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14 Febbraio 2024
10:00

Come aiutare i figli adolescenti ad affrontare la prima delusione d’amore?

Adolescenza e delusioni d'amore sono un connubio davvero difficile da affrontare. Ecco come i genitori possono aiutare i figli adolescenti ad affrontare il mal d'amore, senza giudizi e senza intromettersi troppo.

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Come aiutare i figli adolescenti ad affrontare la prima delusione d’amore?
Pedagogista
delusione d'amore

L'amore è già di per sé un affare complicato, per non parlare delle delusioni d'amore che lo sono ancora di più. E se a questo ci aggiungiamo una delusione d'amore in adolescenza, siamo giunti a un qualcosa di assai complesso non solo per i ragazzi, ma anche per i loro genitori che alle volte non sanno come gestire la situazione.

L'adolescenza è già di per sé un periodo di scoperte, di ricerca, di definizione e molto complesso. Diventa perciò evidente che affrontare le delusioni legate all'affettività, in questa fase della vita può essere davvero faticoso anche per chi si prende cura di loro, come i genitori che nel loro voler essere d'aiuto non sempre sanno tenere la giusta distanza o fornire il supporto giusto.

Mal d'amore: quali sono le caratteristiche evolutive?

Le delusione d'amore in adolescenza possono essere davvero intense, perché si tratta delle prime esperienze romantiche e delle prime esperienze sentimentalmente significative. Inoltre, le esperienze amorose di questa fase della vita hanno un impatto significativo sull'immagine che i ragazzi hanno di loro stessi e della loro rappresentazione mentale delle relazioni. Ma quali sono questi fattori che impattano così tanto nella vita dei ragazzi?

  • L'amore durante l'adolescenza può rappresentare un'importante fase di esplorazione emotiva, in cui i giovani iniziano a sviluppare una comprensione più profonda di sé stessi e delle loro relazioni con gli altri.
  • Le relazioni romantiche durante l'adolescenza sono un terreno fertile per apprendere competenze emotive. Attraverso queste relazioni, gli adolescenti imparano a comunicare, a negoziare, e a gestire le loro emozioni in contesti intimi e significativi.
  • Le esperienze romantiche possono influenzare la percezione che gli adolescenti hanno di se stessi e dei propri valori, aiutandoli a definire i propri bisogni emotivi e le proprie preferenze relazionali.

Come possono i genitori aiutare un figlio che sta affrontando una delusione d'amore?

Essere genitore in questa fase non è semplice. Ci si può sentire impotenti di fronte al dolore di un figlio e per quanto possiamo essere in grado di normalizzarlo e dirci che si tratta di un semplice mal d'amore, anche se ci fa soffrire vedere un figlio che si mortifica così tanto.

Che cosa può fare un genitore per essere d'aiuto senza essere d'intralcio?

Come in ogni circostanza in cui qualcuno soffre e a maggior ragione con un figlio, non sempre sappiamo mantenere il giusto distacco/vicinanza. Trovare un equilibrio tra essere disponibili per il proprio figlio e rispettare la sua privacy e autonomia può essere difficile.

delusione d'amore

Il genitore potrebbe essere tentato di intervenire, ma è importante lasciare spazio per il processo di crescita dei figli. Ed è normale che questa dinamica accada perché il dolore dell'altro, ancora di più se si tratta di un figlio, può far nascere in noi emozioni contrastanti, per rabbia o tristezza agiremmo in un certo modo, ma dall'altra parte c'è la paura di diventare invadenti e peggiorare la situazione. Quindi cosa può fare un genitore per essere d'aiuto senza essere d'intralcio?

  • Come ci si può immaginare, il primo passo è ascoltare, dando così uno spazio sicuro dove il figlio possa esprimere i propri sentimenti, preoccupazioni e paure, sfoghi quando ne sente la necessità.
  • Mentre siamo in ascolto, per qualcuno potrà essere difficile contenere la propria emotività e non lasciarsi andare a giudizi o commenti che mortificherebbero i sentimenti del giovane. È importante evitare di giudicare o criticare il partner del figlio o la situazione che ha causato il dolore. Invece, il genitore dovrebbe concentrarsi sul supportare il figlio nel processo di elaborazione emotiva.
  • Quando una relazione finisce, si crea un vuoto relazionale che a volte può far bene colmare con attività che creino distrazioni. Non solo gli amici possono essere utili in questo, ma anche i genitori, che in quanto tali danno sollievo al quel vuoto creato da una relazione che finisce.
  • Sembrerà retorico ma parte attivo del ruolo di genitore sta nel dare una visione lungimirante alla sofferenza. Il genitore può aiutare il figlio a mettere in prospettiva la situazione e a considerare che il dolore che sta vivendo fa parte del processo di crescita e apprendimento emotivo.
  • In ultimo il più saggio focus di tutti: essere pazienti. Il processo di guarigione emotiva può richiedere tempo, quindi è importante essere pazienti e sostenere il figlio nel suo percorso di recupero emotivo.
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Luca Frusciello
Pedagogista
Dopo gli studi superiori, mi laureo in Educazione Professionale. Mentre approfondisco le tematiche pedagogiche in percorsi universitari e formativi extra-universitari, progetto e realizzo interventi educativi finalizzati allo sviluppo globale della persona. Successivamente conseguo il titolo di Pedagogista Clinico® che aggiunge alla mia professionalità le basi scientifiche trasversali per interventi basati su metodi e tecniche proprie della disciplina, finalizzate alla comprensione dei processi che muovono l’individuo senza concentrarsi sui disturbi e le incapacità, ma attivando Potenzialità, Abilità e Disponibilità. Attraverso modalità, metodi e tecniche esclusivamente educative mi rivolgo a persone di ogni età, concentrandomi sulle capacità individuali e sociali. Grazie ad un approccio non curativo né correttivo, si favorisce la persona nel trovare le proprie risorse adattive, agendo interventi educativi specialistici. Visione, questa, che permette di accogliere, analizzare e associare ogni orientamento verso l’evoluzione e il cambiamento.
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