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13 Maggio 2023
11:00

Come la scuola e la società possono rendere la Festa della mamma più inclusiva

La Festa della mamma è un appuntamento tradizionale, per celebrare la maternità e il ruolo della madre nella famiglia. Si festeggia da più di 100 anni e forse è tempo di interrogarsi su come questo appuntamento possa diventare un po' più inclusivo, per tutti quei bambini che non hanno la mamma e per tutte quelle mamme che non si riconoscono nello stereotipo di mamma perfetta.

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Come la scuola e la società possono rendere la Festa della mamma più inclusiva
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La Festa della mamma è una giornata speciale, che dovrebbe celebrare la femminilità e la capacità di accudire e crescere un figlio. Negli anni, però, si è spesso trasformata nella celebrazione del ruolo della mamma, spesso dipinta come angelo del focolare, che ha rinunciato alle sue ambizioni professionali, per accudire i figli e prendersi cura del marito e della casa. E seppur, sia molto bello ricevere i lavoretti dei nostri bambini e tutte quelle dolci attenzioni che fanno sentire le mamme importanti, è anche vero che forse è necessario riflettere sul valore di questa giornata, che dovrebbe diventare un po’ più inclusiva e un po’ più moderna.

La mamma di oggi non è la mamma degli anni Cinquanta

La mamma degli anni Cinquanta tutta grembiulini, messa in piega e dolci appena sfornati non è più un parametro di riferimento contemporaneo. E non certo perché non sia una figura stimabile, ma semplicemente perché la società di oggi è fatta di mamme e di papà diversi.

Ci sono mamme che lavorano a tempo pieno tutto il giorno, mamme che delegano i lavori domestici al partner o a un aiuto esterno, mamme che non cucinano, mamme che non sono sempre perfette, non perché non siano interessate ma perché le giornate non hanno abbastanza ore per ricorrere la perfezione. Ci sono mamme che non hanno un marito, mamme single e mamme che condividono la vita e i figli con altre mamme, e poi ci sono famiglie in cui le mamme proprio non ci sono.

Bisogna imparare a essere più rispettosi dei sentimenti di tutti

Ci sono bimbi che hanno perso la mamma per un incidente, una malattia o per un brutto divorzio. Bimbi che invece sono felici, perché la loro famiglia è composta da due papà, che non sono mammi ma padri a tutti gli effetti, o che vengono cresciuti dai nonni o dagli zii.

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Ecco, alla luce di tutte queste famiglie, forse la Festa della mamma va resa più inclusiva. E non è un percorso che si fa per le mamme, ma per tutti quei bambini a cui a scuola è chiesto di preparare lavoretti o di imparare poesie (magari proprio degli anni Cinquanta) per mamme che non corrispondono alla loro mamma vera o che la mamma non ce l’hanno.

C'è sempre spazio per celebrare tutti e per essere consapevoli che tutti possiamo essere più rispettosi dei sentimenti di tutti. Quindi, non rendiamo questa giornata una celebrazione dolorosa per nessuno e rispettiamo coloro che non vogliono celebrarla o non possono. Leggasi: non obbligare i bambini a sentirsi diversi.

Per una Festa della mamma più inclusiva

Come fare? Bisogna considerare che una madre non è sempre una partoriente, ma è colei che cresce un bambino. È tempo di considerare che tutte le famiglie sono diverse e un genitore biologico potrebbe non identificarsi più come madre (pensiamo alla gestazione per altri o a chi decide di dare il bambino in adozione). Indipendentemente dalla situazione, dobbiamo assicurarci che queste persone si sentano incluse e apprezzate con il linguaggio e i gesti che usiamo per la Festa della mamma o altri eventi che includono il concetto di famiglia (questa riflessione vale, infatti, anche per la Festa del Papà).

Un modo per le scuole, e per tutti noi, di creare una Festa della mamma più inclusiva è chiamarla con un nome diverso. Alcune associazioni anglosassoni hanno proposto Happy Your Day o Special Person Day. La traduzione in italiano non rende ugualmente bene, ma per una volta il Ministero dell’italianità potrà perdonarci.

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