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27 Luglio 2023
11:37

Cani aiutano i bambini con diabete: riconoscono con il fiuto una crisi ipoglicemica

La Regione Toscana con gli istruttori della Scuola cani guida per ciechi di Scandicci (Firenze) educherà dei cani per fiutare l'arrivo di crisi ipoglicemiche nei bambini in cura per il diabete.

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Cani aiutano i bambini con diabete: riconoscono con il fiuto una crisi ipoglicemica
cani e bambini con diabete

I cani sono i migliori amici delle persone. Anche dei più piccoli di casa. In caso di malattia, possono essere un valido supporto con la pet therapy, per aiutare i pazienti pediatrici ad affrontare i sintomi della patologia e le cure. Come ad esempio i cani che aiutano i bambini con diabete e che possono riconoscere una crisi ipoglicemica in arrivo nei pazienti che seguono una terapia per la malattia. Come riescono ad anticipare i segnali della crisi? Semplicemente con il loro fiuto.

Partendo da questa straordinaria abilità dei nostri amici pelosi di usare il fiuto anche in caso di malattia, la Regione Toscana ha deciso di avviare un bellissimo progetto, dedicato ai bambini in trattamento per il diabete. Insieme agli istruttori della Scuola cani guida per ciechi di Scandicci, in provincia di Firenze (l'unica pubblica in tutta Europa, che dal 1979 è gestita a livello regionale), alcuni cani da assistenza saranno addestrati e messi a disposizione di bambini e adolescenti con diagnosi di diabete.

Sarà un'iniziativa che potrebbe aprire la strada a livello nazionale a un progetto che vede coinvolti gli ospedali e le scuole di cani guida. Al momento coinvolgerà l'ospedale Meyer di Firenze e l'unità di igiene urbana veterinaria dell'Azienda Usl Toscana Centro, insieme al Centro di referenza nazionale per gli interventi assistiti con gli animali, che dipende dal Ministero della Salute.

cani e bambini

Come i cani possono fiutare le crisi ipoglicemiche

I cani hanno un fiuto eccezionale e, in questo caso, lo mettono al servizio della salute dei più piccoli. Semplicemente usando il naso e i tanti recettori per l'olfatto presenti, i pets addestrati possono individuare precocemente le variazioni dei composti organici volatili prodotti da una persona quando sta arrivando uno stato di crisi di diabete. I cani sono addestrati non solo per riconoscere tali variazioni, ma anche per "lanciare l'allarme", con un segnale conosciuto dagli animali e dai pazienti o da chi si prende cura di loro.

Potranno così salvare la vita di giovani pazienti con diagnosi di 45, rendendoli anche più autonomi e indipendenti. Il progetto è un'iniziativa apripista volta a delineare standard e regole operative che potranno poi essere applicate a livello nazionale, così da avere un unico modus operandi valido per tutti. Tra l'altro, il settore dei cani di assistenza non ha al momento una regolamentazione in Italia.

Quali cani saranno coinvolti nel progetto?

I cani coinvolti in questo progetto appartengono alle stesse razze usate per i cani guida, i Labrador e i Golden Retriever. L'addestramento inizierà prestissimo, intorno ai due mesi di vita. A breve inizieranno i primi animali coinvolti: quattro cani saranno addestrati, con il supporto medico scientifico dell'ospedale pediatrico Meyer, che affiancherà gli educatori e le famiglie per tutto il percorso.

Per il governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani, si tratta di un progetto importantissimo, di cui va fiero: "Mettiamo con orgoglio a disposizione di altri, ancora una volta, le nostre eccellenze e il nostro saper fare, con la sensibilità che su questi temi da sempre contraddistingue la Toscana e la Regione. Si tratta di una nuova frontiera che porterà sicuri benefici a chi soffre di diabete".

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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