Durante la gravidanza i capezzoli subiscono una serie di cambiamenti dovuti alle variazioni ormonali che preparano il seno all’allattamento.
Risulta dunque del tutto normale che fin dalle prime tre o quattro settimane di gravidanza ci si possa accorgere di mutamenti anche piuttosto vistosi nella zona dell'areola – la parte intorno alla circonferenza del capezzolo – e del capezzolo vero e proprio come l'aumento di dimensioni o lo scurimento della superficie cutanea.
Anzi, spesso i cambiamenti del seno e la maggiore sensibilità dei capezzoli sono proprio i primi sintomi che fanno insospettire le future mamme riguardo l'avvenuto concepimento.
Tuttavia, poiché per molti aspetti ogni gestazione fa storia a sé, non ci si deve preoccupare se al contrario tutto sembra restare inalterato. Anche questa evenienza rientra nella normalità delle cose.
I cambiamenti dei capezzoli in gravidanza
Le modificazioni a livello ormonale – soprattutto estrogeni, prolattina e progesterone – consentono ai corpi delle donne in stato interessante di affrontare i nove mesi di dolce attesa e adattarsi alla necessità di nutrire il piccolo che verrà partorito.
Ciò comporta cambiamenti rilevanti nei capezzoli in gravidanza e benché normalmente i mutamenti si manifestino con maggiore evidenza una volta entrati nel secondo trimestre, già nelle prime settimane è possibile notare alcune alterazioni. Quali?
- Aspetto: una volta innescati i processi per adattare il corpo alla gravidanza, areole e capezzoli tendono a diventare più scuri, in quanto gli ormoni accentuano anche la produzione di melanina, la sostanza che pigmenta la nostra pelle. Questa "sovra-pigmentazione" di solito si affievolisce dopo la nascita, tuttavia non è inusuale che areole e capezzoli rimangano comunque un po' più scuri di prima
- Dimensioni: aumenta il tessuto adiposo e si sviluppano le parti deputate alla futura secrezione del colostro e del latte materno
- Sensibilità: durante le prime settimane di gestazione è frequente che le donne percepiscano una specie di formicolio localizzato intorno all'area del capezzolo. Il sintomo tende a sparire, sostituito da una maggiore sensibilità del seno e dei capezzoli al contatto con altri elementi (come la propria mano o lo stesso reggiseno)
- Maggiore evidenza tubercoli di Montgomery: queste piccole protuberanze contengono le ghiandole sebacee che secernono una sostanza idratante oleosa in grado facilitare le operazioni di allattamento del bebè. In gravidanza, tali rigonfiamenti tendono a diventare molto più evidenti
- Esposizione: i capezzoli in gravidanza, proprio in virtù del loro sovradimensionamento, di solito protendono verso l'esterno, come in un lieve ma continuo turgore
- Lievi perdite di colostro: soprattutto nei mesi finali, il corpo completa gli ultimi "preparativi" per accogliere il nascituro e dunque sono ricorrenti leggere secrezioni di colostro, il primo nutrimento del neonato
Come già accennato, non è detto che tutte le future mamme subiscano gli stessi effetti della gravidanza con la medesima intensità. L'ingrandimento dei capezzoli, ad esempio, verrà notato molto di più nelle donne con i seni di minori dimensioni rispetto a quelle più prosperose.
Sintomi associati ai cambiamenti dei capezzoli in gravidanza
Naturalmente i cambiamenti dei capezzoli in gravidanza viaggiano a braccetto con altre piccoli alterazioni che riguardano tutto il resto del petto.
Anche i seni tendono ad aumentare di volume – talvolta anche in modo considerevole – e a diventare molto più suscettibili. Prurito e dolore – sia sotto forma di fastidio al tatto, sia sotto forma di vere e proprie fitte – diventano comunemente compagni quotidiani delle donne incinte, così come il frequente gonfiore.
Altri sintomi del tutto normali sono la secchezza della pelle (da trattare con creme idratanti), la saltuaria insorgenza di rossori ed eruzione cutanee (soprattutto d'estate), nonché la comparsa di piccoli noduli. In questo caso però è bene monitorare la situazione attraverso l'autopalpazione e condividerne l'evoluzione con il proprio medico.
Come prendersi cura del seno e dei capezzoli in gravidanza
I cambiamenti che interessano i capezzoli – quando non sono di natura patologica – non richiedono interventi o terapie, ma solo piccoli accorgimenti per lenire gli eventuali fastidi e trascorrere più serenamente i mesi che separano la mamma dall'accogliere nel mondo il proprio bimbo.
- Ricorrere a oli e unguenti naturali per idratare e lubrificare capezzoli e pelle secca
- Utilizzare reggiseni non troppo stretti, in tessuto traspirante e senza cucitore o ferretti che possano irritare il petto attraverso lo sfregamento
- In caso di fastidio, preparare impacchi d'acqua fredda (magari arricchiti da aloe, oli o camomilla)
- Massaggiare delicatamente seni e capezzoli in caso d'indurimento
- Indossare abiti comodi, meglio se un po' più larghi del solito.
- Idratarsi a dovere bevendo adeguatamente e assumendo alimenti ricchi d'acqua e nutrienti
L'intervento del medico invece può essere consigliato se oltre alle comuni eruzioni cutanee tipiche dei periodi più caldi (quando il sudore contribuisce a irritare alcune arre del corpo), seno e capezzoli vengono interessati da eczemi e ragadi, piccole ferite piuttosto dolorose che però hanno maggiore probabilità di manifestarsi durante l'allattamento.