nostro cuore ha bisogno di riposare un po'.
Sta di fatto, comunque, che i bambini si annoiano. La noia è fantastica. "Mamma, ma quando tu ti annoiavi che facevi?", "Mi facevo una cultura. Tanto tua nonna mi rispondeva sempre di leggere o sistemare la mia camera. La camera mi piaceva così com'era, quindi…".
In ogni caso, per le famiglie organizzarsi diventa complicato. Per esempio, difficilmente si può rifiutare di fare vita sociale con la scusa che "Mi dispiaceeeeee! Mia figlia fa il tempo pieno, devo andare a prenderla, a una certa ora". Niente, devi socializzare. Le attività organizzate da genitori spettacolari che invitano anche i tuoi, di figli, non danno scampo. Eliminato o silenziato il gruppo WhatsApp dei genitori, si presenta quello delle "USCITE COI BIMBI POSTSCUOLA!". A proposito, lo sapete che esiste un'opzione per non essere automaticamente inseriti in gruppi WhatsApp, vero?
Il tutto, quindi, si riduce fondamentalmente a tre scelte: restiamo a casa, i bambini si annoiano, dobbiamo inventare cose. Li iscriviamo a un centro estivo dopo aver fatto calcoli complicatissimi per capire in termini di euro quanto vale la nostra salute mentale quotidiana. Oppure, partecipiamo coi genitori fighi alle loro uscite all'insegna del "va bene divertirsi, ma solo se i bambini imparano qualcosa". E qui, in effetti si presenta anche il problema dei compiti per le vacanze. Compiti che, spesso, sono sollecitati dai noi genitori.
Arma a doppio taglio, naturalmente: piazzi il bambino a fare i compiti, e dopo cinque minuti ti mette in imbarazzo chiedendoti di aiutarlo con le divisioni a due cifre che non svolgi da 36 anni, questione generalmente risolta con un “Alla tua età nessuno mi aiutava con i compiti!”, esclamato da dietro alla porta del bagno, mentre guardi di nascosto un tutorial sulla matematica di quarta elementare. Perché alla fine, è sempre sgradevole dover spiegare per quale ragione sia importante studiare la matematica, se da adulta non ricordi quale cifra disgraziata si abbassi per prima.
E, allora, già dagli ultimi giorni di giugno iniziamo a pensare con un pizzico di nostalgia alla routine settembrina, che ci solleva da domande un po’ carognette sulle tabelline, perché i nostri figli sanno che per noi 7×8 farà sempre 54, e ce lo chiedono a sorpresa mentre siamo impegnati a fare altro e loro sono chini su quei fogli a quadretti. Fogli ottimi per fare aeroplanini di carta da lanciare attraverso la finestra, ma noi siamo genitori responsabili e ci diamo un tono mentre digitiamo di nascosto nel motore di ricerca: “Tabellina del 7”.