Quando si parla di difficoltà croniche nell'avere figli, l'astenozoospermia (o astenospermia) potrebbe essere una delle possibili cause d'infertilità maschile. Questa condizione infatti riduce in modo decisamente rilevante la mobilità degli spermatozoi, i quali hanno così molte meno possibilità di raggiungere l'ovulo per fecondarlo.
L'astenozoospermia viene diagnosticata ai pazienti che presentano una ridotta percentuale di spermatozoi mobili all'interno del liquido seminale. Tale mobilità può essere di due tipi:
- Mobilità progressiva, ossia la capacità da parte dello spermatozoo di "procedere" in linea retta
- Mobilità non progressiva, che si rileva quando lo spermatozoo riesce a spostarsi ma non in linea retta. Da ricordare qui che il movimento in linea retta è quello ottimale per favorire il viaggio del gamete maschile (lo spermatozoo appunto) verso il gamete femminile (l'ovulo).
La mobilità totale, invece, prende in considerazione sia gli spermatozoi con mobilità progressiva, sia quelli con mobilità non progressiva.
Se all'interno di un campione di seme la quantità di spermatozoi considerabili come "attivi" è inferiore del 32% per quanto riguarda il parametro di mobilità progressiva e sotto il 40% per quanto concerne la mobilità totale, allora si tratta di astenozoospermia.
Attenzione però: talvolta si fa un po' di confusione tra astenozoospermia e azoospermia, due termini molto simili ma dai significati ben differenti. Se infatti l'astenozoospermia indica la scarsa mobilità degli spermatozi, l'azoospermia è una forma ancora più invalidante in ottica riproduttiva, poiché riguarda l'assenza totale di spermatozoi all'interno dell'eiaculato.
Come si fa la diagnosi di astenozoospermia
Quando una coppia non riesce ad avere figli nonostante numerosi tentativi reiterati nel tempo potrebbe essere il caso di sottoporsi a specifici test per cercare le possibili ragioni dietro questa difficoltà.
Per gli uomini, il primo esame cui sottoporsi è lo spermiogramma, ossia un'analisi del liquido seminale effettuata in laboratorio per osservare alcune caratteristiche dello sperma e valutare lo stato di salute degli spermatozoi. È proprio il risultato di questo esame diagnostico a definire la condizione di astenozoospermia di un paziente, anche perché la motilità degli spermatozoi è uno dei parametri principali che il test prende in considerazione.
Poiché la "qualità" del seme è soggetta a numerosi fattori che possono variare anche nel giro di poco tempo (e per questo prima di sottoporsi all'esame è bene osservare alcune regole essenziali come l'astinenza sessuale per i due/cinque giorni precedenti), solitamente si consiglia al paziente di ripetere lo spermiogramma anche 2/3 volte nel giro di qualche mese, così da essere certi dell'affidabilità dei risultati.
Posso avere figli con l'astenozoospermia?
Quando un uomo soffre di astenozoospermia, una buona percentuale dei suoi spermatozoi non riesce a spostarsi a sufficienza per poter raggiungere l'ovulo e fecondarlo. Ciò rappresenta un ostacolo alla fertilità, ma non esclude a priori la possibilità d'iniziare una gravidanza.
In questi casi è infatti decisiva la gravità della condizione. Se infatti più del 75% degli spermatozoi presenti nel campione analizzato dallo spermiogramma appaiono a motilità ridotta o assente, allora l'astenozoospermia si presenta in forma grave e non si possono avere figli in modo naturale. Se invece vi la percentuale di spermatozoi "pigri" si aggira intorno al 40%, allora la fecondazione dell'ovulo risulta difficile ma non impossibile.
Ad ogni modo, anche i pazienti colpiti da astenozoospermia possono coronare il proprio desiderio di paternità ricorrendo alle tecniche di PMA. Il metodo conosciuto come ICSI (Microiniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi), ad esempio, non solo permette allo spermatozoo di congiungersi con l'ovulo grazie all'aiuto di una piccola cannula che favorisce la fecondazione, ma consente anche di selezionare il campione di sperma "più attivo", così da aumentare le chance di successo.
Si può curare?
Il trattamento dell'astenozoospermia dipende molto dalle cause all'origine della condizione. La scarsa mobilità degli spermatozoi può essere infatti la conseguenza di diversi fattori come:
- Età troppo avanzata (dopo i 45 anni gli spermatozoi tendono ad essere sempre meno reattivi)
- Presenza di anticorpi anti-spermatozoi (anticorpi difettati che attaccano lo sperma scambiandolo per un un elemento estraneo)
- Presenza d'infezioni
- Varicocele
- Tumore ai testicoli
- Teratozoospermia (spermatozoi con malformazioni)
- Stili di vita poco sani (dieta sregolata, fumo, abuso di alcolici)
Una volta individuata l'origine del problema, è possibile valutare il giusto approccio per migliorare la soluzione. Questo risulta fattibile quando in gioco ci sono abitudini – come la dieta o l'astinenza dal fumo – o stati di salute curabili (usando antibiotici, come nei casi delle infezioni o ricorrendo a piccoli interventi, come quando si ha a che fare con il. varicocele), ma se le cause appaiono più profonde, allora l'astenozoospermia può essere aggirata solo tramite la PMA.