A volte gestire un figlio a cui è stato diagnosticato un Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) senza perdere le staffe non è facile. I bambini con ADHD si distraggono facilmente e tendono ad essere irrequieti e impulsivi. Se i piccoli non vengono tranquillizzati e riportati alla quiete, i sintomi rischiano di provocare frustrazione, ansia e stress sia nei figli (che li sperimentano in prima persona) che nei genitori. Sono diversi i consigli per calmare i bimbi con ADHD, come lasciare ai bambini il tempo per giocare prima di svolgere i compiti, aiutarli a praticare le tecniche di rilassamento, insegnare loro a suddividere le attività quotidiane perché non si sentano sopraffatti.
Consigli per calmare il figlio con ADHD
Il genitore di un figlio con ADHD talvolta si sente in difficoltà nel gestire i sentimenti di iperattività o sopraffazione del piccolo. Dopotutto non è una passeggiata controllare le sue azioni impulsive, la sua “parlantina” eccessiva, le interruzioni frequenti, le aggressioni fisiche e verbali, la continua distrazione, tuttavia esistono delle strategie per placare il bambino in uno stato di stress o agitazione. Vediamo qualche consiglio utile per calmare un figlio con ADHD.
Pianificare una routine
Organizzare una routine regolare con orari e attività stabiliti aiuta i piccoli con ADHD a mantenere un senso di calma e a sentirsi sicuro. È essenziale attenersi il più possibile al programma impostato per evitare turbamenti e agitazioni dovuti a sorprese o cambiamenti di rotta inaspettati. I cambiamenti repentini di programma innervosiscono i bambini con ADHD.
Nello specifico è opportuno organizzare una buona routine della buonanotte che contribuisce a migliorare la qualità del sonno e garantire un riposo sufficiente sia al figlio che al genitore (che, ricordiamo, ha benefici sia sulla salute fisica che mentale).
Utilizzare la gestualità e un linguaggio semplice
Proprio perché i piccoli con ADHD hanno difficoltà a concentrarsi ha senso ricorrere a un linguaggio chiaro e alla gestualità, che aiuta ad attirare la loro attenzione e a trasmettere messaggi che vengono recepiti con facilità. Oltre che utilizzare una comunicazione semplice è essenziale impartire poche regole per non confonderlo con una eccessiva quantità di informazioni.
Mantenere l’ordine intorno
Avere un ambiente intorno ordinato e pulito aiuta la concentrazione ed evita distrazioni. L’ordine nello spazio contribuisce a mantenere un certo ordine mentale che giova al piccolo che soffre di iperattività e che ha una soglia bassa di attenzione.
Permettergli di smaltire l’energia
Concedere al piccolo l’opportunità di smaltire l’energia in eccesso lo aiuterà ad evitare i crolli emotivi e a ritrovare la concentrazione. Sono delle ottime idee proporgli attività fisiche come una corsa di tre volte intorno alla casa o ballare insieme al ritmo della sua canzone preferita. Per aiutarlo ad alleviare la tensione fisica è utile allestire una “zona morbida” in casa, mettendo a sua disposizione cuscini e coperte da stringere, prendere a pugni o mordere nei momenti di rabbia.
Se si è in uno spazio chiuso o limitato, come una sala d’attesa o in fila, ha senso proporgli attività che stimolano la mente e catturino la sua attenzione, ad esempio degli indovinelli, qualche giro a sasso-carta-forbici o regalargli un giocattolo-diversivo con cui sfogarsi. È utile insomma reindirizzare quell’energia in eccesso attraverso o il movimento o l’attività mentale. Tuttavia, è bene evitare di incoraggiarlo a svolgere attività movimentate circa un’ora prima di andare a dormire per il rischio di eccitarlo eccessivamente prima del sonno.
Come già sottolineato, impostare una routine è positivo, tuttavia se il piccolo lo richiede ed è particolarmente stressato, ha senso concedergli delle pause-extra, anche se vanno contro alla regolare organizzazione quotidiana.
Dimostrarsi comprensivi, positivi e calmi
Rimproverare il figlio con ADHD, urlargli contro o reagire con toni accesi quando si trova in uno stato di agitazione e stress rischia di essere controproducente. È opportuno, piuttosto, chiedergli come sta, mantenere il contatto visivo con lui, porsi in posizione di ascolto nei suoi confronti e incoraggiarlo a descrivere il suo stato d’animo per capire il motivo della sua rabbia. Le emozioni di rabbia o frustrazione che il piccolo esprime non vanno negate o sminuite: è importante cercare di capire e riconoscere quello che prova. È essenziale quindi dimostrarsi positivi, comprensivi e calmi con lui, avere pazienza e parlargli con tono pacato per metterlo nella condizione di sfogarsi con il genitore e non sentirsi giudicato o ulteriormente sotto pressione e per evitare che la situazione peggiori.
Lasciare il tempo di giocare prima dei compiti
Quella ludica è un’attività essenziale per liberare le energie e alleviare i livelli di frustrazione e stress. Proporre al piccolo di giocare o svolgere dell’attività fisica, magari con degli amici o compagni, prima di cominciare i compiti a volte lo aiuterà a sentirsi più rilassato e concentrato e a sviluppare le sue abilità sociali.
Diluire le attività quotidiane
Per aiutarlo a sfogarsi quando è sovraccarico di emozioni, è utile concedergli delle pause mentre sta svolgendo attività come compiti o faccende domestiche. Un’ottima idea è intervallare lo studio pomeridiano con dei brevi break per rimanere concentrati e motivati.
Seguire una dieta sana
Rispettare una dieta sana aiuta il figlio a ridurre lo stress e mantenere un peso sano. Si consiglia di evitare bevande energizzanti e caffeina, piatti eccessivamente ricchi di zuccheri e additivi artificiali e alimenti trasformati. In effetti impulsività e distrazione rischiano a indurlo a saltare i pasti, mangiare più del dovuto o sviluppare disturbi alimentari.
Come insegnare l’autocontrollo
Pian piano che il piccolo cresce è essenziale insegnargli delle tecniche di rilassamento perché impari ad autocontrollarsi e a ridurre i suoi livelli di stress e per aiutarlo a sentirsi a suo agio e sicuro di sé, specialmente in vista del futuro. Delle utili tattiche per spiegare al figlio con ADHD come alleviare l’ansia, riprendere il controllo e placarsi, anche in assenza del genitore, sono:
- Contare fino a 10, 20 o 100
- Prendere un respiro profondo
- Soffiare nelle mani
- Riconoscere i campanelli d’allarme che preannunciano la tempesta emotiva per prevenirla (per esempio calore al volto, tensione al corpo)
- Stringere i pugni e rilassare le mani, e ripetere il gesto
- Abbracciare qualcuno
Il consiglio della psicologa
Per aiutare i bambini con ADHD è necessario iniziare a strutturare la giornata in maniera chiara, precisa e prevedibile. Nella maggior parte delle famiglie con figli ADHD questo potrebbe essere un problema, ma è la chiave per aiutare i bambini a gestire al meglio i sintomi.