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23 Novembre 2023
17:00

Come insegnare ai bambini a non allontanarsi: 10 consigli utili

Capita che i bambini si allontanino dai genitori, perché inconsapevoli dei pericoli, distratti o mossi dal desiderio di esplorare lo spazio circostante e di giocare. Vediamo delle strategie per evitare la fuga.

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Come insegnare ai bambini a non allontanarsi: 10 consigli utili
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I più piccoli sono entusiasti di esplorare quello che li circonda e quando iniziano a camminare capita che si allontanino dagli adulti, inavvertitamente o di proposito. I genitori conoscono quella sensazione di terrore che li ha colti almeno una volta quando il figlio si è allontanato da loro rischiando di perdersi nella folla o in giro.

Sudore, batticuore, gambe che cedono e fiato corto sopraggiungono nelle mamme e nei papà che perdono di vista i piccoli. Come evitare quella spiacevole situazione?

Oltre che confidare nella dea Fortuna, è utile osservare qualche accorgimento per insegnare ai bambini a non allontanarsi, come fornire loro indicazioni chiare e sintetiche, redarguirli sulle conseguenze della fuga e sui pericoli, permettere loro di sfogarsi in uno spazio sicuro, evitare passeggiate quando sono infastiditi o di cattivo umore. Esistono, tuttavia, bambini più inclini di altri ad aggirarsi da soli e a separarsi dagli adulti. Vagare e fuggire dagli adulti rientra anche tra i comportamenti tipici dei piccoli a cui è stato diagnosticato il disturbo dello spettro autistico.

Perché i bambini si allontanano?

Sete di conoscenza, voglia di sperimentare l’autonomia, distrazione e gioco sono i motivi più comuni per cui i bambini si allontanano dai genitori, ma non sono gli unici.

Esplorare lo spazio e sperimentare l’indipendenza

I più piccoli muoiono dalla voglia di conoscere il mondo, di esplorare quello che li circonda, di perlustrare lo spazio circostante. Dopotutto, i bambini imparano quando hanno “le mani in pasta”, quindi facendo, mettendosi alla prova, toccando, guardando… Se vedono una foglia colorata per terra o un animaletto che corre sull’erba, è probabile che vogliano osservarlo meglio e si avvicinino. In più, se hanno da poco iniziato a camminare da soli, magari si divertono a capire cosa succede quando si allontanano.

Distrazione

A volte i piccoli non si rendono conto che si stanno allontanando dagli adulti e dai “volti conosciuti” per distrazione. Magari si sono distratti concentrandosi su un dettaglio che li ha colpiti o su qualcosa che ha catturato la loro attenzione, come un animale, un passante, un rumore, un mezzo di trasporto… Accade specialmente quando si trovano in ambienti nuovi, che non hanno mai visto o frequentato prima, o dispersivi, come la spiaggia e il centro commerciale. Tra l’altro, se si separano dai genitori in un luogo sconosciuto è più rischioso perché non hanno punti di riferimento e non sanno dove si trovano o a chi chiedere aiuto.

Gioco

Capita che i bambini si allontanino per gioco: o perché vogliono vedere la reazione degli adulti e attirare la loro attenzione o perché sono annoiati e iniziano a correre in giro, a nascondersi, a sgusciare tra la folla, facendo perdere le loro tracce. Alcuni bambini scappano perché vogliono essere inseguiti dall’adulto e giocare con lui, e ridono a crepapelle quando scorgono l’espressione buffa o spaventata del genitore.

Se i piccoli si allontanano volontariamente per gioco o scherzo, tendono a guardare il genitore: è il loro modo per mantenere la connessione con l’adulto.

Altro

L’allontanamento e la fuga sono comportamenti tipici di bambini e adolescenti autistici. I motivi per cui i minori autistici si allontanano sono diversi: evitare un rumore, raggiungere un posto che amano (come il parco o la stazione ferroviaria), evitare qualcosa che li spaventa (come i cani o i palloncini), cercare uno stimolo sensoriale, essere inseguiti, avvertono pressione e senso di soffocamento. L’allontanamento dal genitore, comune nei più piccoli, non va tuttavia assolutamente inteso come un segnale di autismo, una condizione complessa e sfaccettata, di cui la fuga è solo uno dei più disparati comportamenti tipici.

Cosa fare per non far allontanare i bambini

Premesso che allontanarsi dagli adulti è comune nei più piccoli, è utile insegnare loro a rimanere nelle vicinanze di mamme e papà, specie se si è all’aperto, in un ambiente mai visto o frequentato prima, in presenza di estranei o di pericoli. Vediamo qualche strategia:

Fare raccomandazioni chiare

Essere chiari e concisi è essenziale con i più piccoli, che hanno una soglia dell’attenzione piuttosto bassa. Se si è all’aperto, in mezzo alla folla o in un luogo dispersivo, va raccomandato loro di tenere per mano l’adulto, di rimanere nelle sue strette vicinanze o di stare seduto sul passeggino. È utile anche chiarire fin da subito la meta della passeggiata: «Andremo a fare una camminata fino a casa della nonna. Ricorda, devi rimanere vicino a me e non perdermi di vista mentre camminiamo».

Distrarli

È meno probabile che i bimbi si lamentino, si annoino e, quindi, si allontanino se il genitore li intrattiene con domande, commenti, storie, canzoni e giochi (come: «Guarda, una macchina gialla! Riesci a individuarne altre?»). Mentre si cammina insieme, è un’ottima idea che il genitore interagisca con il piccolo mostrandogli piante, uccelli, rocce, insetti per catturare la sua attenzione.

Metterli all’erta sulle conseguenze

Per insegnare ai bimbi a non allontanarsi è utile avvertirli sulle conseguenze della fuga, cioè su quello che rischia di accadere se si mettono in pericolo. Ciò non significa terrorizzarli, ma responsabilizzarli e renderli consapevoli delle minacce e insidie della strada di cui, senza dubbio, i piccoli non sono ancora a conoscenza per la loro limitata esperienza.

Ripetere le raccomandazioni

Ai piccoli i concetti e le regole vanno ripetuti più e più volte affinché vengano assimilati, anche se probabilmente le continue raccomandazioni li infastidiscono.

Educarli alla sicurezza stradale

Insegnare ai bambini l’educazione stradale aiuta a prevenire episodi di fughe e allontanamenti in luoghi pericolosi come la strada. Va spiegato ai piccoli di non correre in strada o in mezzo alla folla, di fermarsi e ascoltare i rumori ad ogni angolo prima di svoltare, di restare fermi allo “stop” e alle diverse indicazioni del genitore.

Lasciarli sperimentare in uno spazio sicuro

Ai piccoli piace esplorare lo spazio circostante, perciò è importante dare loro la possibilità di farlo, di sfogarsi, di giocare all'aperto. È utile, a questo proposito, trovare spazi e luoghi sicuri in cui i bimbi possano sviluppare la loro autonomia e indipendenza, perlustrare liberamente l’ambiente circostante, camminare o correre al loro ritmo. Può essere una buona idea andare in un parco recintato o in un campo, dove il genitore riesce a tenerli d’occhio da lontano.

Evitare passeggiate quando sono stressati

Se i piccoli sono infastiditi, annoiati, affamati, stanchi, influenzati, affaticati, è più facile che si allontanino e disobbediscano alle regole dei genitori. Per questo motivo, si consiglia di organizzare passeggiate o gite quando i bambini sono sereni, rilassati, a loro agio e di buon umore, propensi ad accogliere di buon grado le indicazioni dell’adulto.

Spiegare di rimanere fermi in un luogo sicuro

È giusto raccomandare ai piccoli che non devono allontanarsi dai genitori senza il loro consenso, tuttavia, va al tempo stesso ricordato loro che, se si rendono conto di essersi persi, devono rimanere fermi nel punto esatto in cui si trovano. Se, però, si smarriscono lungo una strada o in un luogo pericoloso, occorre che raggiungano quanto prima il luogo sicuro più vicino. Ai minori più grandi si insegna di raggiungere l’ingresso del negozio o di trovare una persona con l’uniforme a cui rivolgersi.

Rassicurarli

È importante che i bimbi sappiano che se malauguratamente si perdono, l’adulto li andrà a cercare e non li abbandonerà. Proprio per questo è meglio evitare che si verifichi una situazione tanto spiacevole. Se accade, è utile che rimangano fermi nello stesso punto, perché se continuano a muoversi potrebbero rendere più difficili le ricerche degli adulti.

Guinzagli e bracciali di sicurezza

In commercio esistono le “imbracature di sicurezza per bambini” (dall’inglese child harness), comunemente chiamate “guinzagli” per la somiglianza con i guinzagli per cani, cioè dei dispositivi di sicurezza indossati dai bambini quando camminano con un genitore o un accompagnatore per evitare che si allontanino e vadano in pericolo. Anche se ne esistono di diversi modelli e tipologie, in linea generale si tratta di imbracature, briglie o zaini che vengono portati dai più piccoli e che sono dotati di una corda, come una briglia, tenuta in mano dall’adulto per impedire la fuga. Negli ultimi anni sono stati realizzati anche i “bracciali di sicurezza per bambini”, dei braccialetti a molla legati a un capo al posto del genitore e all’altro al polso del figlio per evitare l’allontanamento.

Tuttavia, si è creato un acceso dibattito sul loro utilizzo, sia tra i genitori che tra i professionisti dell’infanzia e dell’educazione. Tanti pediatri sconsigliano caldamente guinzagli e bracciali per bambini per i rischi che comportano, sia fisici che di natura psicologica e legata all’approccio e al ruolo genitoriale (soffocamento dei piccoli, lesioni dei genitori che tirano, lotta di strattonamento tra bimbi e genitori, venir meno di una genitorialità attenta, interferenza con lo sviluppo psicomotorio dei bambini).

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E se il bambino non mi dà retta?

A volte i metodi di prevenzione falliscono e i piccoli si allontanano. Proprio per questo motivo, è fondamentale essere preparati a questa evenienza.

La regola di sorvegliare i minori non va mai sottovalutata. Nel giro di un secondo, capita di perdere i piccoli di vista. Probabilmente chiunque l’ha sperimentato in spiaggia al mare, al supermercato, passeggiando sul marciapiede… A volte, quando si è in gruppo, si crede che i bambini siano al sicuro perché sono circondati da diversi adulti, tuttavia la sorveglianza non va mai data per scontato. Per questo motivo, è essenziale chiarire fin da subito chi in quel momento è il responsabile della supervisione dei bambini. Se i piccoli da guardare sono tanti, si consiglia di chiedere loro di scegliere un amico e di rimanere insieme a coppie.

In più, per il genitore, ha senso memorizzare i dettagli di come, ad esempio, sono vestiti quel giorno i piccoli. In caso di allontamento, saranno le prime informazioni da fornire, insieme ai tratti particolari e alla descrizione fisica.

È importante che i piccoli conoscano le indicazioni basiche per risalire ai genitori in caso si perdano, come il loro nome, il numero di telefono, l’indirizzo del domicilio. Fino a quando non sono in grado di impararli a memoria e di ripeterli chiaramente a uno sconosciuto, è utile ricorrere a delle soluzioni alternative come i braccialetti di riconoscimento. Sui braccialetti, realizzabili a casa, vanno riportate le informazioni di contatto dei familiari.

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Rachele Turina
Redattrice
Nata a Mantova, sono laureata in Lettere e specializzata in Filologia. Antichità e scrittura sono le mie passioni, che ho conciliato a Roma, dove ho seguito un Master in Giornalismo concedendomi passeggiate fra i resti romani (e abbondanti carbonare). Il lavoro mi ha riportato nella Terra della Polenta, dove ho lavorato nella cronaca e nella comunicazione politica. Dall’alto del mio metro e 60, oggi scrivo di famiglie, con l’obiettivo di fotografare la realtà, sdoganare i tabù e rendere comodo quel che è ancora scomodo. Impazzisco per il sushi, il numero sette e le persone vere.
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