Di recente INVALSI ha presentato l’ultima indagine IEA PIRLS (Progress in International Reading Literacy Study) del 2021 a cui hanno partecipato 57 Paesi del mondo e… ci sono buone notizie: l’Italia si è dimostrata infatti sopra la media internazionale e tra le migliori d’Europa.
Ma di cosa stiamo parlando?
L’indagine, iniziata nel 2001 e ripetuta con cadenza quinquennale, vuole monitorare le capacità di comprensione della lettura per gli studenti del quarto anno di scuola primaria.
Al primo posto, ben sopra le altre, troviamo i bambini di Singapore, con un punteggio di 587, a seguire Hong Kong, con 573 punti, mentre il Bel Paese si posiziona 14°, con 537 punti, facendo peggio, in Europa, soltanto di Finlandia, Polonia e Svezia.
Un risultato quindi molto più che buono, nonostante il calo significativo avvenuto in seguito alla pandemia di circa 11 punti rispetto a 5 anni fa. Ma ci sono altri dati interessanti…
Al Nord e al Centro Italia ci sono stati risultati fino a 3 volte superiori rispetto al Sud e, in generale, una media di 7 punti in più per le femmine rispetto ai maschi.
Inoltre, è stato riscontrato che gli studenti che non usano device digitali per attività scolastiche hanno una migliore comprensione della lettura. Stessa cosa, infine, per gli alunni provenienti da contesti familiari benestanti.
Si sa, leggere serve a interpretare e a interfacciarsi con il mondo e in questo la famiglia ha un’importanza fondamentale.
Proprio come succede con gli sportivi, i figli di genitori lettori, infatti, saranno più propensi a cominciare a leggere, ma nel caso non fosse così possiamo allora impegnarci per dedicare 10-15 minuti al giorno a una sessione di lettura condivisa con loro, magari in modo simpatico, facendoli sottolineare, colorare e evidenziare.
Certo, nell’era di TikTok e del fast content è facile perdere la concentrazione, ma, anche questa volta, il cambiamento comincia da noi.