Le persone con la Sindrome di Down non hanno una sessualità. Sono tutte uguali. Non vivono a lungo. Possono fare solo lavori semplici. Dipendono completamente dagli altri.
Ecco, questi sono solo alcuni degli stereotipi che abbiamo sentito, e magari anche pensato, a proposito delle persone con trisomia 21.
Sì, perché è questo il nome più appropriato e sta ad indicare proprio la condizione in cui il cromosoma 21 è ripetuto tre volte anziché due. Ventuno come la data di Marzo in cui si celebra la Giornata Mondiale della Sindrome di Down, occasione per mettere in luce un tema che tutt’oggi è pieno di importanti pregiudizi e questioni da risolvere.
Volti e storie da raccontare
Per la ricorrenza, l’AIPD (Associazione Italiana Persone Down) ha implementato su un noto assistente vocale il comando “Ragazzi in gamba”, con cui gli utenti possono ascoltare una serie di storie interattive a tema “Autonomia” riguardante le persone con la sindrome di Down, ma utili veramente a tutti.
Autonomia è infatti un punto importante quando si parla di disabilità e sempre di più, grazie agli sviluppi scientifici e tecnologici, sta diventando una realtà tangibile e concreta. Ne sono la prova i numerosi traguardi raggiunti da persone come questo ragazzo italiano, Carmelo Verso, che si è laureato a Palermo in Scienze della Comunicazione. O di Sofia Jirau, la prima modella con sindrome di Down a sfilare per il celebre marchio di intimo Victoria’s Secret. O ancora dei fratelli Susanna e Federico, che sui social mostrano la loro vita e il loro rapporto con ironia e sarcasmo.
Sono esempi importanti che, in giorni come questo, ci ricordano che abbiamo tutti un nostro personale contributo da dare.