Che cosa si intende con il termine "bambino simmetrico"? Si tratta di un fenomeno che coinvolge famiglie in cui i bambini crescono senza riuscire a comprendere che alcuni adulti, come i genitori, hanno una posizione di autorità e quindi vanno ascoltati, rispettati, perché sono una guida per i figli, soprattutto nei primi anni di vita.
I bambini simmetrici (anche definiti "bambini specchio") non comprendono l'autorità degli adulti, perché sono abituati a crescere alla pari con le figure più grandi di riferimento. I genitori diventano loro coetanei e, talvolta, pensano di essere al di sopra degli stessi adulti: sono modelli in cui non esiste il concetto di autorevolezza. I rischi per i bambini che crescono "in modo simmetrico" sono davvero molti, con conseguenze pesanti che si ripercuotono anche nella vita adulta.
Bambino simmetrico, significato
Il termine "bambini simmetrici" è stato coniato per la prima volta dalla psicologa e sociologa argentina Claudia Messing. La definizione è semplice: i bambini simmetrici sono quei bimbi che non capiscono che alcuni adulti possono avere una determinata autorità su di loro. Sono figli cresciuti come pari dei genitori, quindi non riconoscono l'autorità di questi ultimi perché nessuno lo ha mai insegnato loro. Di fatto, si specchiano nei genitori, rivedendosi in loro in un rapporto di completa parità: da qui il nome spesso usato di "bambini specchio".
I bambini simmetrici sono i figli di un tipo di genitorialità particolarmente presente nelle famiglie moderne, in cui la gerarchia tra adulti e bambini smette di esistere, per relazioni che diventano fin troppo alla pari. Sono bambini che, alla fine, si mettono sullo stesso piano dei genitori, non trovando distinzioni. Questo atteggiamento, man mano che che i bimbi crescono, può portare ad avere problemi con tutte le figure adulte di riferimento, come ad esempio gli insegnanti, gli allenatori…
Chi è il bambino simmetrico: caratteristiche principali
Secondo la psicologa Claudia Messing, sono tre le dimensioni della simmetria che dobbiamo tenere a mente come riferimento per capire se i bambini sono simmetrici o meno:
- l'imitazione (i bimbi tendono a riprodurre modalità di comportamento assimilate a casa, sia nel bene sia nel male)
- la parità con l'adulto (fin dalla più tenera età i bimbi pensano di essere coetanei o al di sopra degli adulti, non riconoscendone l'autorevolezza)
- la fantasia di completezza e la mancanza di individuazione (i bambini simmetrici hanno difficoltà a individuarsi, a realizzarsi, a capire chi sono)
Il bambino simmetrico si specchia così tanto nei genitori da arrivare a credere che non esistano cose da adulti e cose da piccoli: vuole tutto, vuole fare tutto da solo, vuole essere come i grandi, anche quando non può o non è capace. Il carattere è spesso difficile, trattare con i bambini simmetrici non è semplice. Pensano di non avere limiti, di avere sempre ragione, di poter fare tutto quello che vogliono, senza che nessuno possa fermarli. Se è complicato il rapporto con gli adulti, lo stesso si può dire con i coetanei, con i quali la socialità non è semplice. Sono bambini dispotici, esigenti, talvolta anche aggressivi.
Alla fine prova rabbia e frustrazione, perché, ben presto, si scontra contro la realtà dei fatti. Inoltre, inizia a sentirsi confuso, insicuro, ad avere una bassa autostima, perché non sa più chi è. Questo da adulto lo spingerà a non riuscire a crearsi una vita propria, a staccare il cordone ombelicale con la famiglia d'origine, per il semplice fatto che non sa come si possa fare.
A che età si manifesta la "simmetria"
In realtà il bambino simmetrico può iniziare a specchiarsi nei genitori fin dal primo giorno di vita. Anche se è intorno ai 2-3 anni che la situazione diventa decisamente più evidente: il bambino inizia a comportarsi come un adulto (e a pretendere di essere trattato come tale), quando invece non lo è. Spesso ridiamo di manifestazioni in cui i piccoli si sentono grandi e imitano gli adulti.
In realtà dovremmo prestare molta attenzione, perché alla lunga potrebbe diventare più arduo riuscire a far comprendere che esistono dei confini ben netti tra l'infanzia e l'età adulta. Intorno ai 6-7 anni i bambini potrebbero scontrarsi con una realtà dura da affrontare, iniziando ad andare a scuola senza avere la capacità di riconoscere l'autorevolezza dei professori.
Le criticità diventano, poi, maggiori in adolescenza, quando il ragazzino può arrivare a non avere più stimoli, interessi, passioni. Talvolta compie gesti o azioni pericolosi perché non ha alcun limite e non ha mai imparato da nessuno che ogni cosa che fa ha conseguenze su se stesso e sugli altri.
Come aiutare un bambino simmetrico
I bambini simmetrici non sono facili da gestire, perché non sono mai stati abituati a vedere nell'adulto di riferimento una figura autorevole, una guida, ma sempre e solo un loro pari, sopra il quale magari elevarsi, sentendosi addirittura superiore. Esistono dei metodi che possiamo adottare per cercare di aiutare un bambino simmetrico ad avere un'altra visione del rapporto genitori-figli e, in senso più lato, del rapporto adulti-bambini/ragazzi.
La stessa dottoressa Messing ha consigliato, per superare la simmetria tra genitori e figli, rivedendo e ricostruendo i ruoli in famiglia. Fondamentale riuscire a far capire a tutti i membri che genitori e figli non sono alla pari, ma esiste tra loro un legame fondato sull'autorevolezza dei primi. Un conto è coinvolgere i nostri figli nelle decisioni, nelle scelte, nella loro crescita, ma d'altro canto non dobbiamo mai dimenticare che noi siamo gli adulti che devono guidare i più piccoli di casa.
Per aiutare i bambini simmetrici e farsi ascoltare, ogni giorno possiamo:
- chiedere ai nostri figli cosa provano, quali sono i loro sentimenti, cosa sentono, quali emozioni hanno caratterizzato la loro giornata
- cercare di avviare un dialogo nel quale tutti possano esprimersi, senza che nessuno sovrasti l'altro (il timer per parlare a turno sembra funzionare bene)
- affrontare discorsi alla loro portata, dando le informazioni utili se è il caso, altrimenti cercare di capire perché vuole affrontare determinati argomenti che sono "da adulti"
- aiutare i nostri figli a immedesimarsi negli altri, mettendosi nei panni di qualcun altro e sperimentando l'empatia
- imporre dei limiti e delle regole che devono essere rispettati da tutti, senza distinzioni