Diventare genitori non significa certo non concedersi mai più una cena fuori, anche con tutta la famiglia. Permettersi per una volta di non dover pensare a cosa cucinare e alla pila di piatti da lavare dopo è un bene. Quando alziamo la cornetta per prenotare, però, ci prendono mille paure, speriamo sempre che i bimbi facciano i bravi e ci attiviamo per cercare soluzioni e intrattenimenti.
Perché lo sguardo infastidito del vicino di tavolo che non ne può più dei singhiozzi del più piccolo, che si somma a quello giudicante di chi pensa che lasciare in mano il cellulare al bambino per farlo stare calmo non sia la soluzione, fa paura. Per non parlare di chi invece interviene, dicendo al genitore cosa dovrebbe fare o al bambino come comportarsi. Abbiamo tutti il diritto di passare una serata serena e piacevole, mangiando del buon cibo e trascorrendo del tempo con affetti e amici, senza sentirci messi alla gogna perché il nostro piccolo, come tutti i bambini piange o corre per la sala.
Quante famiglie vanno al ristorante
Le famiglie non sono la rovina dei ristornati e questo lo dimostrano due indagini svolte da Doxa tra 2017 e 2018: innanzitutto mangiare fuori agli italiani piace molto, ben 8 italiani su 10 escono a mangiare almeno una volta al mese, di questi il 47% ha una famiglia con figli sotto i 12 anni, con la quale esce a mangiare.
Ristoranti childfree e locali vietati ai bambini sono legali in Italia?
Dunque le famiglie con bambini piccoli sono una fetta importantissima della popolazione che decide di mangiare fuori. Dalla ricerca, però, emerge che questo non interessa molto i ristoratori. Ben il 40% dei genitori che si recano al ristorante con i bimbi ha dichiarato, nel sondaggio proposto da Doxa, di essere stato costretto a lasciare il locale prima di quando avrebbe voluto, causa l’ambiente poco adatto alle famiglie.
Ristoranti a prova di bambini
Pur di non vedere pargoletti ronzare tra i tavoli, negli Stati Uniti, nel 2014, è nata la moda dei ristoranti child free, locali che non accettano i bambini sotto i 14 anni di età. In soli 2 anni, è arrivata in Italia, scatenando non poche polemiche. Un atteggiamento del genere da parte dei ristoratori potrebbe addirittura sembrare discriminatorio e dunque illegale. L’articolo 187 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza ( T.U.L.P.S.) si presta a diverse interpretazioni: “Gli esercenti non possono, senza un legittimo motivo, rifiutare le prestazioni del proprio esercizio a chiunque le domandi e ne corrisponda il prezzo”. Il legittimo motivo potrebbe essere la quiete del locale? Sì, se pensiamo che per molti andare al ristorante vuol dire, oltre a mangiare bene, rilassarsi.
Sicuramente è necessario trovare un compromesso: da una parte i genitori potrebbero mettere in atto qualche trucchetto per evitare che i loro piccoli schiamazzino per l’intero pasto e scegliere dei ristoranti a portata di bambino, dall'altra ristoratori e altri clienti del locale dovrebbero ricordarsi di essere stati bambini anche loro!
Ne esistono molti, si chiamano ristoranti kids friendly o family friendly e sono dotati di ampi spazi da gioco, a volte proprio stanze separate in cui i bambini presenti nel locale possono incontrarsi e stare insieme. Alcuni ristoranti sono dotati di personale specializzato nell’intrattenimento dei più piccoli, altri hanno semplicemente le tovagliette da colorare, che sono un’ottima distrazione per i bambini e permettono ai genitori e a tutti i clienti di trascorrere una piacevole serata.
Accorgimenti per rendere piacevole il pasto al ristorante
Cosa possiamo fare, invece, noi genitori? Innanzitutto dobbiamo considerare che per i bambini mangiare al ristorante vuol dire vivere un’esperienza. Per loro è tutto nuovo: i volti, i colori della sala, la scelta del cibo, quindi possiamo ascoltarli, assecondare il loro stupore e rispondere alle loro domande.
Alcuni accorgimenti che possiamo mettere in atto riguardano innanzitutto le tempistiche:
- Ci conviene scegliere un ristorante che faccia portate che il piccolo mangia, anche nelle quantità che desidera, magari che abbia l’opzione “menù bambini”.
- Non scegliamo per lui troppe portate, perché minore sarà l’attesa, minore la probabilità che il piccolo si annoi e inizi a lamentarsi. Nel caso in cui sapessimo che le tempistiche del servizio sono lunghe, possiamo ordinare qualche sfizioso antipasto, per ingannare la fame del bimbo.
- Scegliamo per la cena un orario comodo per il bambino. Se il piccolo alle 21.00 già dorme e noi usciamo a cena alle 20.30, ovviamente sarà stanco e la stanchezza potrebbe provocargli nervosismo e crisi di pianto.
Possiamo poi pensare a qualche strategia per divertire il piccolo e distrarlo da eventuali capricci:
- se il piccolo è nervoso e infastidito, usciamo con lui, facciamo un giro del locale. Camminare e osservare lo aiuterà a calmarsi.
- Pensiamo a qualche gioco da fare a tavola, per esempio prendiamo il tappo della bottiglia e nascondiamolo in una delle due mani mentre il bimbo ha gli occhi chiusi. Quando li riaprirà, chiediamogli di indovinare in quale mano è il tappo. Il bimbo sarà divertito e contento di indovinare.
- Portiamo con noi pennarelli e qualche foglio, colorare distrarrà il bambino. Sono ottimi anche i libri illustrati da dipingere.
- Portiamo un libro di lettura pieno di immagini e leggiamoglielo quando lo vediamo annoiato.
- Facciamo il gioco della penna: tutti noi abbiamo una penna in borsa, sfregando la parte di plastica su un indumento, renderemo “elettrica” la penna, che riuscirà poi a sollevare dei piccoli pezzi di tovagliolini di carta, senza toccarli. Per il bambino sarà incredibile osservare questa “magia”.
- In extremis potremmo ricorrere per un brevissimo periodo di tempo a dispositivi elettronici e non sentiamoci sbagliati, non lasciamoci intimidire dagli sguardi giudicanti che chi ci sta intorno potrebbe avere, se il piccolo proprio non si calma. Ovviamente va fatto per un numero di minuti limitato (meglio non più di 10minuti) e senza che diventi mai routine o abitudine. Importantissimo è essere sempre molto vigili quando i bambini usano i dispositivi digitali, magari giocando con loro.
I bimbi non devono rappresentare un limite per noi genitori. Certo, dobbiamo essere consapevoli del fatto che uscire a cena con i piccoli non è come uscire a cena soli, ma non sentiamoci sbagliati a causa degli sguardi giudicanti di chi nemmeno ci conosce.
I bambini piangono e schiamazzano e la buona educazione non si misura certo in relazione a quanto un bimbo riesce a stare seduto su una sedia senza sporcare in giro o senza correre per il locale.
Tutti siamo stati bambini, abbiamo giocato, riso e fatto baccano. Un bimbo felice, spensierato e vivo dimostra di esserlo anche urlando un po’ in un ristorante affollato.