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19 Giugno 2023
14:00

Bonus genitori separati 2023: a chi spettano gli 800 euro per pagare l’assegno di mantenimento per i figli

Lo scorso ottobre è stata approvata la misura per supportare con 800 euro al mese i genitori separati in difficoltà economica che a causa della pandemia non hanno potuto versare l'assegno per il mantenimento per i figli. Al momento però non sono ancora ben chiare né le modalità per inoltrare le domande né le tempistiche per l'erogazione del bonus.

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Bonus genitori separati 2023: a chi spettano gli 800 euro per pagare l’assegno di mantenimento per i figli
Bonus genitori separati

Il bonus genitori separati è una misura assistenziale varata ufficialmente lo scorso 26 ottobre 2022 per aiutare quelle madri e quei padri che a causa della pandemia si sono ritrovati in ristrettezze economiche tali da non poter garantire l'assegno di mantenimento per i propri figli.

L'incentivo – un contributo dall'importo massimo di 800 euro al mese per gli aventi diritto –  era stato introdotto su pressioni della Lega già nel 2021 all'interno del cosiddetto Decreto Sostegni per venire incontro alle tante difficoltà socio-economiche causate dai periodi di lockdown e dalle restrizioni anti-COVID.

Ad oggi però non sono ancora state comunicate le esatte modalità per inoltrare le richieste e quindi beneficiare del bonus.

Cos'è e come funziona

Il bonus genitori separati è in realtà il termine più comune per definire il "Fondo per i genitori lavoratori separati o divorziati" nato con lo scopo di dare una mano ai genitori lavoratori non affidatari che, per motivazioni legate allo scoppio della pandemia, hanno visto ridursi l'indotto derivante dei propri impieghi e quindi non sono più riusciti a contribuire alle spese mensili per la crescita e l'educazione per i figli.

La misura prevede che sia lo Stato a versare una parte (o il totale) della somma fissata per l'assegno di mantenimento fino ad un massimo di 800 euro al mese per la durata di un anno.

Ciò significa che coloro che saranno in possesso dei titoli per accedere al tetto massimo del bonus potranno beneficiare di un contributo annuale pari a 9.600 euro. L'importo esatto da erogare verrà però deciso in base ai redditi dei due genitori.

Escluso dal provvedimento, invece, tutto ciò che concerne il mantenimento dell'ex-coniuge.

I requisiti

Come si stabilisce quale genitore separato o divorziato potrà fare richiesta per il bonus?

Le regole riguardano i genitori "mantenuti", i genitori che dovrebbero contribuire al mantenimento e i figli stessi

Riassumendo, per beneficiare del bonus occorre che:

  • Il genitore separato o divorziato viva da solo e si trovi in difficoltà nel corrispondere l'assegno di mantenimento per i figli minorenni
  • I figli siano minorenni e che dall'8 marzo 2020 (giorno del primo lockdown nazionale) vivano con il genitore che normalmente riceve l'assegno di mantenimento. Il bonus spetta anche a chi deve provvedere al mantenimento di figli maggiorenni ma portatori di handicap
  • Il genitore che riceve il mantenimento abbia un reddito massimo massimo di 8.174 euro e possa dimostrare di non aver ricevuto – del tutto o parzialmente – l'assegno dall'ex-coniuge nell'arco di tempo tra l'8 marzo 2020 e il 31 marzo 2021
  • Dopo l'8 marzo 2020 il genitore tenuto al mantenimento abbia concluso, ridotto o sospeso la propria attività lavorativa per un periodo minimo di 90 giorni
  • Il genitore inadempiente abbia visto ridursi il proprio reddito complessivo almeno del 30% rispetto al 2019

Come richiedere il bonus genitori separati

Una volta recepita la richiesta, il bonus verrà erogato dall’INPS, tuttavia al momento né il sito dell’Istituto di previdenza, né il portale del Ministero della Famiglia riporta informazioni su tempistiche e modalità per inoltrare la domanda e quindi percepire il sostegno economico.

È molto probabile però che al momento di compilare la modulistica necessaria occorrerà inserire il proprio codice fiscale, una copia del documento d'identità dei genitori, una dichiarazione dei redditi percepiti, IBAN del conto corrente sul quale versare il bonus, nonché gli importi degli assegni da versare e l'ammontare degli assegni non versati.

Siamo però nel campo delle ipotesi. Servirà ancora un po' di pazienza in attesa che il Dipartimento della Famiglia faccia ulteriore chiarezza.

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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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