Sono stati pubblicati ieri i risultati della sesta indagine condotta su 20000 ragazzi tra gli 11 e i 18 anni dall'Osservatorio Scientifico del Movimento Etico Digitale a proposito del loro rapporto con le tecnologie e i social network.
Per il 64.4% di loro l'esperienza che fanno della rete, da soli o in compagnia è positiva o molto positiva, mentre non è né positiva, né negativa per il 33.3% di loro. Dato abbastanza alto, quello dei ragazzi che si sono detti neutrali nei confronti della rete, ma questa imparzialità nasce da forti ambivalenze che vivono ogni volta che si approcciano alle innovazioni digitali o ai social.
Seppur tutti i ragazzi, per esempio, concordano nel ritenere l‘intelligenza artificiale una forma di progresso che migliorerà la qualità della vita di ognuno di noi, il 52% di loro teme che sarà in grado di rubare i loro posti di lavoro e il 51.5% ne teme un utilizzo sbagliato.
La cosa che i ragazzi apprezzano di più della rete è sicuramente la possibilità che da di intessere relazioni, anche a distanza, socializzare e intrattenersi, come ha spiegato il 71% di loro. Infatti i ragazzi sono grandi appassionati dei social, primo tra tutti TikTok, seguito da Instagram e Twitch, ormai obsoleti sembrano essere Facebook e Snapchat. Il dato allarmante è però che 2 ragazzi su 3, quindi circa il 65.5% di loro, non abbia regole imposte dai genitori per quanto riguarda l'utilizzo dei social. Infatti il 26% di loro (dato che supera del 5% quello dell’anno scorso) è sempre connesso. Il 40% dei ragazzi naviga per 4 ore al giorno e 1 su 10 rimane sveglio la notte per navigare online o scrivere messaggini.
I ragazzi però, nonostante siano navigatori provetti online ed esperti di trend e challenge sui social si sentono molto vulnerabili ai rischi della rete. Fake news che non sanno riconoscere, cyberbullismo che a volte mettono in atto senza rendersene conto e adescamento in cui rischiano di incappare. Per questo l’82,5% di loro vorrebbero una Giornata Europea dedicata alla cittadinanza digitale.
Solo il 20.5% dei ragazzi pensa infatti di avere una formazione organica sulla vita in rete fornita dall'ora di educazione civica digitale. Le loro richieste per la scuola, sono quelle di approfondire tematiche quali ecologia e cambiamento climatico, lotta al razzismo, uguaglianza di genere, pericoli in rete (41%), povertà e guerre.
Servirebbe dotare le scuole oltre che di dispositivi tecnologici sempre nuovi, di personale aggiornato che sappia fare luce sulle insidie della rete, informare i ragazzi che sono curiosi e posseggono il giusto spirito critico per approcciarsi a queste tematiche.
Perché il dato più allarmante emerso dal report è che il 79.5% degli intervistati alla domanda "Qualcuno ti ha mai insegnato ad essere un buon cittadino digitale?" abbia risposto con un secco no.
Come possiamo aspettarci dalle nuove generazioni atteggiamenti corretti online, e recriminare sempre i loro errori, se nessuno insegna loro ad usare questi mezzi che hanno sempre tra le mani?