Pensando all'allergia nei bambini ci vengono immediatamente in mente sintomi come prurito al naso, starnuti, raffreddore, tosse e asma. Questi però non sono gli unici segnali che il piccolo è un soggetto allergico, anche crampi e nausea dopo mangiato o eczemi ed eruzioni cutanee o semplice mal di stomaco possono evidenziare un allergia o una intolleranza nel bambino.
Per assicurarci che si tratti di quello e non di un malanno di stagione è importante recarci dal pediatra che, nel caso di sospetto, prescriverà al bambino visite specialistiche e/o specifici test per indagare l'allergia e l'intolleranza.
Come si capisce se un bambino è allergico?
Per capire se un bimbo è allergico la prima cosa da fare è osservarlo, se per esempio solo in primavera il bimbo inizia a manifestare sintomi di raffreddamento che non lo abbandonano per tutta la stagione, allora potrebbe avere un'allergia stagionale a pollini o graminacee. Allo stesso modo, se il piccolo dopo aver mangiato un particolare alimento inizia a sentirsi poco bene, manifestando nausea, crampi o dissenteria, potrebbe avere un'allergia alimentare. Un'altra cosa molto importante da tenere a mente è che se uno o entrambi i genitori sono soggetti allergici anche il piccolo lo potrebbe essere, va dunque fatta molta attenzione. I sintomi da tenere monitorati, perché potrebbero essere indicatori di allergia sono:
- forte e immotivata stanchezza
- dolore alle guance e arrossamento
- naso che cola
- starnuti continui
- eruzione cutanea e prurito
- diarrea
- crampi addominali
- mal di stomaco
- occhi gonfi
- labbra e gola gonfia
- asma
- respiro sibilante
- tosse
Come riconoscere l'allergia alimentare nei bambini?
Una delle allergie più comuni nei bambini è quella alimentare, per questo durante lo svezzamento è importante prestare molta attenzione, seguendo sempre le indicazioni del pediatra.
Tra i cibi considerati ad alto rischio allergia vi sono:
- latte vaccino
- uova
- grano e alimenti con glutine
- soia
- pesce (merluzzo, trota, sogliola)
- frutta a guscio (noci e arachidi principalmente)
- legumi
Tra i sintomi più comuni che può manifestare un bambino che ha un'allergia alimentare vi sono diarrea, crampi addominali e vomito, ma anche manifestazioni cutanee. La sintomaologia più grave può essere lo shock anafilattico che fa perdere i sensi al piccolo, generalmente preceduto però da reazioni come orticaria, asma, gonfiore della gola e pallore che permettono di avere il tempo di accorgersene e intervenire.
A che età si possono fare i test per l'allergia ai bambini?
Non vi è un limite di età; i bambini possono sottoporsi ai test allergometrici per verificare la presenza di un'allergia respiratoria o alimentare, in base alle indicazioni del pediatra
I bimbi possono essere sottoposti a due tipologie di test:
- prick test: è un test in grado di verificare l'allergia del bambino direttamente sulla cute. Per attuarlo il medico segna il braccio del bimbo con una serie di lineette e disegnini, ciascuno per un allergene. A questo punto si applica vicino al segno una goccia dell'allergene corrispondente e si procede poi con una piccola scarificazione (non è una vera e propria puntura!) che permetterà all'allergene di penetrare nella pelle. Se attorno alla zona dopo 10 minuti compare un pomfo con un diametro superiore a quello della istamina (controllo) il test è positivo. Obvviamente i dati devono essere correlati con la clinica.
- RAST test: il RAST test sono specifici esami del sangue, volti alla ricerca delle Ig E specifiche.
"L'allergia può comparire ad ogni età. Se un bambino è stato sottoposto ad esami allergici risultati negativi, ma a distanza di tempo compaiono sintomi suggestivi di allergia, quali ad esempio congiuntivite stagionale o ostruzione nasale, è importante parlarne con il pediatra e valutare l'opportunità di eseguire nuovi accertamenti. Vivere in ambienti urbani ad alto livello di inquinamento può essere un fattore di rischio per la comparsa e/o il peggioramento della sintomatologia allergica."