«Da domani portate tutti a scuola delle vecchie palline da tennis». É questa l’insolita richiesta che gli alunni della 1^B della scuola media Giovanni XXIII di Cittiglio (VA) si sono sentiti fare dalle loro insegnanti.
Nessun torneo in stile Wimbledon per i giovanissimi scolari, ma la necessità di rendere la loro aula più silenziosa e inclusiva.
Chi di noi non ricorda il baccano che si sentiva ogni volta che un professore tuonava “Separate i banchi, facciamo una verifica”. Presi dall’ansia trascinavamo scrivanie e sedie, non curanti del frastuono che avrebbero sentito gli alunni al primo piano e del terremoto che avremmo provocato nella nostra stessa classe.
Il rumore, però, non viene sopportato da tutti allo stesso modo, ci sono degli studenti molto sensibili, che ascoltando tutto quel caos potrebbero spaventarsi, dover uscire dall’aula, non riuscire più a seguire le lezioni.
Le insegnanti hanno quindi pensato che forando le palline da tennis e posizionandole sul fondo delle gambe dei banchi e delle sedie, il rumore negli spostamenti sarebbe stato fortemente attutito.
I ragazzi si sono immediatamente attivati e hanno fatto a gara a chi portava più palline in classe. Adesso la loro aula è silenziosa, inclusiva per tutti i compagni e il clima adatto all’apprendimento e all'attenzione.
L’idea delle palline da tennis per attutire i rumori, era già venuta in mente nel 2019 alle insegnanti di una scuola di Sennori in provincia di Sassari. L’iniziativa era piaciuta tanto da convincere l’amministrazione comunale a posizionare un contenitore nel Municipio e pubblicare un annuncio per invitare quanti più cittadini possibili a raccogliere lì le vecchie palline da tennis.
Questa iniziativa favorisce la creatività dei ragazzi, facendoli lavorare insieme per rendere l’ambiente inclusivo e permette a loro e alle famiglie di riciclare degli oggetti che non utilizzano più. Queste palline prendono così nuova vita, abbandonando la terra rossa e raggiungendo le classi, rendendole terreno fertile di inclusività, rispetto e riciclo.