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10 Giugno 2023
11:00

Come accorgersi delle perdite di liquido amniotico durante la gravidanza

Le perdite di liquido amniotico non sono sempre facili da riconoscere, perché possono essere scambiate per perdite di urina o muco, molto frequenti in gravidanza. Vanno però segnalate immediatamente al ginecologo o all'ostetrica, perché il liquido protegge il bambino, che grazie ad esso può crescere e svilupparsi in un ambiente sterile. Anche un piccolo forellino nel sacco amniotico può mettere a rischio la gravidanza.

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Come accorgersi delle perdite di liquido amniotico durante la gravidanza
perdita liquido amniotico

Le perdite di liquido amniotico rappresentano una condizione che va immediatamente segnalata al medico perché da quel momento per il bambino viene a mancare la barriera protettiva che è costituita dalle membrane amniotiche e può dunque essere esposto a infezioni pericolose. La principale preoccupazione della donna riguarda come accorgersi delle perdite di liquido amniotico in gravidanza, perché trattasi di un liquido trasparente e inodore, che spesso ricorda l’urina o il muco.

Occorre tuttavia specificare che:

  • La rottura delle membrane può essere franca o meno a prescindere dall'epoca gestazionale, quindi non sempre è evidente: può esserlo come no. Dipende se si rompe il polo inferiore o se la rottura è più alta e determina solo uno stillicidio lento di liquido.
  • La rottura delle membrane in ogni caso non è necessariamente l'inizio del travaglio. Le due cose sono ben distinte. La rottura delle membrane può avvenire a travaglio avviato ma anche prima. In questo secondo caso la letteratura ci dice che c'è un'alta probabilità che il travaglio insorga spontaneamente nel giro delle prime 24 ore.

Che cos'è il liquido amniotico

Il liquido amniotico è un liquido chiaro e  trasparente che circonda il nascituro durante la gravidanza. È contenuto nel sacco amniotico e viene generato dalla placenta e dal feto. All'inizio della gestazione, si forma dalle cellule del sangue del corpo mamma e grazie al processo di osmosi, passa attraverso le membrane fetali fino al bambino  A fine gravidanza si arriva in media con una quantità di liquido amniotico che va da 600 a 800ml. Svolge diverse funzioni:

  • protegge il bambino dalle infezioni
  • aiuta i polmoni a svilupparsi
  • Previene la pressione sul cordone ombelicale
  • Mantiene una temperatura costante intorno al bambino, proteggendolo dalla perdita di calore
  • Protegge il bambino da lesioni esterne, ammortizzando colpi o i movimenti improvvisi
  • Aiuta il sistema digestivo del bambino a svilupparsi perché il bambino ingerisce il fluido
  • Aiuta i muscoli e le ossa del bambino a svilupparsi perché può muoversi nel fluido

Nelle prime settimane di gravidanza, il liquido amniotico è principalmente composto da acqua che proviene dal nostro corpo. Dopo circa 20 settimane, l‘urina del bambino costituisce la maggior parte del fluido, che contiene anche sostanze nutritive (proteine, carboidrati, lipidi e vitamine), ormoni e anticorpi.

Come riconoscere le perdite di liquido amniotico

Il liquido amniotico è tipicamente trasparente, con sfumature gialle. A volte, il fluido appare verde o marrone. Ciò accade se il bambino in utero ha il suo primo movimento intestinale e libera il contenuto di feci conosciute come meconio. È un evento fortunatamente non troppo comune ma che necessita di attenzione e monitoraggio perché se il meconio entra nei polmoni del bambino attraverso il liquido amniotico, può causare infezioni o problemi respiratori.  Il liquido, in modo più fisiologico, può anche apparire macchiato di bianco a causa del muco. E quando il sangue è presente, può essere tinto di rosso: in quest'ultimo caso si tratta di un altro segnale di allerta che deve essere comunicato immediatamente a ostetrica o ginecologo.

ecografia sacco amniotico

Nella maggior parte dei casi, la perdita di liquido amniotico viene confusa con la perdita involontaria di urina dovuta al peso dell'utero sulla vescica. In realtà, bisogna fare molta attenzione perché l’urina e il liquido amniotico hanno caratteristiche diverse. L'urina è giallastra e ha un odore pungente, che ricorda l’ammoniaca, mentre il liquido è completamente inodore e la tonalità di giallo è davvero lieve, talvolta non si nota neanche. Il muco invece è denso e spesso assomiglia alla chiara dell’uovo, mentre il liquido ricorda l’acqua.

Possiamo riconoscere la perdita di liquido amniotico se notiamo:

  • biancheria intima bagnata con perdite che sembrano di acqua, più volte al giorno.
  • diminuzione dei movimenti del bambino nell'utero

Un test che possiamo fare a casa per verificare la perdita è il seguente: svuotiamo la vescica e indossiamo un salvaslip o un assorbente per 30 minuti. Se è giallo e puzza di ammoniaca, probabilmente è urina; se, invece, è limpido e molto bagnato, probabilmente è liquido amniotico. In qualsiasi caso è sempre meglio consultare il medico.

Quali sono le cause delle perdite di liquido amniotico

Una volta rotto il sacco, anche poco, il bambino non è più protetto. La situazione può verificarsi in caso di:

  • PROM, sigla che sta per rottura prematura delle membrane. Significa che le acque si rompono dopo 37 settimane di gravidanza (ovvero una volta raggiunto il termine). La PROM si verifica tra l'8 e il 15 percento delle gestazioni.
  • PPROM sta per rottura prematura pretermine delle membrane. Significa che le acque si rompono prima delle 37 settimane di gravidanza. La PPROM, che è più grave perché può portare a travaglio e parto prematuri, si verifica solo nel 3% circa delle gravidanze.

La PROM è solitamente causata da contrazioni uterine che indeboliscono le membrane. Succede spesso senza fattori di rischio o causa ovvia. Tuttavia, alcune donne sono a più alto rischio di PPROM rispetto ad altre. Ecco alcuni dei principali fattori di rischio:

  • Età inferiore ai 18 anni o superiore ai 40
  • Pregressa pPROM
  • Pregresso parto pretermine
  • Pregressa conizzazione cervicale
  • Presenza di miomi uterini più grandi di 5 cm
  • Avere sanguinamento vaginale durante il secondo e il terzo trimestre
  • Avere avuto una precedente gravidanza meno di 6 mesi prima
  • Essere sottopeso a causa di una cattiva alimentazione
  • Avere una lunghezza cervicale più corta di 25 mm nel secondo trimestre
  • Aver fatto ricorso a tecniche di PMA
  • Soffrire di infezioni urinarie o vaginali ricorrenti
  • Avere eseguito un cerchiaggio cervicale
  • Soffrire di patologie polmonari
  • Fumare
  • Avere un indice di massa corporea inferiore a 19
  • Abusare di sostanze
  • Essersi sottoposte a esami invasivi come la villocentesi o la amniocentesi

Cosa fare in caso di perdite di liquido amniotico

Se abbiamo il sospetto di perdere liquido amniotico la gestione varia molto da caso a caso:

  • I casi in cui rivolgersi immediatamente al più vicino pronto soccorso ostetrico-ginecologico sono uno o più dei seguenti: tamponi vagino-rettali positivi per streptococco, liquido amniotico tinto di meconio o di sangue, presenza di contrazioni regolari e dolorose, rottura delle membrane prima delle 37 settimane.
  • I casi in cui è possibile aspettare anche fino a 12 ore per raggiungere l’ospedale
    sono: tamponi vagino-rettali negativi per streptococco, liquido amniotico trasparente o leggermente rosato, assenza di contrazioni regolari e dolorose, rottura delle membrane dopo la 37ma settimana di gestazione.

In caso di dubbio al pronto soccorso ostetrico-ginecologico sarà possibile eseguire degli accertamenti come il prom test, uno specifico tampone vaginale che serve a rilevare la presenza di liquido amniotico, e un’ecografia, che consente di rilevare marcate riduzioni dello stesso (oligoidramnios) o la sua quasi totale assenza (anidramnios), che possono indicare una conseguenza di una perdita massiva di liquido.

colore liquido amniotico

La quantità di esami da effettuare e l’eventuale svolgimento periodico variano a seconda dell’epoca di gravidanza.

Quando la rottura delle membrane avviene vicino al termine di gravidanza è buon cosa recarsi in ospedale. Ogni struttura ha infatti accurati protocolli da attuare in caso di assenza di travaglio che prevedono la somministrazione endovenosa di terapia antibiotica con tempistiche diversificate a seconda dell’esito dei tamponi vagino-rettali. In caso di rottura prematura delle membrane pretermine e di ricovero prolungato, la terapia può durare a lungo o includere anche la somministrazione di antibiotici orali. Se la donna è a termine, ma il travaglio non parte, potrebbe essere necessario indurre il parto. Nel 60% delle donne il travaglio comincia comunque entro 24 ore.

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