video suggerito
video suggerito
10 Gennaio 2024
9:00

Buoni propositi dei genitori per il nuovo anno: che effetto hanno sul benessere psicologico dei figli?

I buoni propositi sono tali solo se si basano su un'attenta osservazione delle caratteristiche, potenzialità e inclinazioni dei bambini, altrimenti rischiamo di generare senso di fallimento e frustrazione nei nostri figli.

26 condivisioni
Buoni propositi dei genitori per il nuovo anno: che effetto hanno sul benessere psicologico dei figli?
Psicologa
Immagine

Con l'anno nuovo si stila la lista dei nuovi propositi. Ma che succede ai bambini quando i genitori ripongono su di loro aspettative e propositi non adeguati alle loro caratteristiche? Pensiamo a propositi del tipo “Quest’anno solo bei voti!”, “Oramai sei grande quindi, da oggi in poi, niente più scenate di panico davanti a scuola!”, “Dall’anno nuovo mi aspetto niente più panchina durante le partite!”. I buoni propositi, quando non tengono conto delle peculiarità del singolo bambino e/o bambina, portano con sé un alto grado di delusione. È alta la probabilità, quindi, che mamme e papà vadano incontro a disillusione e si scontrino con rabbia e frustrazione dei figli.

Quante volte non ci siamo sentiti in grado di soddisfare le aspettative dei nostri genitori e quante volte ci siamo sentiti sbagliati o indegni per questo? Nutrire delle aspettative o elencare i buoni propositi per il nuovo anno non è sbagliato, ma è opportuno fare attenzione a non esagerare e rimanere con i piedi per terra, poiché prefissarsi degli obiettivi inarrivabili è rischioso. Troppo spesso infatti le aspettative dei genitori non si basano sulle caratteristiche, competenze, inclinazioni reali dei loro bambini. E se i figli non riescono a raggiungere gli standard che i loro genitori si sono posti, a soffrire saranno sia i bambini che gli adulti.

Ogni genitore si crea delle aspettative e immagini di come sarà il proprio figlio già a partire dalla gravidanza: “sarà simpatico/a, socievole o brillante?”, “diventerà un bravo/a tennista o un/a violoncellista di successo?”. E l’arrivo del nuovo anno mette alcuni genitori di fronte ad un nuovo bilancio. Mamme e papà si chiedono se per il figlio hanno puntato abbastanza in alto o se devono correggere il tiro.

I buoni propositi e gli obiettivi sono tali solo se rispettano almeno questi tre requisiti:

  • sono realisticamente ed effettivamente raggiungibili
  • riflettono le caratteristiche, gli interessi, le passioni di chi li deve perseguire
  • sono raggiungibili nel breve termine

Intenzioni del tipo "quest’anno ti iscriviamo al conservatorio: inizierai a suonare il a pianoforte e quando ti diplomerai vedrai come sarai diventato/a bravo/a!" devono tenere conto degli interessi del diretto interessato.

Prima di qualsiasi iniziativa rispetto alle attività da proporre a nostro/a figlio/a ricordiamo di osservare e conoscere le preferenze dei ragazzi/e. Proponiamo loro delle attività che, alla luce delle caratteristiche della persona, potrebbero interessare veramente oppure suscitare un po’ di curiosità.

Se siamo di fronte a dei ragazzi con scarsa propensione ad impegnarsi in attività o obiettivi sarà più utile proporre di frequentare corsi/attività sportive/risultati scolastici che si raggiungono nel breve periodo, che prevedono l’ottenimento di obiettivi precisi e definiti (dai quali è più facile ottenere una gratificazione tangibile nel medio-breve periodo).

Gli obiettivi o le attività che hanno questo tipo di caratteristiche, nella maggior parte dei casi, vengono raggiunti con maggiore facilità e aiutano nel tempo la formazione della propria autostima. E chissà che magari l’iscrizione al conservatorio o il voto alto a scuola arriverà senza nemmeno aver fissato un buon proposito!

Avatar utente
Elisabetta Lupi
Psicologa
Sono una Psicologa Specializzanda in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Ho conseguito la Laurea Magistrale presso Dipartimento di Patologia Chirurgica, Medica, Molecolare e dell’Area Critica dell'Università di Pisa nel 2016. Ho lavorato presso il Servizio di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell’Adolescenza dell'IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Ho svolto, in qualità di docente, corsi di formazione per il personale sanitario inerenti la diagnosi, la valutazione e il trattamento dei Disturbi dello Spettro Autistico. Ho collaborato alla scrittura di articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. Mi occupo di valutazione, diagnosi e trattamento dei Disturbi del Neurosviluppo, in particolare del Disturbo dello Spettro Autistico. Effettuo incontri di Parent Training per i genitori di bambini con difficoltà nello sviluppo.
Sfondo autopromo
Famiglia significa NOI