“La narrativa della separazione è quella del fallimento: che si è sfasciata una famiglia e che non si è riuscita a tenerla in piedi nonostante un figlio” Così iniziano a raccontarci la loro storia Benedetta ed Emanuele, genitori separati di Chloe.
A volte, dopo una separazione, ricucire i rapporti per il bene dei figli è come scalare una montagna. Difficile, sì, ma non impossibile: perché si può essere una famiglia unita anche quando non si sta più insieme. È questo il messaggio che i due cercano di trasmettere sui social con la loro pagina "Famiglia Inaspettata".
“Siamo separati da circa 4 anni – ci racconta Benedetta – e divulghiamo il concetto di co-genitorialità nella separazione." "Uno dei nostri obiettivi è cercare di far capire come si possa essere in ogni caso famiglia – aggiunge Emanuele – a prescindere dalla situazione che si vive nella quotidianità.”
Si sono conosciuti e innamorati nel 2016 e due anni dopo, a Corfù, è nata la loro bambina ma le cose, a volte, non vanno come previsto e Benedetta ed Emanuele non sono riusciti a far funzionare il loro rapporto.
“Una volta che abbiamo tolto e disarmato tutto l’arsenale di guerra che avevamo l’uno contro l’altro – continua Emanuele – allora a quel punto l'armistizio è stato parlarci, capire che cosa si dovesse fare per cercare di vivere al meglio le nostre vite anche da separati. Quello che ci ha aiutato tantissimo è stato l’aiuto di una professionista che ci ha fornito le possibilità di poter vivere al meglio sia da genitori separati che da essere umani, perché principalmente si parla di un uomo e una donna che prima sono esseri umani e poi diventano genitori”
Così, grazie a un supporto psicologico, Emanuele e Benedetta sono riusciti a trasformare la loro relazione imparando a focalizzare lo sguardo sul benessere della loro bambina.
"Non si è un genitore migliore e l’altro meno, si è due genitori e lo si è insieme per cui qualunque cosa riguardi nostra figlia deve essere condivisa e scelta insieme.”
Scegliere di mettere da parte la rabbia e il rancore non è di certo facile e presuppone un lavoro costante per questo Emanuele e Benedetta hanno creato la community di “Famiglia inaspettata”, per condividere la propria esperienza con altre famiglie, mostrando al mondo un lieto fine moderno.
“Noi quel concetto di famiglia standard l’abbiamo trasformata nel nostro di modo – aggiunge Benedetta – L’abbiamo chiamata famiglia inaspettata perché si tende a dare un solo formato alla famiglia ma in realtà le famiglie hanno tutte formati diverse, sono tante e uniche. Chiunque entrerà in questo formato di famiglia, che sia una sua futura compagna o un mio compagno, si ritroverà in un gruppo di persone grande."
"Preferirei tutta la vita questo tipo di famiglia – conclude Emanuele – piuttosto che essere segregato dentro una famiglia, averla a costrizione sentendosi un domani inadeguato, penso a Cloe più che altro, perché è più bello avere una famiglia dove si sorride e piange piuttosto che una dove esiste solo il silenzio. Questo non lo accetteremo mai, non è da noi.”