Quando un bambino non respira correttamente è facile per un genitore farsi prendere dal panico: che si tratti di asma?
In effetti questo disturbo delle vie respiratorie appare in costante aumento tra le nuove generazioni, tuttavia non tutti i colpi di tosse o respiri affannosi sono sintomi di asma e anche qualora così fosse, nella maggior parte di una casi si tratta di una condizione facilmente controllabile, benché cronica.
Ma cos'è esattamente l'asma? E come riconoscerne i segnali?
Cos'è l'asma?
L'asma è una malattia infiammatorio cronica dei bronchi, i quali si restringono temporaneamente e rendono più problematico il respiro, provocando un caratteristico sibilo. A volte però tale difficoltà si manifesta con maggiore intensità, fino a sfociare in vere e proprie crisi respiratorie.
Tra le patologie che interessano le vie aeree, l'asma è senza dubbio tra le più comuni – secondo l'OMS riguarda oltre 200 milioni di persone – e chi ne soffre deve conviverci per tutto il resto della vita.
L’asma rappresenta la malattia cronica respiratoria più frequente in età pediatrica con una prevalenza generale in Italia che si stima attorno al 10%
(Ministero della Salute)
Normalmente i primi sintomi di questa condizione tendono a comparire già in epoca pre-scolare ma si inizia a parlare di vero asma bronchiale quando continuano o si presentano intorno i 5 -6 anni di vita del piccolo. è del tutto normale che i primi attacchi destino una certa preoccupazione nei genitori che vedono il loro bambino non riuscire a respirare correttamente.
In questi casi, però, è sufficiente rivolgersi con una certa celerità al parere di un pediatra per poter fare diagnosi, prendere le giuste contro misure al problema e garantire al bimbo una vita del tutto normale.
Cause e sintomi
I sintomi più evidenti di questa condizione che – lo ribadiamo – benché spesso non grave deve comunque essere trattata con serietà, possono contemplare:
- Senso d'oppressione al torace
- Tosse secca
- Respiro sibilante
- Respiro affannoso
- Colorito bluastro (solo casi peggiori)
Queste manifestazioni possono verificarsi durante uno sforzo fisico (più frequente), ma anche a riposo o mentre si sta compiendo un'azione che sollecita l'apparato respiratorio, come una semplice risata o un canto particolarmente accorato.
La presenza e l'intensità dei sintomi però dipendono dalla gravità degli episodi. Le forme più lievi d'asma, ad esempio si risolvono semplicemente con dei forti colpi di tosse. Quando invece gli attacchi sono più forti, può essere necessario per il bambino anche appoggiarsi ad un sostegno e piegarsi in avanti per respirare più facilmente.
Ma cosa causa l'asma?
La scienza al momento è ancora alla ricerca di risposte definitive anche se sono stati individuati diversi fattori di rischio. Uno su tutti è la presenza di allergie, all'origine della maggior parte dei casi d'asma nel mondo.
Altri elementi che possono portare un bambino a soffrire d'asma sono:
- Ereditarietà (un bambino con un genitore asmatico ha il 25% di probabilità di soffrire anch'esso della medesima patologia. Se la condizione riguarda entrambi i genitori, la percentuale sale al 50%)
- Infezioni
- Inquinamento o ambiente malsano (troppa umidità, smog, presenza di fumatori in casa ecc…)
- Alimentazione povera di vitamine e acidi grassi omega 3
Come riconoscere i segnali dell'asma?
Tosse e raffreddori non possono bastare a diagnosticare l'asma in un bambino. Se però gli episodi di difficoltà respiratoria continuano a ripetersi nel tempo o si presentano stagionalmente – sia a riposo che durante l'attività fisica – allora è meglio sottoporre il piccolo ad un controllo pediatrico.
Il medico infatti può auscultare i polmoni e prescrivere accertamenti per capire se i polmoni funzionano bene. Tra di questi, la spirometria, che analizza la quantità di aria che il bambino emette dopo un forte soffio. Ovviamente si tratta di un esame che richiede la collaborazione del bambino e non è sempre facilmente realizzabile.
Ancora, il medico potrebbe richiedere la misurazione dell'Ossido Nitrico nell'aria espirata che ci dà l'idea di quanta infiammazione c'è nelle vie aeree. Non solo: il pediatra può disporre anche le prove allergiche per verificare la sensibilità ad eventuali sostanze (allergeni) che, potrebbero essere la causa scatenante dell'asma.
Come si cura l'asma?
Una volta diagnosticata la condizione al bambino asmatico possono essere prescritti dei farmaci broncodilatatori da assumere per inalazione attraverso l'utilizzo del celebre spray dotato di distanziatore (vedi foto).
Questi farmaci possono essere utilizzati durante un'attacco d'asma (forme più lievi) o tra un'attacco e l'altro (forme più gravi).
Molto importante anche fare attenzione all'ambiente intorno al bambino asmatico: evitiamo di fumare in sua presenza e, per quanto possibile, teniamolo alla larga da da fonti di smog o eventuali allergeni (come il polline in primavera).
Si può fare sport con l'asma?
Spesso si pensa che chi soffre d'attacchi d'asma non debba fare molta attività fisica.
In realtà si tratta di una grossa bufala: se praticati con le dovute precauzioni (ad esempio tenendo sempre a portata di mano l'apposito inalatore), sport attività fisica possono avere solo impatti positivi sulle funzionalità respiratorie dei bambini. solamente gli sport subacquei non sono indicati per chi soffre d'asma.
A scanso di equivoci va ricordato che per garantire la sicurezza dei ragazzi, è sempre bene ottenere sempre un certificato d'idoneità sportiva – in modo da appurare con anticipo eventuali criticità – e consultare il pediatra prima d'iscrivere il bambino.
L'asma in sé però non rimane una condizione invalidante: tantissimi atleti olimpici hanno vinto medaglie con l'inalatore dentro la sacca delle scarpe!