Insegnare ai bambini a fare le scale è importante per la loro sicurezza, se in casa o nel condominio abbiamo delle rampe, è bene che il piccolo sappia percorrerle al meglio. Più i bimbi crescono, più cercano di muoversi in autonomia, ed ecco che salire una rampa di scale diventa per loro un'attività molto stimolante e interessante.
Non c'è un'età esatta alla quale tutti raggiungono questo step, perché tutti i bambini sono diversi e diverso è il loro livello di sviluppo psicomotorio. Tendenzialmente, però, in bimbi acquisiscono la capacità di stendere e contrarre braccia e gambe già attorno ai 2-3 mesi, quindi in questa fase possiamo iniziare a posizionarci sul secondo gradino di una rampa, chiamandoli a noi o mettere lì su un loro peluche o giochino, così da invogliarli a salire.
I bimbi, per prima cosa, cercheranno di fare le scale mettendosi a carponi, infatti lo sviluppo motorio dei piccoli prevede che inizino a gattonare più o meno tra i 7 e i 9 mesi. Una volta giunti ai 2 anni sapranno in maniera del tutto autonoma, anche se lentamente salire e scendere dalle scale.
Quando i bambini imparano a fare le scale da soli?
Fare le scale da soli è per i bambini un enorme traguardo che raggiungono dopo diverse prove e notevole allenamento. Riescono però già a 7 mesi ad avvicinarsi alla rampa di scale gattonando, nei mesi successivi dunque saliranno le rampe in maniera goffa, lentamente e spesso solo se supportati o invogliati dai genitori.
Tra un anno e mezzo e i 2 anni, invece, aggrappandosi alla ringhiera della scala riusciranno a poco a poco a salire e scendere gli scalini in posizione eretta, spesso però sempre con la stessa gamba, gesto che da loro maggior stabilità. Attorno ai 3 anni, poi, il bimbo è in grado di salire e scendere le scale, seppur con qualche incertezza, ma con entrambe le gambe.
Ma solo arrivati ai 5 anni i piccoli saranno perfettamente in grado di muoversi salendo e scendendo dalle scale, senza alcun timore.
Come aiutare il bambino a fare le scale
Se alcuni bambini riescono in autonomia a salire le scale, altri hanno bisogno di un piccolo aiuto da parte degli adulti. Ecco qualche strategia per aiutare i bambini a fare le scale.
Tenere il bimbo per mano
Il nostro aiuto non deve impedire ai bimbi di arrivare ai traguardi in maniera autonoma, se si avvicinano alle scale, cercando di mettersi in posizione eretta e tenendosi alla sola ringhiera non si sentono al sicuro, allora possiamo tendere la nostra mano a fianco a loro, per dire che siamo lì pronti a sostenerli.
Se già gattonando il piccolo mostra qualche incertezza possiamo fargli sentire che siamo dietro di lui, appoggiando la nostra mano sulla sua schiena.
Un giochino in cima
Cosa c'è di meglio che invogliare il bimbo a salire qualche gradino se non trovando in cima qualcosa che ama? Un dolcetto, il suo peluche preferito, o un suo giocattolo, posto all'altezza che desideriamo raggiunga, sono la soluzione per spingerlo a salire qualche gradino. In alternativa possiamo posizionarci noi in cima ai gradini, richiamando l'attenzione del piccolo, per farlo salire.
Non smettere mai di fare pratica
Per i bimbi salire anche solo pochi scalini può essere davvero impegnativo, anche in termini di dispendio energetico, ma è bene che sviluppino la coordinazione, la capacità di estendere i muscoli delle gambe e quella di roteare il tronco. Quindi invogliamoli a provare più volte durante il giorno.
Non una rampa troppo lunga
Il bimbo potrebbe spaventarsi, vedendo davanti a sé troppe scale da scendere o da salire, quindi cerchiamo di fargli fare pratica con pochi scalini, anche quello che divide il pianerottolo dal piano ammezzato.
Sarà molto più semplice per lui prendere confidenza con il movimento e sentirsi gratificato.
Il bambino non sa salire e scendere le scale: quando preoccuparsi?
I bimbi sono tutti diversi e così la rapidità con la quale raggiungono una determinata fase dello sviluppo psicomotorio. Tuttavia se il bimbo attorno ai 3 anni, non ne vuole sapere di salire le scale, e insieme a questo atteggiamento fatica a parlare, spesso farfuglia, non risponde a stimoli o a semplici richieste, non guarda le persone negli occhi e sembra regredire nello sviluppo, è il caso di contattare il pediatra che ci indirizzerà da uno specialista.