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17 Febbraio 2024
14:00

Come comportarsi con un bambino aggressivo a scuola?

Se il bambino è violento a scuola bisogna intervenire con fermezza ed empatia. Indaghiamo i motivi della sua rabbia e cerchiamo di farlo ragionare sul fatto che fare del male agli altri non è mai la soluzione, il tutto dopo che si sarà calmato.

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Come comportarsi con un bambino aggressivo a scuola?
In collaborazione con il Dott. Luca Frusciello
Pedagogista
bimbi si picchiano a scuola

Urla, morsi, calci, botte, nervosismo, gli atteggiamenti aggressivi dei bambini iniziano già da quando hanno 1 anno di vita e continuano spesso anche in età scolare. L’aggressività a scuola può essere difficile da gestire, sia per gli insegnanti che seppur muniti di pazienza rischiano di perdere le staffe, o di non sapere come calmare il bimbo, sia per i genitori che magari non se ne capacitano, perché tra le mura di casa il loro bimbo è sereno e pacato.

La cosa importante è cercare di individuare il motivo dell’aggressività, cercando di non reagire con rabbia a nostra volta. Cerchiamo di capire se il bimbo non è in grado di gestire le sue emozioni, se sta manifestando una forma di disagio o se sta tristemente imitando un atteggiamento che vede fra gli adulti e agiamo di conseguenza.

Come aiutare un bambino aggressivo a scuola

Il modo migliore per aiutare un bimbo che a scuola è aggressivo è agire con fermezza e empatia. Bloccare sul nascere atteggiamenti aggressivi è necessario per evitare che il piccolo pensi che litigare, alzare la voce o le mani siano la soluzione ad ogni problematica.

bambini si picchiano

Dobbiamo poi metterci al suo livello, dopo averlo tranquillizzato bisogna indagare le cause dell'aggressività. Un bimbo violento a scuola non è mai solo un bimbo aggressivo, è un bimbo che sta cercando di dirci qualcosa.  Il piccolo potrebbe non riuscire a gestire la competizione con i compagni di classe, sentirsi escluso, essere vittima di bullismo o essere un bullo viceversa. Una volta compreso il motivo possiamo mettere in atto la strategia educativa più adatta a lui.

Cosa scatena l'aggressività dei bambini?

Possono essere molteplici le cause che portano il bimbo ad arrabbiarsi molto e a diventare aggressivo. Innanzitutto è importante dire che sebbene un bimbo non dovrebbe mai essere aggressivo, può accadere che lo sia, una giornata no, l’incapacità di esprimersi, un torto subito troppo grande ed è un attimo che al posto di rispondere in maniera pacata decida di lanciare la gomma al compagno di banco. Tra le cause da indagare vi possono essere:

  • Incapacità di incanalare e gestire la rabbia: se il piccolo è frustrato per qualcosa che gli sta accadendo, che sia un torto subito, una presa in giro o un brutto voto, potrebbe non riuscire a gestire bene le sue emozioni e dunque trasformare in atteggiamenti aggressivi
  • Emulazione: prima di colpevolizzare il bimbo è bene cercare di capire se magari sta semplicemente imitando una figura adulta che è solita mettere in atto atteggiamenti violenti, se imita i personaggi di film o cartoni animati
  • Disagio fisico o emotivo: un bimbo nervoso e di conseguenza aggressivo potrebbe star manifestando un disagio fisico o emotivo di cui fatica a parlare

Cosa fare quando un bambino è violento?

La prima cosa da fare quando un bimbo è violento a scuola o a casa è non reagire alla sua rabbia con violenza verbale o fisica. Rimproverarlo nell'immediato non farà altro che aumentare la sua frustrazione. Se il bimbo sta facendo del male a un suo compagno bisogna intervenire in maniera decisa separandoli. Diamo poi tempo al bimbo per tranquillizzarsi, semplicemente chiedendogli come sta. Cerchiamo poi di essere empatici, dicendogli che è normale quando si è arrabbiati perdere il controllo, anche se la violenza è sempre da evitare.

Bambini si picchiano

Quando si sarà calmato cerchiamo di farlo ragionare sull’errore commesso, spiegandogli che la rabbia e la frustrazione vanno gestite e che i conflitti si risolvono con il dialogo. “Una volta che hai aggredito il tuo compagno, hai risolto il problema? Pensi che così abbia capito le tue ragioni?” sono domande semplici che possono far ragionare il piccolo.

In ultimo suggeriamogli delle strategie per gestire la rabbia: usare un pupazzo antistress o fare delle attività calmanti quando ne ha bisognose sente la rabbia pervadergli il corpo può sbattere i piedi per terra piuttosto che fare del male agli altri se si sente nervoso o agitato può chiedere agli insegnanti di uscire a fare un giro per tranquillizzarsi.

Cosa fare se il bambino alza le mani?

Se il bimbo viene colto in fallo, mentre sta alzando le mani contro un compagno di classe è importante che il docente lo fermi subito in maniera ferma e decisa. Il tempo per parlare ci sarà una volta separati i due litiganti. A questo punto, indagata la causa dell'aggressività, è giusto far ragionare il bambino su ciò che ha fatto, soprattutto se ci sono delle ripercussioni fisiche e mentali su chi ha colpito.

Le punizioni non servono a nulla se il bambino non ha capito che così non ci si comparta, va pensato a qualcosa adatto alla sua età, possiamo proporgli la lettura di un libro sulla rabbia, la visione di un video o iscriverlo ad arti marziali anche se la assistere alla lotta possiamo pensare che sia controproducente per il piccolo, lì la disciplina insegna che la violenza non va mai utilizzata e ogni mossa va al massimo messa in pratica sul tappeto dove si svolge il corso. Oppure il piccolo potrà sfogare la sua rabbia svolgendo un qualsiasi sport dinamico.

E se il bimbo ha alzato le mani per difendersi? Ha comunque sbagliato, la violenza non lo aiuterà mai a farsi valere anzi aiuterà il bullo a essere ancora più violento. Parliamo con l'insegnante e cerchiamo una strategia educativa utile a fare in modo che questi episodi non si ripetano.

Il consiglio del pedagogista

La violenza è sempre una linea rossa da non oltrepassare.

Diventa assai importante che ai bambini arrivi il messaggio di un limite che non si può varcare e che nell’essere a disagio, arrabbiati, feriti c’è sempre un confine che non ci legittima più. Scontrandoci con quel confine matureremo a stare dentro i contenitori di una società educante.

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Sophia Crotti
Redattrice
Credo nella bontà e nella debolezza, ho imparato a indagare per cogliere sempre la verità. Mi piace il rosa, la musica italiana e ridere di gusto anche se mi commuove tutto. Amo scrivere da quando sono piccola e non ho mai smesso, tra i banchi di Lettere prima e tra quelli di Editoria e Giornalismo, poi. Conservo gelosamente i miei occhi da bambina, che indosso mentre scrivo fiduciosa che un giorno tutte le famiglie avranno gli stessi diritti, perché solo l’amore (e concedersi qualche errore) è l’ingrediente fondamentale per essere dei buoni genitori.
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