Il baby talking è la lingua che i genitori usano per parlare con il loro bambino. È tipica soprattutto delle mamme, infatti, viene detta anche motherese, ma la imparano velocemente anche i papà. È fatto di sguardi, pause, parole ripetute e suoni onomatopeici.
I piccoli imparano a riconoscere la voce della madre già nel grembo materno e una volta nati sono incantati da questo suono, che per loro è come il richiamo delle sirene, e raggiunge la zona del cervello dove risiedono le emozioni. È un fenomeno studiatissimo, che ancora non è completamente compreso, ma che è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio ed emotivo del bambino.
Che cos’è il baby talking
Il baby talking è il modo in cui la mamma, ma anche il papà, parla con il suo bambino. Sono frasi grammaticalmente corrette, che utilizzano però toni esagerati o sono accompagnate da espressioni facciali buffe.
Quante volte è capitato di vedere un genitore fare “versetti assurdi” davanti al suo bimbo o di chiamare gli oggetti con un suono? Per fare un esempio: “hai visto la brum brum?”, “amore, sta passando il ciuf ciuf”, per indicare la macchina e il treno.
Il baby talking è molto importante per lo sviluppo emotivo del bambino, ma bisognerebbe evitare di sostituire (troppo) le parole reali con suoni sciocchi, grammatica errata e duplicazione. Ciò che fa la differenza è il tono, spesso più alto del normale o che mette l’accento su alcune espressioni. Pare che la voce della mamma sia in grado di attivare le zone del cervello connesse allo sviluppo delle emozioni, anche nel sonno. Quindi non vergogniamoci e non tratteniamoci neanche in pubblico.
Caratteristiche del Baby talking
Le caratteristiche del baby talking sono molto semplici, perché questa lingua è fatta di:
- poche e semplici parole: utilizziamo un vocabolario ristretto, composto per lo più di termini infantili (bua, pappa, ninna, tottò,…)
- ripetizioni e uso delle paroline, così come vengono dette dal bambino
- uso di suoni onomatopeici e diminuitivi
- ridondanza di parole
- lunghe pause tra una parole e l’altra
- ritmo lento e melodioso
- intonazione della voce alta e molto esagerata
- tendenza a prolungare il suono delle vocali
- parole cantilenate con un andamento più musicale del parlato
Quando iniziare a usare il baby talking e quando smettere?
Il baby talking essendo un linguaggio innato e spontaneo si manifesta tra genitore e bambino immediatamente. Se per caso, abbiamo un po’ di imbarazzo, dobbiamo sapere che è consigliabile iniziare subito e non c'è un momento prestabilito in cui i genitori dovrebbero smettere. Man mano che il linguaggio del nostro bambino matura, il modo in cui parliamo con lui si adatterà naturalmente.
Perché è importante parlare ai bambini
Parlare con i bambini, fin da appena nati, è un’abitudine importante, perché stimola la loro capacità di relazione e di linguaggio. Non è un caso che sia stato osservato che le mamme che soffrono di depressione post partum siano meno inclini a usare il baby talking e che i loro figli spesso abbiamo difficoltà comunicative e relazionali.
Ci sono genitori che si chiedono "perché dovrei parlare con il mio bambino quando non possono ancora rispondermi?". È una domanda comprensibile. Tuttavia, è importante ricordare che i bambini iniziano ad acquisire il linguaggio dal momento in cui nascono, molto prima che abbiano pronunciato la loro prima parola. Il loro modo di comunicare c’è dunque da subito, anche se talvolta non è verbale.
- Da 0 a 3 mesi: i bambini iniziano a piangere, fare smorfie e sorridere
- Da 3 a 6 mesi: i bambini iniziano a ridere. Variano i loro suoni di pianto per riflettere i loro desideri e rispondere a voci diverse
- Da 6 a 9 mesi: inizia il periodo della lallazione, dicendo cose come "mamama" e "bababa" mentre imitano i vocalizzi
- Tra 9 e 12 mesi: i bambini inizieranno a scuotere la testa "no", salutare "ciao" e aumentare la loro imitazione vocale di suoni e parole. Potremo quindi percepire le prime parole, come "mamma" e "papà"
- Da 18 a 24 mesi: i bambini useranno in genere 50 parole
Nei primi due anni di vita, i piccoli imparano tantissimo e le loro abilità linguistiche accrescono rapidamente. E il bambino più sente parlare, più imparerà la lingua, più saprà utilizzarla. Ecco perché è importante parlare con lui, ma anche leggere insieme.
In che modo il baby talking supporta lo sviluppo del linguaggio?
Abbiamo definito all’inizio il baby talking come il canto delle sirene, perché i bimbi ne sono letteralmente rapiti. E’ dimostrato che sia in grado di:
- Catturare l'attenzione di un bambino
- Motivare i bambini a interagire
- Aiuta il bambino a sintonizzarsi emotivamente con il genitore
- Favorisce lo scambio e la reciprocità nella comunicazione
- Aiuta il bambino ad associare le parole al loro significato
Quando vedere un medico
Durante il primo anno, il bambino dovrebbe imparare a rispondere ai nostri discorsi emettendo suoni, sillabe, ma anche facendo versetti. Dovrebbe, inoltre, saper rispondere a "no", al proprio nome e a semplici richieste come "vieni qui". Il normale sviluppo del linguaggio presenta ampie variazioni e soprattutto le tempistiche di sviluppo sono sempre delle stime, non devono essere lette con precisione, perché possono esserci dei fisiologici ritardi. Se questo è vero, è altrettanto vero che è meglio prevenire che curare quando si tratta della crescita di nostro figlio. Facciamolo valutare se siamo preoccupati per il ritardo del linguaggio o per un problema di udito.