Per insegnare i verbi ai bambini ci vogliono metodo, pazienza e consapevolezza. Una buona base grammaticale è essenziale per gli anni scolastici futuri. E non dimentichiamo che conoscere l'analisi grammaticale e logica è propedeutico allo sviluppo della logica più in generale. La grammatica, insomma, è davvero importante. E le fondamenta della grammatica sono i verbi.
Naturalmente esistono diversi modi per insegnare i verbi ai bambini, e ogni metodo è legato alla lingua parlata e al livello dei bimbi che andranno a impararli. Ma esistono degli step da seguire che percorrono un percorso piuttosto standard, che segue la complessità dei verbi. Si partirà quindi dai verbi essere e avere, insegnando ai bambini i tempi in quest'ordine: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, gerundio, participio e infinito, con i rispettivi tempi verbali.
A quel punto sarà possibile anche affidarsi a diverse strategie, visuali e pratiche, che permetteranno ai bambini di imparare i verbi davvero a menadito e con meno fatica.
Le strategie migliori per far apprendere i verbi ai bambini
Al di là delle attitudini di ognuno e al di là dei naturali e fisiologici tempi di apprendimento che variano da bambino a bambino, vi sono delle strategie che permettono di insegnare i verbi ai bimbi, prima in maniera indiretta – mettendo cioè delle solide basi – e poi direttamente, imparando con precisione le coniugazioni.
- Il primo, più che un metodo è un'abitudine: parlare ai bambini fin da piccolissimi coniugando i verbi correttamente e non semplificandoli (appiattendo per esempio i congiuntivi a favore del tempo indicativo) mette solide basi per l'apprendimento specifico futuro. L'importante è non pensare che i bimbi siano troppo piccoli per capire o afferrare le sfumature: il vecchio detto "i bambini sono spugne" ha un fondo di verità e lo si può quindi sfruttare a favore dell'apprendimento dei verbi.
- Anche la lettura – prima ad alta voce e poi favorendo la lettura di libri per bambini anche in autonomia – permette di assimilare la grammatica e i verbi indirettamente, ma efficacemente. Incoraggiare la lettura in modo naturale sin da piccoli è quindi una strategia a lungo termine anche per quanto riguarda l'apprendimento dei verbi e delle coniugazioni.
Dopodiché, vi sono strategie e metodi più pratici, mnemonici e concreti.
Le mappe visive
Fondamentale per uno studio efficace è incorporare nella didattica l'uso di immagini e diagrammi, un'abitudine essenziale anche per quanto riguarda l'insegnamento dei verbi.
Associare un'immagine a ogni verbo aiuta i bambini a visualizzare e comprendere il significato delle parole in modo più tangibile, ma anche a ricordare meglio il processo mentale e quindi il verbo di per sé. Ecco perché le mappe visive e le classiche tabelle che suddividono i tempi verbali e le persone per declinarli sono importantissimi e (purtroppo per quelle persone che non amano questo tipo di apprendimento) necessari. Tutto questo a partire dai verbi essere e avere, per passare a tutti gli altri.
Per imparare come si deve i verbi, preparare questo tipo di tabelle è davvero vincente. Lo si può fare per tutti i verbi in -are, -ere e -ire, prima presentandoli completi (come quello sopra) e poi fornendo le schede bianche, da completare, in modo che i bambini si esercitino da soli.
Infine, l'esercizio può farsi ancora più difficile: basta che la tabella da completare non segua uno schema preciso. In questo modo la base visuale non può più fare da guida e i bambini dovranno ragionare su tempi e persone, uscendo dal loro schema.
Alcuni giochi per imparare i verbi
Incorporare il gioco nelle lezioni è un modo efficace per insegnare i verbi ai bambini, che possono così divertirsi e al contempo impegnarsi nell'apprendimento, ma con più leggerezza, in una sorta di didattica esperienziale.
Per esempio, si può inventare un memory dei verbi: al posto delle due immagini identiche si possono associare un tempo verbale e una frase che corrisponda a quel verbo.
Anche il domino si presta però bene a questa attività. In questo caso servirà creare una catena per ogni tempo verbale, in modo che ogni tessera consenta di formare una sequenza con la descrizione del tempo e l'esempio concreto.
Un esempio? Se la tessera che si ha in mano recita "prima persona plurale del condizionale presente di pattinare", quella successiva dovrà indicare "noi pattineremmo".