Si è sposata ieri, martedì 20 giugno, nella cattedrale di Mazara del Vallo Caterina Alagna. Ad accompagnarla all’altare due papà, seguiti da due mamme e 4 sorelle.
Sembra la fotografia di una famiglia allargata, come ne esistono tantissime in Italia oggi. Una delle tante storie di matrimoni finiti, nuovi compagni di mamma e papà, altri fratelli. Ma questa vicenda ha dell’incredibile ed è la dimostrazione di come il destino talvolta si impegni per dividere e poi ricongiungere due percorsi di vita.
Caterina e Melissa sono state scambiate alla nascita dal personale medico e a 3 anni di vita, quando le loro mamme si sono accorte dell'accaduto, hanno dovuto stravolgere le proprie vite.
La storia di Caterina Alagna e Melissa Foderà
È il 1 gennaio 1998, in reparto i medici hanno avuto giusto il tempo di stappare una bottiglia per festeggiare la mezzanotte del nuovo anno e sono subito in corsia nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo. Due mamme sono in sala parto pronte a far nascere le loro bambine. Le piccole vengono al mondo con appena 10 minuti di differenza, la prima alle 11 e la seconda ale 11.10.
Le famiglie sono felicissime, le bimbe stanno bene, sono in forma, il personale medico inizia gli esami di rito. Alle piccole viene fatto il primo bagnetto e vengono vestite e posizionate in due culle nella nursery, senza braccialetto identificativo. L’ospedale ne è sprovvisto in quel momento, ma poco importa, non ci sono mai stati errori. Mai fino a quel momento.
Le due giovani mamme non sanno che le bimbe che riabbracceranno da lì a poco e con le quali trascorreranno 3 anni della loro vita non sono davvero le loro figlie.
Non è il film comico “Il 7 e l’8” in cui Ficarra e Picone vengono scambiati alla nascita, ma una storia vera, fatta di negligenza del personale medico, che ha continuato ad operare semplicemente pagando un risarcimento alle due famiglie, e anche di tanto dolore.
Il riconoscimento
A settembre 2000 le due piccole che si chiamano Caterina e Melissa iniziano la scuola dell'infanzia in due istituti diversi. Ma a Caterina la nuova scuola proprio non piace e chiede alla sua mamma di poter cambiare. Grazie a questi capricci, Caterina finisce in classe con Melissa.
Melissa ha due sorelle più grandi, che qualche anno prima hanno frequentato la stessa scuola, così la maestra non può fare a meno di notare l'incredibile somiglianza tra Caterina e Perla, la sorella maggiore di Melissa. Anche la mamma di Melissa rintraccia gli stessi lineamenti di sua figlia nel volto di Caterina all'uscita da scuola, decide così di aspettare l'arrivo della mamma di Caterina. Le due si vedono e si riconoscono, ricordando di essere state vicine di letto prima del parto.
Dallo stupore allo sgomento trascorrono pochi minuti, Caterina, la figlia di Gisella ha gli stessi occhi di Marinella, la mamma di Melissa, di un azzurro intenso, quello che in famiglia non si sono mai riusciti a spiegare. Il dubbio assale le due mamme, che dopo averne parlato optano per sottoporre le due bimbe a un test del DNA.
E se due coincidenze sono un indizio, tre sono una certezza. La scienza dà conferma al loro intuito: per tre anni hanno accudito, abbracciato, amato e ascoltato una bimba che biologicamente non era loro figlia.
Le famiglie si recano da legali, psicologi, medici, ma nessuno riesce a dire alle due mamme cosa sarebbe meglio fare.
A decidere dunque è il cuore. Caterina e Melissa iniziano un trasloco, ciascuna nella vita e nella casa dell'altra. Se per le due piccole tutto è stato un gioco all'inizio, fatto di regali e nuove conoscenze, Caterina da figlia unica si è trovata ad avere due sorelle, non è stato lo stesso per le loro mamme. Le due hanno definito quello scambio come "un lutto", ma hanno deciso di far prevalere il diritto delle loro bimbe a crescere nella verità.
Una famiglia allargata senza etichette
Da quel lontano settembre del 2000 Melissa e Caterina hanno 2 papà, due mamme, 8 nonni, 4 sorelle. L'amore insomma è raddoppiato.
Le due si sono scambiate tutto nella vita, dalla cameretta al cognome, dai vestitini, al gioco preferito, tranne i nomi propri, quelli hanno deciso che sarebbero rimasti loro per sempre.
Compagne di banco dalla scuola dell'infanzia alle superiori, una vicino all'altra anche all'altare, le due oggi sono serene e circondate d'amore. Sono indissolubilmente legate da un grado di parentela che non ha nome, ma poco importa, non servono etichette per essere una famiglia.