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15 Maggio 2023
18:00

Boom di scarlattina: a cosa è dovuta l’impennata di casi tra i bambini?

L’Italia ha registrato un aumento significativo di casi di scarlattina nei più piccoli. A Milano e Lodi i numeri sono addirittura incrementati del 55% rispetto al periodo pre-pandemia, con 2594 casi da gennaio ad aprile 2023 (contro ai 1681 totali casi del 2019). Qual è la causa dell’impennata di casi della malattia esantematica?

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Boom di scarlattina: a cosa è dovuta l’impennata di casi tra i bambini?
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È una malattia infettiva acuta contagiosa, che trasforma la lingua in una fragola e punteggia il corpo di esantemi rossi scarlatti. La scarlattina da gennaio ad oggi sta registrando un boom di casi negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia del nostro Paese, arrivando addirittura a raddoppiare i numeri del 2019 nel Milanese. Nella città della Madonnina e nella provincia si è toccato il picco a marzo, con 1.011 malati, mentre ad aprile il trend avrebbe iniziato la sua discesa, concedendo una tregua ai più giovani e ai pediatri. A cosa è dovuta l’impennata di casi di scarlattina?

L’aumento dell’incidenza di scarlattina

Fin dall’inizio del 2023 i casi di scarlattina e di streptococco sono schizzati alle stelle, tanto che i genitori hanno avuto difficoltà a trovare i tamponi per lo streptococco e l’amoxicillina nelle farmacie delle città. Nello specifico, negli ultimi quattro mesi sono stati registrati più di 2500 casi di scarlattina nelle province di Milano e Lodi. Trattandosi di una malattia esantematica tipica dell’infanzia, i soggetti colpiti sono per lo più bambini nella fascia d’età 0-4 anni. Nel 2020 e nel 2021, invece, i casi di scarlattina registrati nelle due province sono stati decisamente meno: rispettivamente 371 e 103.

La malattia causata da un batterio (ceppi di Streptococco Beta Emolitico di gruppo A) era rimasta quasi sopita nel biennio 2020-2021, durante la pandemia, per tornare in grande forma nel 2022 e, soprattutto, nel 2023. Pare, infatti, che i numeri dei casi di scarlattina da gennaio ad oggi siano cresciuti del 55% nelle province di Milano e Lodi rispetto a prima del Covid, quando avevano totalizzato 1.681 casi: un numero contenuto, se confrontato con i 2.594 casi registrati nei soli primi quattro mesi del 2023. Come scrive il Ministero della Salute in una circolare diramata ad aprile, la diffusione della malattia «è favorita dall’aumento dei movimenti della popolazione a seguito di un periodo di ridotta circolazione di GAS durante la pandemia da Covid-19».

Nell'aumento di casi c'è lo zampino del Covid-19

L’incremento dell’incidenza di casi sarebbe da ricondurre, quindi, alla ripresa dell’attività sociale dopo due anni di stop. Il ritorno alla vita senza mascherine e dispositivi di sicurezza e la riapertura delle scuole e degli spazi di socialità avrebbero rimesso in moto, con gli interessi, la macchina delle malattie esantematiche, inclusa la scarlattina.

L’aumento della circolazione di virus respiratori rientra fra le cause principali dell’impennata di casi di scarlattina:

È probabile che l'aumento dei casi di iGAS nei bambini sia anche associato al recente aumento della circolazione di virus respiratori, tra cui l'influenza stagionale e il virus respiratorio sinciziale (RSV), in quanto la coinfezione di tali virus con lo streptococco di gruppo A può aumentare il rischio di malattia invasiva iGAS.  (MSal)

In genere, comunque, il picco di incidenza della scarlattina si verifica proprio tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno e la primavera, quando le temperature sono più basse. Medici e pediatri, infatti, confidano nell’arrivo della bella stagione per salutare la malattia. Almeno fino al prossimo autunno.

Quali sono i sintomi della scarlattina

Lingua «a fragola» e macchioline rosse sul corpo. Sì, sono i due sintomi più evidenti con cui riconoscere la scarlattina, tuttavia, la malattia esantematica che sta decimando le classi delle scuole dell’infanzia è in genere accompagnata da altri segnali, quali:

  • Febbre alta (39-40°C), causata dalle tossine pirogeniche
  • Brividi
  • Cefalea
  • Nausea e vomito
  • Faringite, che si traduce in un senso di costrizione alla fola e in deglutizione dolorosa
  • Lingua “a fragola”, cioè di un rosso intenso e punteggiata di papille ipertrofiche
  • Macchie rosse sulla pelle, a partire dall’inguine, dalle ascelle e dal coppo, fino al tronco, alle braccia e alle gambe e al resto del corpo
  • Guance arrossate
  • Naso e area intorno alla bocca pallidi
  • Quando si spinge la mano sull’addome, la macchiolina scompare temporaneamente, e al suo posto rimane l’impronta gialla delle dita
  • Quando di striscia l’unghia sulla pelle rimane un segno bianco

La scarlattina è facilmente trasmissibile, specie fra i più piccoli, tra starnuti, colpi di tosse, ciucci ricoperti di saliva lasciati in giro, giocattoli toccati con mani infette. Il problema è che i piccoli sono già contagiosi 1-5 giorni prima dello sviluppo dei sintomi, che compaiono dopo circa 2-4 giorni di incubazione.

Come curarla

È importante curare adeguatamente la scarlattina e non trascurare la malattia esantematica per evitare strascichi o ulteriori complicanze. Al momento non esiste un vaccino contro la scarlattina, a differenza di malattie esantematiche simili, come varicella e morbillo, che infatti non hanno registrato un aumento di casi degno di nota. Dopo il tampone positivo, il pediatra prescrive un trattamento antibiotico a base di amoxicillina per bocca oppure una singola iniezione di benzatin-penicillina. A due giorni di distanza dall’inizio della cura, il piccolo smette di essere contagioso ed è libero di tornare a scuola.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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