Lo stress scolastico può influenzare profondamente il benessere dei bambini, compromettendo la loro salute emotiva e le prestazioni accademiche. E non solo gli studenti delle scuole superiori: può accadere fin dalla primaria. Le cause dello stress scolastico possono essere diverse, ma principalmente si verifica quando i bambini hanno un eccessivo carico di compiti, quando percepiscono pressione rispetto a verifiche e interrogazioni oppure quando non hanno un metodo di lavoro chiaro e quando non riposano abbastanza. Da non sottovalutare sono poi le dinamiche sociali in classe, specialmente se il bambino è vittima di bullismo o ha difficoltà a integrarsi.
Anche le aspettative eccessive da parte dei genitori o degli insegnanti possono generare un senso di inadeguatezza, così come dei trasferimenti o cambiamenti significativi nell'ambiente scolastico.
Insomma: le cause sono sfaccettate, ma riconoscere lo stress scolastico non è difficile: si verifica quando si notano repentini cambiamenti nel comportamento del bambino, come irritabilità o isolamento; quando cominciano a fare capolino i primi disturbi del sonno o dei cambiamenti nell'appetito; oppure semplicemente con un calo nelle prestazioni accademiche. Non ultimo, i bambini potrebbero esprimere apertamente paure legate alla scuola o mostrare segni di preoccupazione costante, che si manifestano anche con disagi fisici come mal di pancia o mal di testa o con la richiesta di non andare a scuola.
Osservando il comportamento del bambino si può quindi riconoscere una situazione di stress scolastico, che può anche portare ai classici segni di stress e ansia che caratterizzano gli adulti, con scatti di rabbia, emotività accentuata, procrastinazione costante, sensazioni di paura e nervosismo generalizzato. A questo punto, lo si potrà aiutare: ecco come.
Parlare con il bambino
Innanzitutto, l'osservazione dei segnali è prioritaria in queste situazioni. Quando si notano sintomi di stress scolastico, quindi, una delle prime cose da fare è parlare apertamente del problema.
Un dialogo chiaro e bilaterale è fondamentale: chiedere al bambino delle sue giornate, delle sue preoccupazioni e ascoltare attentamente può aiutare a individuare i fattori stressanti, ma anche a condurlo verso una soluzione.
Già il fatto di parlarne abbassa moltissimo stress: ecco perché è fondamentale incoraggiare l'apertura.
Dare fiducia alle capacità del bambino
Infondere fiducia nelle capacità del bambino è altrettanto essenziale, prima di tutto lasciandogli la giusta autonomia ed evitando la supervisione troppo pressante. "Faccio io, che tu non sei capace" o frasi del genere (anche meno brutali: "Dai che ti aiuto") possono minare l'autostima alle fondamenta, in un deleterio circolo vizioso.
Anche sottolineare i successi e incoraggiare la perseveranza contribuisce a costruire la fiducia in se stessi.
Creare un ambiente adatto
L'ambiente gioca un ruolo essenziale nella gestione dello stress, in due sensi.
- Un ambiente di studio tranquillo e organizzato può ridurre lo stress. Ci si può quindi assicurare che il bambino abbia uno spazio dedicato per i compiti e il supporto necessario.
- Dall'altra parte, l'ambiente domestico in generale dovrebbe essere il più accogliente e rilassato possibile, in modo da favorire il dialogo non giudicante.
Favorire l'autostima
Valorizzare gli sforzi del bambino, anche se i risultati non sono perfetti, contribuisce a sviluppare un senso di realizzazione e autostima.
Sono quindi sempre consigliati i complimenti e la sottolineatura dei successi, anche quando piccoli, e non solo dal punto di vista scolastico, ma in generale nella vita quotidiana, soprattutto nei periodi di forte stress accademico.
Le routine e le pause
Routine ben definite e pause tra i compiti possono aiutare a creare una struttura rassicurante e a prevenire il sovraccarico. Bisogna però considerare un corretto riposo: anche nei momenti di maggiore carico, è essenziale spegnere il cervello e svagarsi, anche per un ritorno di produttività.
In generale, i genitori dovrebbero sempre puntare su routine e abitudini: la sicurezza è uno degli elementi chiavi per stare bene mentalmente, durante l'infanzia.
I piani e le priorità
A volte i bambini si lasciano sopraffare dalle situazioni scolastiche perché non sanno ancora come pianificare lo studio e i compiti e a cosa dare o non dare le priorità, trovandosi con carichi eccessivi, ma proprio perché non li hanno ottimizzati.
Consigliare concretamente e direttamente una strategia per non trovarsi in queste situazioni – per esempio suggerendo di usare meglio il diario o di studiare con un diverso metodo, magari meno mnemonico e più logico – può dare fin da subito ottimi frutti e durare anche a lungo termine.
Gli insegnanti
Se lo stress persiste, coinvolgere gli insegnanti e le insegnanti o i professionisti e le professioniste della salute mentale infantile può essere un passo importante per comprendere e gestire il problema nella maniera più corretta, acquisendo anche delle strategie per il futuro e dando al bambino gli strumenti giusti per affrontare le emozioni nel breve e nel lungo termine.