Si chiama baby blues ed è un disturbo temporaneo, di breve durata, che si manifesta nelle donne nei primissimi giorni dopo il parto. Non è da confondersi con la depressione post partum, anche se alcuni dei sintomi potrebbero assomigliare molto a questa condizione di salute, da non sottovalutare mai nella donna che ha appena partorito.
La malinconia post partum è causata dai cambiamenti ormonali e si manifesta con tristezza, paura, inquietudine nelle donne che hanno appena partorito. È una condizione, però, transitoria, che svanisce in pochi giorni. Rimanere accanto alla neo mamma è comunque fondamentale, per sostenerla e aiutarla a superare ogni momento di difficoltà che potrebbe incontrare.
Che cos'è il baby blues?
Baby blues o maternity blues è una condizione transitoria e reversibile che si manifesta nelle donne nella settimana successiva al parto. Il termine è stato coniato per la prima volta dal pediatra e psicoanalista inglese Donald Winnicott, per descrivere i sintomi lievi di depressione dopo il parto. Il picco massimo viene raggiunto 3-4 giorni dopo la nascita del proprio bambino. Nella maggior parte dei casi non si protrae per più di 10-15 giorni dal parto, risolvendosi spesso in maniera spontanea.
La condizione è fisiologica nel 70-80% dei casi ed è provocata dall'improvviso cambiamento ormonale che segue il parto: la produzione di estrogeni e progesterone crolla, provocando reazioni di varia natura nella donna, sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista mentale. Lo stress psicologico e fisico che la mamma ha affrontato e continua ad affrontare può causare sintomi di varia natura, che possono interessare il suo rapporto con il bambino in modo differente a seconda dell'intensità della malinconia provata.
I primi giorni dopo la nascita di un figlio sono ricchi di cambiamenti, psicologici e fisici, durante i quali intervengono anche piccole e grandi rivoluzioni neuroendocrine ed ormonali. La maggior parte delle donne che ha appena partorito riesce a rispondere bene a questi cambiamenti, vivendo serenamente la fase del post partum. Altre, invece, possono sperimentare piccoli disturbi, che rappresentano proprio i sintomi del Baby Blues.
I sintomi del baby blues
I sintomi del baby blues possono essere differenti, ma tutti riguardano reazioni emotive che la neo mamma prova poco dopo aver dato alla luce suo figlio. Tra i segnali di questo malessere passeggero possiamo citare:
- crisi di pianto improvvise e senza apparenti motivazioni
- sensazione di inadeguatezza
- umore non stabile
- tristezza
- irritabilità
- stanchezza fisica e mentale
Si tratta di sintomi che non modificano la capacità della donna di prendersi comunque cura del proprio bambino. La sintomatologia non dura molto a lungo: in un paio di settimane, solitamente, questi disturbi svaniscono. Man mano che l'equilibrio ormonale nel corpo femminile ritorna ai livelli pre gravidanza, i sintomi iniziano a sparire. Come sono apparsi improvvisamente a un paio di giorni dal parto, così rientrano entro 1-2 settimane. La sintomatologia, infatti, migliora in modo graduale con il passare del tempo, fino a scomparire del tutto.
Le differenze tra baby blues e depressione post parto
Spesso il baby blues viene confuso con la depressione post partum. Alcuni aspetti potrebbero trarre in inganno, ma in realtà esistono delle differenze sostanziali che è bene conoscere. Il baby blues si manifesta tra il terzo e il sesto giorno dopo il parto, come una forma di malinconia, ma entro un paio di settimane svanisce nel nulla. Inoltre, le donne che sperimentano il baby blues riescono a prendersi cura del neonato, mentre chi soffre di depressione post parto non riesce a occuparsi del bebè come vorrebbe, avendo un atteggiamento a volte di rifiuto.
Se le sensazioni provate nei primi giorni dopo il parto, tipiche del baby blues, iniziano ad accentuarsi dopo la quarta-sesta settimana dalla nascita del neonato, si può parlare di depressione post parto vera e propria, che può manifestarsi, in realtà, anche successivamente. I sintomi più importanti da riconoscere, in questo caso, sono:
- tristezza
- perdita di autostima
- perdita di interesse
- scarse energie
- anedonia (incapacità di provare gioia)
- sensi di colpa
- fastidio nei confronti del neonato che richiede troppe energie
- pessimismo
- difficoltà ad avere un contatto fisico con il bambino, anche durante l'allattamento
- disperazione vera e propria.
A questi vanno aggiunti anche altri sintomi depressivi, come disturbi del sonno, difficoltà a concentrarsi, disturbi dell'appetito, ansia, agitazione, incapacità di prendere decisioni. Oltre a cefalea, vertigini, acufeni, dolori all'addome, dolori alla schiena, nausea, stitichezza, dimagrimento.
Come superare il baby blues
Come abbiamo già sottolineato in precedenza, i sintomi del baby blues tendono a risolversi in modo spontaneo, migliorando in modo graduale fino a scomparire del tutto. Non siamo di fronte a una malattia, quindi, nella maggior parte dei casi, non c'è bisogno di terapie specifiche. Bisogna però sempre stare accanto alla neo mamma subito dopo il parto: il partner, i famigliari, gli amici non devono mai far mancare il loro sostegno, sia nella gestione della casa sia in quella quotidiana del bebè, così da permettere alla donna di prendersi un po' cura di se stessa.
Ovviamente, nel caso in cui i sintomi non scomparissero dopo un paio di settimana e nel caso in cui iniziassero a peggiorare, meglio chiedere aiuto, contattando il proprio medico, per capire se si tratta di depressione post partum. In particolare, dobbiamo sempre contattare il medico se il disturbo:
- inizia a distanza di alcuni mesi dal parto
- dura più di 2 settimane
- non sembra migliorare con il passare del tempo
- rende impossibile alla donna compiere le normali attività quotidiane, come prendersi cura di sé o del neonato
Rimanere accanto a una donna che ha partorito è di primaria importanza, per poterla aiutare e sostenere sempre, in ogni circostanza.