Almeno per quest’anno, mamme e papà possono tirare un sospiro di sollievo: il bonus nido, la misura di sostegno per aiutare le famiglie nella gestione dei primissimi anni di vita dei propri figli, è stata ulteriormente confermata per il 2023.
Ciò significa che, anche per quest’anno, i genitori dei bambini fino ai 3 anni potranno ricevere un rimborso economico calibrato sulla base del proprio ISEE per i pagamenti delle rette degli asili nido – sia pubblici che privati – o le spese sostenute nel mantenimento di forme di supporto domiciliare per quei bimbi che a causa di gravi condizioni patologiche o di disabilità, non possono frequentare il nido.
Occorre però affrettarsi, visto che le richieste troveranno riscontri positivi solo fino all’esaurimento del budget stanziato dal governo, pari a 552 milioni di euro. In caso di raggiungimento del tetto stabilito, i pagamenti verranno effettuati in base all’ordine di presentazione della domanda online.
Come funziona il bonus asilo nido 2023
Il bonus nido è stato introdotto per la prima volta con l’articolo 1, comma 355, della legge 11 dicembre 2016 (n. 232) e prevedev l’erogazione di un buono annuale di 1.000 euro per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati, nonché per l'introduzione di forme di supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini (sotto i tre anni) affetti da gravi patologie croniche.
Le modifiche degli anni successivi hanno gradualmente rimpolpato l’importo previsto, arrivando a stabilire tre fasce di reddito, stabilite in base all’ISEE del nucleo familiare.
A chi spetta il bonus nido?
A differenza di altri sostegni di questo tipo, la situazione economia del nucleo familiare non è tra i requisiti richiesti per accedere al bonus nido. La dichiarazione ISEE infatti serve solo per stabilire l’ammontare della cifra da elargire.
- Con ISEE pari o inferiore a 25.000 euro, il richiedente otterrà fino a 3.000 euro, il massimo erogabile
- Con ISEE compreso tra 25.001 euro e 20.000 euro, il richiedente potrà ottenere massimo 2.500 euro
- Con ISEE superiore a 40.000 euro, il richiedente potrà ricevere un massimo di 1.500 euro
Se non si è in possesso di un ISEE che deve sia valido per le prestazioni ai minorenni, si potrà accedere solo alla fascia dai tetto di 1.500 euro annui.
Per quante mensilità può essere richiesto?
E qui, cari genitori, arriva un'altra buona notizia. Infatti, il bonus nido può essere richiesto per un massimo di 11 mensilità in un anno solare. Quindi praticamente per l'intera durata dell'anno scolastico del bambino, considerando che quasi tutti gli asili nido sono chiusi nel mese di agosto per le ferie estive.
Come viene erogato il bonus?
L’importo del bonus nido viene stanziato su base annua, ma viene erogato in quote mensili per tutto il periodo indicato al momento della richiesta (che richiediamo non può superare gli undici mesi) e non può mai essere superiore a quanto effettivamente speso per saldare la singola retta del mese.
Ogni mese dunque il genitore dovrà presentare la ricevuta del pagamento della retta dell’asilo per poter beneficiare della somma che gli spetta. Le modalità per la ricezione del rimborso (accredito sul conto, bonifico domiciliato, carta prepagata con IBAN o libretto postale) verranno indicate al momento di presentare la domanda online.
«In caso di pagamento su IBAN estero – specifica l’INPS sul suo sito – deve essere allegato un documento di identità del beneficiario della prestazione e il Modulo di identificazione finanziaria timbrato e firmato da un rappresentante della banca estera oppure corredato di un estratto conto (nel quale siano oscurati i dati contabili) o da una dichiarazione della banca emittente dai quali risultino con evidenza il codice IBAN e i dati identificativi del titolare del conto corrente».
Come funziona il bonus per le forme di supporto presso la propria abitazione
Nel caso in cui la richiesta riguardasse supporto alle spese di assistenza in famiglia, per i bimbi con particolari patologie, il genitore richiedente dovrà presentare un attestato firmato dal pediatra nel quale si certifica “l’impossibilità di frequentare l’asilo nido per l’intero anno solare di riferimento, in ragione di una grave patologia cronica”. Anche le modalità di erogazione del contributo cambiano: in questo caso, infatti, il pagamento avverrà in un’unica soluzione, senza rate mensili.
Le fasce ISEE con i corrispondenti importi, invece, restano gli stessi del bonus nido.
Requisiti e decadenza del bonus nido
I genitori che desiderano presentare la richiesta per il bonus nido devono essere in possesso di alcune caratteristiche. Ecco quali sono i requisiti per richiedere il bonus nido 2023:
- Cittadinanza italiana o comunitaria. In caso di cittadino extracomunitario, occorrerà essere in possesso di un permesso di soggiorno UE. Possono accedere al bonus anche gli extracomunitari cui è stato riconosciuto uno status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria
- Residenza in Italia
- Per il contributo relativo all’asilo nido, il genitore richiedente dovrà essere lo stesso che paga la retta mensile dell’istituto
- Per il supporto presso la propria abitazione, invece, è necessario che il genitore richiedente sia convivente con il bambino
Qualora uno di questi requisiti venga meno (perdita di cittadinanza, trasferimento all’estero etc…), decade automaticamente ogni diritto legato al bonus. Anche in caso di decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale, affidamento esclusivo al genitore che non ha presentato la domanda o morte del genitore richiedente, la domanda decade.
Ad ogni modo, se un papà o una mamma perdono il diritto al bonus, vi è la possibilità che un secondo adulto (l’altro genitore o un tutore) possa subentrare per usufruire del contributo, a patto ovviamente che anch’esso rientri nei parametri che abbiamo già visto insieme.
Come fare domanda per il bonus asilo nido
Richiedere il rimborso per il nido o l’assistenza domiciliare non è complicato, ma occorre seguire un iter ben preciso. Innanzitutto la domanda può essere presentata online sul sito dell’INPS o, in alternativa, tramite i patronati, ma sempre attraverso i loro stessi servizi telematici. Dunque niente moduli cartacei o richieste telefoniche.
Un altro elemento da ricordare riguarda il fatto che, nei casi in cui un genitore volesse usufruire dell’agevolazione per più bimbi, si dovrà presenterà una singola domanda per ciascun figlio.
Ma vediamo cosa fare, passo dopo passo, per beneficiare del sostegno:
- Accedere al sito INPS (servirà SPID, PIN INPS, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi)
- Specificare quale tipo di contributo si stia richiedendo (asilo nido o supporto presso la propria abitazione)
- In caso di domanda per il nido, specificare anche se l’asilo è pubblico o privato, l’anno di riferimento e le mensilità per cui si vuole usufruire del rimborso ( compresi tra gennaio e dicembre 2022). Se dopo l’inoltro della richiesta si vorrà ottenere il bonus per mesi ulteriori rispetto a quelli già indicati (anche se per lo stesso bambino), si dovrà presentare un’altra domanda
- Allegare la documentazione che provi il pagamento della retta relativa ad almeno un mese di frequenza per cui si richiede il rimborso. Se l’asilo nido frequentato prevede il pagamento delle rette posticipato rispetto al periodo di frequenza, servirà la documentazione che attesti l’iscrizione o l’avvenuto inserimento in graduatoria del bambino.
- Per l’introduzione di forme di supporto domiciliare, il genitore deve dichiarare di convivere con il figlio e allegare l’attestazione pediatrica che certifichi per l’intero anno l’impossibilità del bambino a frequentare il nido a causa di una grave patologia cronica
- Una volta inoltrata la domanda, ogni mese il genitore dovrà allegare le ricevute di pagamento e confermare di essere ancora in possesso dei requisiti necessari al momento dell’iscrizione
Ricordiamo che la documentazione di avvenuto pagamento deve contenere nome e partita Iva dell’asilo nido, il mese di riferimento, il codice fiscale del bimbo, il nome del genitore che paga la retta e gli estremi del pagamento
Cumulabilità con altri bonus
Il bonus nido è cumulabile con l’assegno unico universale familiare, ma non con le detrazioni fiscali previste dall’articolo 1, comma 335, della Legge numero 266/2005 e relative al pagamento delle rette per asili nido pubblici e privati.
Quando arrivano i pagamenti del bonus nido?
Le tempistiche di erogazione dei pagamenti possono subire variazioni e spostamenti. Nel 2022 i rimborsi per i mesi da Gennaio e Maggio sono partiti tra la fine di settembre la seconda metà di ottobre.
Per verificare lo stato dei pagamenti è possibile dare un’occhiata alla pagina del sito o dell’app dell’INPS dedicata al bonus e, dopo aver effettuato l’accesso, cercare nel menù la sezione “Consultazione pagamenti”.
Il bonus nido aiuta davvero i genitori?
Aiutare mamme e papà a sostenere le spese d'iscrizione per gli asili nidi è senza dubbio una misura apprezzabile, tuttavia gli elevati costi medi delle rette spesso rendono questo sostegno insufficiente ad alleggerire le famiglie da un esborso che – soprattutto in presenza di più figli – può rivelarsi eccessivamente gravoso per il bilancio di casa. A ciò poi va aggiunto come l'aspetto economico non rappresenti l'unico punto critico nel sempre più difficile rapporto tra italiani e genitorialità.
Asili e asili nido, infatti, sono pochi e mal distribuiti sul territorio nazionale, il che influisce in modo negativo sulle possibilità di genitori lavoratori che nei primi anni di vita dei bambini devono giostrarsi tra l'impegno professionale e la cura dei figli.