Una bimba trentina di 4 anni si è sentita male dopo aver mangiato del formaggio prodotto da una malga situata sul territorio dell'ex Comune di Coredo. La piccola attualmente si trova ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell'Ospedale di Padova dove è stata trasportata d'urgenza, e la sua prognosi è riservata.
Era successo lo stesso a un bimbo di 10 anni di Bassano del Grappa, appena un mese fa, un boccone di formaggio di malga, crampi allo stomaco, muco e sangue nelle feci, grazie all'intervento repentino dello staff medico aveva scongiurato il peggio.
Le condizioni della bimba trentina, invece, sono da subito parse gravi allo staff medico che, dopo aver constatato i sintomi e ricostruito con i genitori quello che la bimba aveva mangiato, ha potuto diagnosticare, tramite specifici esami del sangue, la sindrome emolitico uremica (SEU).
La malattia, rara, comporta la comparsa nel corpo dei bimbi dei coaguli di sangue o trombi che bloccano l'apporto di sangue agli organi vitali. I sintomi della sindrome sono vomito e diarrea con sangue nelle feci, e rischiano spesso di sfociare in una grave insufficienza renale. A causare la sindrome è proprio un'infezione intestinale causata dall'ingestione di cibi contenenti l‘Escherichia coli, un gruppo di batteri che si può trovare all'interno dei formaggi che non hanno subito il corretto processo di pastorizzazione.
L'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, ricevuta la notizia del malessere della bimba dall'ospedale, ha immediatamente attivato le procedure di controllo del formaggio. Ha poi pubblicato una nota che invita chi ha acquistato formaggi dalla malga prima del 14 di luglio a non mangiarli. Non solo, nel testo si specifica che: «I prodotti a base di latte crudo non vanno somministrati ai bambini sotto i 5 anni di età e alle persone anziane».
L'importanza della sicurezza alimentare per i bambini è cruciale. I formaggi di malga, che contengono molte proprietà del latte, non sono però stati sottoposti al processo di pastorizzazione che consiste in una cottura a temperature superiori ai 70°C per scongiurare la presenza di batteri tossici per grandi e piccini.
Purtroppo, però, certe infezioni per contaminazione alimentare, possono essere contratte anche se non rispettiamo questi 5 consigli fondamentali:
- Laviamoci le mani prima di toccare il cibo per i nostri bimbi
- Evitiamo di preparare il cibo su superfici che sono state a contatto con carne, pesce o uova crude
- Conserviamo il cibo e stiamo attenti alle date di scadenza
- Solo cibi cotti per i bimbi sotto i 10 anni
- Invitiamo i bimbi a stare attenti e a lavarsi sempre le mani prima di mangiare