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13 Maggio 2023
17:00

C’è un’età ideale per diventare mamma?

Fare la mamma è un mestiere per giovani? Negli ultimi tempi l'età media delle donne che scelgono di fare figli si è alzata notevolmente, eppure un tempo non era affatto così. Ecco cosa dice la scienza e perché è ora che la società scenda a patti con la realtà.

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C’è un’età ideale per diventare mamma?
C'è un'età ideale per diventare mamma?

Se fino a qualche anno fa era consuetudine considerare già piuttosto "matura" una donna che sceglieva di diventare madre dopo i 30 anni, ora la situazione appare del tutto ribaltata e quando vediamo per strada ragazze di 20/25 anni con passeggini o pancioni ci fa quasi strano: "quanto è giovane!" il commento più gettonato.

Ma allora qual'è l'eta più adatta per diventare mamma? A stabilirlo ora non è più solo la Natura, ma anche la società. E non sempre è un bene.

I tempi cambiano

Nel medioevo era perfettamente normale considerare l'arrivo del primo ciclo mestruale come lo spartiacque tra l'infanzia e l'età adulta di una ragazza.

A dodici anni era dunque perfettamente normale sposarsi e fare figli, poiché il corpo era già biologicamente pronto ad affrontare una gravidanza.

Nel corso dei secoli però, i diversi fattori sociali che hanno interessato il mondo occidentale sono andati a ritardare notevolmente il periodo comunemente percepito come "adatto" a diventare madri e oggi, dati ISTAT alla mano, in Italia l'età media delle donne che mettono al mondo il primo figlio si aggira intorno ai 32 anni, un dato decisamente alto e che si lega a doppio nodo con la delicata situazione socio-economica che stiamo attraversando.

Il livello medio-basso degli stipendi, la precarietà dei contratti, le difficoltà ad accedere ai mutui per la casa e l'assenza di un Welfare adeguato spingono infatti molti cittadini a rimandare la scelta di "mettere su famiglia".

Peccato che Madre Natura la veda in modo leggermente diverso…

Il verdetto della scienza

I radicali cambiamenti che hanno interessato l'evoluzione della nostra società non hanno modificato le caratteristiche del corpo umano.

La fertilità media di una donna infatti continua a raggiungere il proprio picco tra i 20 e i 30 anni, con un calo significativo dopo i 32 anni e un declino più drastico dopo i 35/35 anni.

Non solo. Oltre alla questione relativa alla possibilità di rimanere incinta, gli anni di una donna giocano un ruolo molto importante anche nella salute del feto (l'aumento dell'età coincide statisticamente anche con maggiori rischi di aborti spontanei, parti pretermine e malformazioni) e nella qualità della gravidanza, poiché un corpo più giovane sopporta meglio il grande stress psicofisico insito in questa avventura lunga nove mesi.

E lo stesso discorso vale ovviamente per quando il bebè sarà nato. Passare le notti in bianco a 28 anni è ben diverso che farlo a 40 anni.

Questo significa dunque che dovremmo tutti iniziare a figliare a vent'anni infischiandocene dei nostri progetti e delle oggettive difficoltà economiche?

La risposta ovviamente è no, anche perché oggigiorno il progresso tecnologico permette a chi incontra difficoltà nel concepimento di non vedersi sbarrata la strada verso la genitorialità.

Le tecniche di PMA però rimangono ancora inaccessibili a molti – sia per questioni legali che per motivi legati al costo elevato delle pratiche – e, come ricorda lo stesso Ministero della Salute, «non possono modificare la diminuzione della quantità e qualità degli ovociti  correlato biologicamente all’età femminile».

Dovrebbe essere la politica pertanto a farsi carico della questione e aiutarci a conciliare le esigenze di una società che cambia con le esigenze di un orologio biologico che ticchetta inesorabile.

Le informazioni fornite su www.wamily.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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Niccolò De Rosa
Redattore
Dagli studi umanistici all'esperienza editoriale, sempre con una penna in mano e quel pizzico d'ironia che aiuta a colorare la vita. In attesa di diventare grande, scrivo di piccoli e famiglia, convinto che solo partendo da ciò che saremo in grado di seminare potremo coltivare un mondo migliore per tutti.
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