La timidezza è un atteggiamento comune in molti bambini e bambine: non esistono solo persone estroverse e spigliate, e questo non è assolutamente un problema. È solo la natura umana!
A volte tuttavia la timidezza può essere accompagnata da sentimenti di ansia e insicurezza, rendendo difficile alle bambine e ai bambini interagire con gli altri e partecipare ad attività sociali. Per fortuna, questo tratto caratteriale non è sempre invalidante, ma anche quando lo è la timidezza può essere superata. Con il tempo e il giusto supporto.
Perché i bambini sono timidi?
Ci sono diverse ragioni per cui i bambini possono essere timidi. Alcune bimbe e alcuni bimbi possono avere una predisposizione naturale alla timidezza e familiarità con essa, mentre altri possono essere influenzati dall'ambiente in cui crescono. Ad esempio, se un bambino ha avuto esperienze negative nell'interazione con gli altri o ha avuto difficoltà a comunicare le proprie emozioni, potrebbe diventare timido come meccanismo di difesa.
Inoltre, l'età può influire sulla timidezza dei bambini. Quelli più piccoli tendono a essere più timidi in determinate situazioni sociali perché si sentono insicuri nel confrontarsi con persone che non conoscono bene e in ambienti a loro sconosciuti. Con l'età, poi, imparano a socializzare e diventano più sicuri di sé, ma in alcuni casi la timidezza (anche estrema) accompagna fino all'età adulta.
La timidezza non è per forza un problema
A volte si tende a proiettare le proprie paure da adulti sui bambini, ma è importante tenere a mente che la timidezza non è per forza un problema da risolvere. Molte persone timide, e quindi molti bambini timidi, sono felici e soddisfatte, e non c'è bisogno di spingerle a modificare la loro personalità. La timidezza non è infatti automaticamente sinonimo di insicurezza o tristezza. Anche perché è totalmente normale che in età prescolare i bimbi e le bimbe non si aprano automaticamente a persone che non conoscono.
Se però la timidezza diventa un problema invalidante, mettendo a disagio i bambini e le bambine e creando in loro insicurezze, ansie e nervosismi, influenzando negativamente la serenità, allora è naturale chiedersi come fare per aiutarli a superare questa timidezza.
Alcuni segnali di timidezza problematica sono i seguenti:
- L'esigenza di essere accompagnati dappertutto.
- Il mal di pancia costante in concomitanza di eventi o scuola.
- Crisi di pianto prima di feste e programmi sociali.
- Ansia visibile.
- Amicizie molto selezionate e paura a farsi nuove conoscenze.
Come aiutare un bambino timido
Il primo passo per aiutare un bambino timido è capire a fondo la sua personalità e la natura della sua timidezza, cercando di mettersi nei propri panni e non giudicando secondo la propria esperienza. Alcuni bambini possono avere bisogno di più tempo per abituarsi a nuove situazioni, mentre altri potrebbero aver bisogno di un supporto più diretto per imparare a socializzare. In ogni caso, è importante rispettare i tempi del bambino e non forzarlo a fare qualcosa che non vuole.
Una delle cose più importanti che i genitori possono fare per aiutare i loro bambini timidi è creare un ambiente confortevole e accogliente a casa. Questo significa offrire un luogo di supporto e accettazione, in cui il bambino o la bambina si sentano liberi di esprimersi senza paura di venire giudicati. Parlando e chiedendo come si sentono, i genitori possono aiutarli a capirsi meglio e a esprimere le proprie emozioni, migliorando la capacità di comunicazione e interazione sociale.
A livello pratico, è possibile anche provare in questa maniera:
- I genitori possono aiutare i loro bambini timidi a praticare le abilità sociali in un ambiente controllato, per esempio organizzando giochi di ruolo o attività che coinvolgono l'interazione con gli altri bambini.
- Si possono poi invitare amici con i quali i bimbi o le bimbe si sentono a proprio agio, per fare merenda a casa o per svolgere i compiti insieme.
- Quando si partecipa a eventi sociali, lo si può fare gradualmente, senza forzare a fermarsi più del dovuto e ascoltando quindi le emozioni dei bambini.
- Un consiglio è quello di cambiare il linguaggio, sia con il bimbo o la bimba, sia con gli altri. "Timido" è ormai percepito come un'etichetta; sostituire questo aggettivo con "riservato/a", "tranquillo/a" o "discreto/a" può farli sentire meno giudicati.
- I genitori possono poi assecondare il bisogno di vicinanza, incoraggiando a poco a poco, senza forzare nulla. Al contempo, è bene non confortare troppo i bimbi o le bimbe, trovando il giusto equilibrio.
- Infine, le attività extrascolastiche possono essere un valido aiuto, ma solo se scelte dai bambini e dalle bambine, senza imporre nulla. Se il bimbo o la bimba si trova con coetanei con i suoi stessi interessi, potrebbe sperimentare un'apertura più serena.