Giocare a campana sviluppa nei bambini diverse competenze: motorie, sociali, di organizzazione dello spazio, di gestione emotiva. Un gioco classico della nostra tradizione è in realtà un’attività che favorisce la maturazione di abilità fondamentali nei nostri piccoli. Indicativamente si gioca a partire dai 3 anni, quando l’equilibrio è stabilizzato ed inizia ad essere possibile un gioco con più regole e tempi di attesa discreti.
Preparazione
Per la preparazione del gioco della campana sono necessari solamente:
- una superficie piana (che sia il pavimento, la sabbia, il cemento)
- qualcosa con cui tracciarvi sopra le caselle del gioco (lo scotch, un bastoncino, un gessetto)
- un sassolino o un bottone
Si disegnano quindi le caselle numerate che compongo il percorso (solitamente una decina e di forma rettangolare), disposte una dopo l’altra: possono essere in fila, distanziate una dall’altra, alternate singola-doppia…
Regole
Le regole sono altresì semplici: stabilito l’ordine dei giocatori, il primo lancia il contrassegno all’interno della prima casella e salta su un solo piede evitando la casella su cui è finito il contrassegno sino alla cima del percorso. Arrivato, si gira a fa il percorso a ritroso, raccogliendo, sempre senza perdere l’equilibrio, il contrassegno e passandolo al giocatore successivo. Si procede così di giro in giro lanciando sempre nella casella successiva. Viene eliminato chi perde l’equilibrio, sbaglia a lanciare il contrassegno, calpesta le linee delle caselle con i piedi… Vince l’ultimo rimasto!
Quali competenze sviluppa
Di cosa possiamo meravigliarci guardando i bambini che si sfidano a campana? Innanzitutto osserviamo le loro capacità organizzative e di pianificazione dello spazio: tracciano il percorso valutando lo spazio a disposizione, mantenendo i rapporti spaziali tra le caselle, valutando una grandezza adeguata ai salti da compiere successivamente (se sono troppo piccole non ci sta il piede, troppo grandi i salti diventano troppo difficili!).
Stabiliscono poi le regole e le condividono tra loro, decidendo chi sarà il primo a partire ed i criteri per l’eliminazione: ecco le abilità sociali che maturano.
Via poi con le coordinazioni motorie: la coordinazione oculo manuale del lanciare e del raccogliere, l’equilibrio dinamico, monopodalico addirittura nella versione del gioco più frequente. Ogni nuovo giro bisogna inoltre ricordarsi a che casella si è arrivati con il lancio: ecco in azione la memoria di lavoro.
Aggiungiamo poi la capacità di attesa del proprio turno, la gestione emotiva durante l’esecuzione del percorso sapendo che un piccolo sbaglio porterà all’eliminazione… che sorpresa continua questi bambini!
Varianti
Come per ogni gioco, le varianti possibili sono molte. È possibile:
- giocare da due a molti giocatori
- cambiare la forma del percorso
- saltare in modi diversi
- aggiungere coordinazioni con le braccia (es. ogni salto un battito di mani) e parole da dire
Pensare a come semplificarlo o renderlo molto difficile è ancora più divertente!