Sono moltissimi i genitori che rinunciano (o quasi) a bonus come il bonus mamme o il bonus nido perché non sono a conoscenza della loro esistenza o perché semplicemente non sanno a chi rivolgersi e come procedere. Per risolvere la situazione, un'azienda italiana di HR e gestione delle risorse umane ha ideato un Help Desk dedicato proprio ai genitori: le aziende che si affidano ai loro servizi avranno a disposizione un numero Whatsapp al quale le mamme e i papà potranno rivolgersi per parlare con persone esperte, che li condurranno nel sottobosco dei benefit e dei bonus, ma non solo.
La notizia è interessante perché si somma ad altre realtà che nel tempo hanno capito l'importanza di istituire uno sportello dedicato al supporto dei genitori lavoratori e perché di fatto mette in luce come la burocrazia sia spesso un bastone tra le ruote delle mamme e dei papà che vogliano continuare a lavorare e soprattutto coniugare al meglio la vita lavorativa e quella familiare.
Il supporto alla genitorialità in azienda passa infatti anche dai fringe benefit, dal bonus nido, dal congedo parentale, dal bonus bebè e da tutti quei servizi a corredo della busta paga base (maternità anticipata, obbligatoria o flessibile, richieste all’INPS, permessi, assegni unici, benefit aziendali…). Ma è impossibile conoscerli tutti e soprattutto sapervi accedere. Secondo Zeta Service (l'azienda che ha aperto il canale Whatsapp) questo è un argomento scottante per i genitori. In particolare, le future mamme intervistate dall'azienda hanno dichiarato di aver bisogno di maggiori informazioni burocratiche in questo senso (lo ha espresso l'86% delle donne). Il 50% di loro, sulla scorta dell'esperienza, ha sottolineato anche di non aver ricevuto l'adeguato supporto in azienda.
Anche Save the Children da tempo tiene monitorata la situazione del lavoro in Italia in relazione al supporto alla genitorialità e per questo offre sostegno legale e burocratico alle mamme con servizi specifici relativi all'orientamento al lavoro attraverso gli Spazi Mamme in tutta Italia. Lo stesso vale per gli sportelli genitori che si trovano in numerosi Comuni italiani, pensati per sostenere i genitori rispondendo a richieste di vario tipo, anche lavorative e burocratiche.
Offrire ai dipendenti e alle dipendenti – ma in generale a tutti i lavoratori, anche autonomi – un canale diretto e specializzato per guidarli e accompagnarli nel groviglio delle informazioni e dei documenti, delle richieste e dei bandi è quindi uno strumento di altissimo valore: alleggerisce i genitori dal peso di doversi occupare anche della burocrazia in un periodo – quello della neogenitorialità – già stressante. E permette – soprattutto alle madri – di trovare un concreto supporto economico e pratico.
Il discorso è ampio e riguarda l‘argomento "famiglia e lavoro", sempre più partecipato anche grazie alle voci dei genitori che vengono finalmente ascoltate. I problemi sono infatti numerosi e uno a uno vanno per forza affrontati, per risolvere a domino anche tante altre situazioni (la denatalità e la disoccupazione, su tutti): le madri che si dimettono per dedicarsi ai figli perché non supportate abbastanza da stato e luogo di lavoro; i bonus mamme lavoratrici che riguardano ancora troppe poche donne; i congedi di paternità troppo brevi…
Iniziative come queste possono dunque essere d'esempio per altre aziende, ma anche per leggi e servizi nazionali e regolamentati per arrivare a una platea sempre maggiore.