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4 Settembre 2023
9:00

Interesse superiore del minore: cos’è e perché è così importante nella tutela dei bambini

Negli ultimi tempi si è parlato molto di “interesse preminente” del minore, soprattutto nelle questioni relative alla crisi della famiglia e all’affidamento dei figli. Ma in cosa consiste questo principio? Come viene valutato e identificato?

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Interesse superiore del minore: cos’è e perché è così importante nella tutela dei bambini
Giurista, Mediatrice Familiare e Criminologa Clinica
Interesse prominente minori

In ambito giuridico, ogni che si presentano degli interessi in contrasto tra loro è necessario operare quello che si definisce un “contemperamento di interessi”. E questo vale per ogni tipo di diritto, anche quello che può apparire più importante e inalienabile, come quello di un padre o di una madre di esercitare la propria genitorialità sul figlio.

È cosa nota infatti che anche i diritti più importanti come quelli costituzionalmente garantiti possono in alcuni ambiti confliggere con altri diritti di pari dignità e importanza.

In questi casi, soprattutto quando si parla di diritti della persona, sarà necessario determinare quale interesse prevalga sull’altro.

Si tratta di un ’operazione non semplice e che volta per volta richiede una valutazione puntigliosa di quali siano non solo gli interessi in gioco, ma anche l’importanza che questi rivestono alla luce dei principi dell’ordinamento nazionale e internazionale.

Contemperamento d’interessi e famiglia

Nelle questioni concernenti i nuclei familiari spesso i diritti delle parti coinvolte possono essere in contrasto fra loro. Si pensi ai casi di separazione e divorzio, ad esempio, dove gli interessi dei due ex partner possono trovarsi su due fronti differenti: questioni concernenti proprietà, somme di denaro, assegni di mantenimento ma, soprattutto, relative all’affidamento dei minori.

Ogni parte ritiene di avere dei diritti prevalenti sull’altra, soprattutto nelle decisioni riguardanti i figli. Ma in che modo si può risolvere un contrasto nel quale ogni interesse sembra avere pari dignità di essere rispettato?

Ora i minori non sono più considerati oggetti di diritto, ma soggetti veri e propri

Se in passato si poteva in qualche modo ritenere che i figli fossero da considerare oggetto di diritti, rivendicati ed esercitati in diversi frangenti soprattutto dai loro genitori, è sempre più evidente come la Giurisprudenza nazionale ed europea sia allineata nel ritenerli invece dei soggetti di diritto.

Il cambiamento non è puramente semantico ma sostanziale: i minori da tempo non sono più considerati un’estensione dei loro genitori, una sorta di proprietà sulla quale esercitare un dominio indiscusso e indiscutibile, ma vengono sempre più riconosciuti come individui a sé, titolari di interessi e diritti con pari dignità di quelli dei propri genitori, se non addirittura prevalenti.

Principio dei best interests of the child

A parlare di best interests del minore è la stessa Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, la quale riporta come esista tra gli Stati membri un vero e proprio consenso unanime nel ritenere che «in tutte le decisioni che riguardino i bambini, il loro interesse superiore debba essere considerato preminente».

Questo principio sancisce non solo l’individualità del minore, inteso quindi non più come estensione giuridica dei propri genitori, ma evidenzia la dignità dei suoi diritti. Diritti che in un eventuale contemperamento di interessi tra loro confliggenti, dovranno dunque sempre essere ritenuti preminenti e superiori.

diritto famiglia

Questo significa che in ogni procedimento riguardante dei minori le decisioni andranno prese non osservando il punto di vista di altri soggetti coinvolti, ma “calandosi nei panni del bambino” e valutando i suoi interessi.

Per quanto riguarda la Giurisprudenza nazionale, questo significa valutare caso per caso quali siano le scelte più idonee al soddisfacimento delle oggettive, fondamentali e imprescindibili esigenze di cura del minore. Una cura che deve tendere al mantenimento, educazione, istruzione e assistenza migliori, laddove per migliori si intenderà quelle maggiormente in grado di garantire una sana ed equilibrata crescita psicofisica.

I vari aspetti del principio dei best interests

Il principio dei best interests si esplica attraverso vari punti cruciali:

  • Il minore ha un vero e proprio “diritto” che garantisce  che i suoi interessi vengano valutati come preminenti rispetto a quelli di altri soggetti
  • I best interests vanno considerati come principio legale in grado di influenzare la politica interna nell’emanazione di leggi che ritengano superiori i diritti dei minori rispetto ad altre questioni
  • I best interests rivestono un ruolo di regola procedurale, nell’ascoltare la voce dei minori ogni volta che i suoi interessi siano discussi in un procedimento di qualsiasi tipo.

È evidente come questo principio investa vari settori: politico, legislativo, processuale e familiare. I minori diventano sempre più non solo, appunto, soggetti di diritto ma il loro punto di vista dovrebbe essere la prospettiva preminente dalla quale prendere decisioni in qualsiasi settore nazionale e internazionale.

Applicazioni pratiche dei best interests of a child

Abbiamo visto come l’interesse preminente del minore venga in rilievo, soprattutto, in tutte le vicende che afferiscono in particolar modo alla crisi della famiglia. Esiste, infatti, una vera e propria Carta dei diritti del minore nei casi di separazione e divorzio dei genitori.

L’applicazione più comune e diretta dell’interesse preminente del minore risulta quindi quella relativa alla realizzazione di processi di famiglia più leali, rispettosi e corretti. Diventa così superata, se non addirittura invisa, la gestione conflittuale e vendicativa della crisi della famiglia, soprattutto da parte degli operatori del diritto.

Ciò si traduce con la necessità di coadiuvare e suggerire una risoluzione condivisa, possibilmente extraprocessuale, che tenga appunto conto degli interessi dei minori coinvolti e non quindi degli interessi personali degli adulti. Il minore non va solo allontanato dalla linea di tiro nel conflitto genitoriale, ma va assunto come soggetto degno di maggiore tutela, sulla base del quale prendere le decisioni e la cui voce vada non solo ascoltata ma tenuta in grande considerazione.

ecco perché, ad esempio, quando le circostanze lo permettono è auspicabile propendere per accordi che favoriscano la cogenitorialità per tutelare i diritti dei bambini a mantenere un rapporto affettivo con entrambi i genitori

La questione della crisi della famiglia sembra il terreno più fertile per la crescita della Giurisprudenza nazionale e internazionale alla luce del principio di best interests, ma in realtà in tutte le questioni concernenti minori dovrebbero essere valutate e modificate tenendo conto di questi valori nazionali e internazionali: affidamento, adozioni, maternità surrogata, omogenitorialità, riconoscimento di atti di nascita esteri, esposizione digitale dei minori etc.

La stessa normativa nazionale dovrebbe essere sempre sviluppata non più sulla base di ideologie politiche temporaneamente di maggioranza, ma solo alla luce del principio di interesse preminente che dovrebbe così garantire decisioni univoche nel rispetto dei diritti dei minori coinvolti.

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