Dire al proprio figlio che non avrà un fratellino non è semplice, ma esistono certamente dei modi che rendono la conversazione più facile e soprattutto più efficace. Dopo aver scelto il momento adatto, infatti, è bene essere il più possibile chiari e diretti per evitare fraintendimenti futuri e soprattutto per non alimentare false speranze, anche per rispetto del bambino.
Detto ciò, essere diretti non significa essere scortesi, crudeli o insensibili. Ecco dunque come dire al proprio figlio che non avrà un fratellino con rispetto, chiarezza e dialogo.
Quando e come dare la notizia al bambino
Non esiste un momento giusto per tutti e sta quindi alle mamme o ai papà capire quale sia l'attimo da cogliere per affrontare il discorso del fratellino. Di base, tuttavia, è consigliato farlo innanzitutto se nostro figlio ce lo chiede. Se infatti questa domanda non arriva spontaneamente non è necessario forzare questo tipo di comunicazione.
In questi casi la sincerità è d'obbligo e in base ai differenti scenari si può affrontare il discorso con un linguaggio diretto, ma comprensibile e adatto ai bambini.
- Se il fratellino non arriverà per una decisione ben precisa, è bene metterlo in chiaro fin da subito, dicendo che per la mamma, per il papà o per chi è coinvolto la famiglia è già completa così e che si è deciso di mantenerla senza aggiunte. È del tutto normale, come è normale che esistano persone che non vogliono del tutto figli o altre che ne desiderino in gran quantità.
- Se invece il fratellino non arriverà per ragioni mediche, economiche o burocratiche (c'è chi non riesce ad avere figli biologici, chi non può accedere all'adozione suo malgrado e chi non riesce in alcun modo ad avere altri bambini a causa della legge) è bene anche in questo caso spiegarle, sottolineando come non sia una decisione, ma una contingenza. Di cui, tuttavia, si può provare a cogliere il buono, insieme come famiglia.
Ricordiamoci però l'importanza del dialogo.
Per quanto questa sia una decisione o una situazione unidirezionale (sono le mamme o i papà a comunicare una situazione spesso decisa e definita), ciò non significa che il bambino non abbia diritto di parola o voce in capitolo.
Una volta aperto il discorso è quindi consigliato e raccomandato ascoltare il punto di vista del bimbo, facendolo sentire comunque ascoltato e rispondendo a tutte le domande che potrebbe avere.
Dopodiché, se la delusione continua a essere cocente e insuperabile, si può parlare degli aspetti positivi della decisione, chiedendo al bambino di pensare anche lui ai benefici e ai "pro".
Esempi di frasi da usare e da evitare
Come già detto, quando si comunica a un bambino che non avrà un fratellino o una sorellina, è importante scegliere le parole con cura per garantire una comunicazione chiara ma che sia allo stesso tempo amorevole. Ci sono quindi frasi che è opportuno usare e altre che sarebbe meglio evitare per non creare traumi e per non dire plateali bugie.
Frasi da usare
Tra le frasi che meglio usare per comunicare la scelta ci sono:
- "Abbiamo riflettuto molto su questa scelta e abbiamo deciso che la nostra famiglia rimarrà così"
- "Sappiamo/so quanto lo desideri, ma devi capire che è una decisione molto grande, una scelta di vita che cambia tutto. Non abbiamo preso questa decisione a cuor leggero, ma così è"
- "Purtroppo la mamma non riesce a portare nella pancia un altro bambino, ma siamo certi che staremo comunque bene".
- "Ho sempre desiderato solo un figlio e sei arrivato proprio tu. È normale non volere altri bambini"
- "Le tue emozioni sono importanti. Come ti senti riguardo a questa decisione?"
Frasi da evitare
Per quanto riguarda le frasi da non utilizzare troviamo:
- "Ti amiamo così tanto che non vogliamo un altro bambino, perché vogliamo concentrare tutta l'attenzione su di te". Questa frase sembra innocua e piena d'amore, ma a lungo andare crea un notevole peso nel bambino, che sente la responsabilità della perfezione e della gratitudine obbligata sulle proprie spalle.
- "La gravidanza è troppo difficile, quindi niente fratelli per te". Per quanto veritiera, questa affermazione è brutale. Si può comunque dire la verità, ma spiegando le cose in maniera più dolce e adatta all'età.
- "Non potremmo mai amare un altro bambino o un'altra bambina quanto amiamo te".
Come gestire le reazioni del bambino
Dopo aver comunicato la notizia, è importante essere preparati per gestire le sue possibili reazioni, che possono essere le più disparate. Qualunque sia il caso, è bene porsi come prima in ascolto, convalidando anche le emozioni del bambino. Potrebbe sentirsi triste, confuso o arrabbiato, e in questo caso sarà necessario mostrare comprensione e accoglienza per ciò che sta provando. Oppure tranquillo e sereno, senza per forza stare male.
A questo punto, se dovesse porgere domande o esprimere preoccupazioni, sarà opportuno rispondere con sincerità e semplicità, scegliendo sempre un linguaggio adatto all'età e fornendo spiegazioni chiare.
Alcuni bambini potrebbero poi avere bisogno di rassicurazioni: si continuerà a essere una famiglia amorevole? Certamente, e tutti faranno la propria parte.
Infine, visto il discorso importante che è stato affrontato, sarà possibile coinvolgerlo nelle decisioni familiari per farlo sentire ancora di più parte integrante della famiglia.
Le emozioni dei bambini possono tuttavia cambiare nel corso del tempo: i genitori possono continuare a monitorare la situazione, offrendo supporto continuo e continuando a rispondere con rispetto e sincerità, anche se la domanda dovesse ripresentarsi con insistenza.