Amaranta è un nome femminile abbastanza diffuso nel mondo latino, ma presente anche in Italia, seppur più di rado.
Etimologia
L’origine del nome Amaranta è greca, anche se da noi è arrivato secondo la traduzione latina. Viene dall’aggettivo amaranthos – accostato alla parola anthos – che vuol dire “fiore che non appassisce”.
Significato
Spesso letto in chiave religiosa, il significato di amaranto è “immortale”, “colei che non appassisce”, esprimendo dunque il concetto di bellezza che non sfiorisce, vita lunga e, soprattutto, una virtù che non viene mai meno.
Onomastico
Per Amaranta l'onomastico si celebra il 7 novembre (Sant’Amaranto di Albi).
Varianti
- Varianti maschili: Amarando
- Varianti femminili: Amaranda
- Varianti maschili straniere: Amaranto
- Varianti femminili straniere: Amarant, Amarante
- Varianti rare maschili: tutte le varianti maschili sono da considerare rare
- Varianti rare femminili: non si registrano varianti
Diffusione
In Italia Amaranta è un nome piuttosto raro, anche se ultimamente l’ISTAT registra dei numeri di diffusione leggermente più alti rispetto alla media degli scorsi decenni. Nel 2021 sono state chiamate Amaranta 15 bambine, mentre nel biennio 2017/2018 vi fu il “record” di 16.
Curiosità
Il nome Amaranta viene spesso associato ad un fiore, l’amaranto, chiamato così proprio per la sua fioritura prolungata (dura tutta l’estate), che molti popoli antichi ritenevano possedere particolari proprietà magiche. I Romani, ad esempio, usavano le piante di amaranto nei riti per scacciare la malasorte e l’invidia. Successivamente lo stesso fiore diede il nome al colore rossiccio che è appunto l’amaranto. In letteratura, l’amarante più celebre è probabilmente Amaranta Buendía, il rancoroso personaggio del romanzo Cent'anni di solitudine di Gabriel García Márquez.